L'appassionante «gioco» di addestrare un cane di Giorgio Lunt

L'appassionante «gioco» di addestrare un cane NELLE ORE LIBERE, IN PIAZZA D'ARMI L'appassionante «gioco» di addestrare un cane Un "pastore tedesco": il più sicuro difensore che possiamo avere al nostro fianco - Per istruirlo bene non occorrono doti particolari; semplicemente molta dolcezza e una discreta dose di pazienza - E non dimenticare che l'animale reagisce, istintivamente, a ogni castigo non giustificato Addestramento al salto Amatori Schàferhunde (I d'un cane-poliziotto. I membri torinesi della Società n tedesco vuol dire cani pastori) sono una ottantina Ogni domenica, in quasi tutti i grandi centri della penisola, un gruppo di distinti signori — di varia età e condizione sociale — si danno appuntamento in un parco o in una radura, su un piazzale ó su un campo sportivo. Non per cimentarsi in qualche competizione atletica, ma per addestrare il loro fedele amico a quattro zampe e confrontarne le capacità e le prestazioni. Sono gl'iscritti alla «Sas», una sigla che non ha significati misteriosi. Vuol dire semplicemente «Società amatori Schàferhunde ». Cioè: appassionati, al cane da pastore, meglio conosciuto come « cane-poliziotto ». Il sodalizio, sorto nel dopoguerra e con sede a Milano presso l'«Enci» (Ente nazionale cinofilia italiana) conta circa 1,00 soci suddivisi in parecchie sezioni: quella di Torino è la più numerosa: un'ottantina di affiliati, che nelle ore libere si ritrovano in Piazza d'Armi con i loro cani. Più che di un hobby, si tratta di una affinità seria, tant'è vero che i Comandi militari hanno concesso l'uso del recinto destinato alle esercitazioni della truppa. Cile il « pastore tedesco » sia un animale essenzialmente da difesa lo sanno tutti, anche i profani in cinofilia. Basta osservarne la taglia, gli atteggiamenti, le zanne. Ma in genere i proprietari li tengono per compagnia — nulla di più triste che vedere un « lupo » trasformato in cagnolino da salotto, con lo sguardo annoiato e la lingua penzoloni — o legati alla catena, in cortile o in giardino. Si contentano che il cane faccia la guardia, tenga lontano gli intrusi o i ladri. Gli affiliati alla « Sas » sarebbero pronti a sbarazzarsi del loro «Schàferhunde», piuttosto che svilirlo e non sfruttarne le doti peculiari. Beninteso, non tutti gli esemplari possono diventare un «cane-poliziotto» degno j della qualifica. Anche tra gli animali l'intelligenza varia da soggetto a soggetto, come \ variano il carattere, la prestanza, il coraggio. Un cucciolo di « schàferhunde », per offrire buone probabilità di riuscita deve innanzi tutto provenire da un allevamento selezionato. All'età di due mesi — se dispone di un « pedigree » soddisfacente, vale a dire se il suo albero genealogico vanta qualche campione — costa dalle 60 alle 100 mila lire. Per raggiungere, quando è in piena efficienza — fra i due e i tre anni — cifre da capogiro: un milione e mezzo, due milioni, ad- ' dirittura tre milioni. Nelle indagini di polizia, il « lupo tedesco » è ormai un valido collaboratore dell'uomo. Ogni Corpo ha i suoi reparti cinofili: carabinieri, guardie di P. S., finanzieri. Si potrebbe pensare che l'addestramento di questi animali sia difficile, richieda particolari sforzi e personale specializzato. Una convinzione errata — ci spiega il signor Gianfranco Arduino, presidente della «Sas» torinese —. Chiunque è in grado di allevare un « poliziotto privato », a quattro zampe, che al minimo segno di pericolo può risultare più efficace di qualsiasi arma. A parte l'amore per i cani, occorrono poche e semplici doti: una grande passione, molta dolcezza, una discreta dose di pazienza. Lo « Schàferhunde » non sopporta i castighi ingiustificati. Se maltrattato, difficilmente « lavora » bene. Quello che fa, lo vuole fare non come un obbligo, per evitare punizioni. Si affeziona al padrone, lo comprende a colpo d'occhio, 10 protegge per istinto. Il segreto consiste nell'impartirgli con chiarezza le istruzioni, non pretendere l'impossibile, apprezzarne i tentativi anche quando falliscono. Ognuno di questi cani ha un « libretto di lavoro », su cui 11 proprietario registra le fasi dell'addestramento, i risultati ottenuti, eccetera. La pagella canina annovera molte « voci »: temperamento e piacere al lavoro, riporto, salti, scalata della palizzata, « a terra libero », reazione agli spari. Fondamentale è l'atteggiamento verso gli estranei che sembrino inoffensivi. Nei loro confronti non deve ringhiare né tantomeno manifestare sintomi di aggressività. Quest'ultima è riservata ai casi particolari: se il cane, per esempio, sta scortando un prigioniero e lo vede tentare la fuga. Oppure, se la persona da lui bloccata si rivolta impugnando un bastone o una pistola. Tra le doti più spettacolari dello « Schàferhunde » e, notoriamente, la capacità di seguire una pista e rintracciare un fuggiasco o un cadavere. Per allenarlo a tale ricerca — intralciata da ostacoli di varia natura — il proprietario lo conduce all'inizio di una pista predisposta da uno sconosciuto, lunga un chilometro, « vecchia » di un'ora e disseminata di oggetti. Il cane deve recuperarli ad uno ad uno nel minor tempo possibile e senza dirottare oltre un certo margine di spazio. Tutti gli anni, in Italia, i soci della « Sas » si cimentano in una quindicina di concorsi. Devono affrontare non solo gli « Schàferhunde » dei colleghi, ma anche quelli in dotazione alla polizia, carabinieri e finanzieri. Spesso il «poliziotto privato» batte quello che potremmo definire « pubblico ». Una delle competizioni di maggior rilievo si svolgerà a Torino il 22 e 23 aprile nel parco del Castello di Stupinigi. Giorgio Lunt

Persone citate: Gianfranco Arduino

Luoghi citati: Cile, Italia, Milano, Torino