Assolta e scarcerata l'ex guardia che ferì a rivoltellate un pastore

Assolta e scarcerata l'ex guardia che ferì a rivoltellate un pastore In Corte d'Assise di Appella e Torino Assolta e scarcerata l'ex guardia che ferì a rivoltellate un pastore L'imputato (che fu vigile comunale di Foglizzo) era in prigione da oltre un anno - In primo grado i giudici gli avevano inflitto quattro anni per tentato omicidio - Ieri, al nuovo processo, il P. G. ha chiesto dieci mesi (a causa dello sciopero una signora-notaio faceva da cancelliere): i giudici hanno prosciolto l'accusato con formula piena avendo agito per legittima difesa La Corte d'Assise di Appello di Torino ha assolto con formula piena, per avere agito In stato di legittima difesa, l'ex guardia comunale di Foglizzo, Luigi Fenoglietto, di 64 anni, che sparò tre colpi di pistola contro un pastore ferendolo ad una coscia ed al viso. Nel processo di primo grado, Fenoglietto era stato condannato a 4 anni per tentato omicidio. 1 due pastori con i quali era venuto a contrasto — Filippo Scala Coa di 32 anni e Giacomino Peraglie di 31, entrambi di Rueglio — furono rispettivamente condannati (per lesioni, pascolo abusivo e rifiuto di generalità) a 3 mesi e 5 giorni ed a 3 mesi e 20 giorni. Luigi Fenoglietto, m carcere da oltre un anno, ha accolto la sentenza con commozione. In aula c'erano i suoi due figli, il sindaco di Foglizzo e parecchi compaesani che trepidavano per la sua sorte: nel tardo pomeriggio, poche ore dopo la fine del processo, Fenoglietto è tornato libero. Peraglie e Scala Coa dovranno anche sostenere le spese di giudizio e pagare 1 danni per le gravi lesioni causate alla guardia durante il drammati co scontro. L'udienza dì ieri si è svolta, malgrado lo sciopero dei can cellieri per la sensibilità del presidente dott. Ottello, che ha convocato per l'occasione un notaio, la dott. Adriana Lazzarini Quaranta, di Chieri In caso di rinvio, infatti, Fenoglietto sarebbe rimasto alle v Nuove» per almeno altri sei mesi perché 1 ruoli dell'Assise di Appello sono completi sino a settembre L'episodio è stato rievocato dallo stesso dottor Ottello. Il 25 febbra.io 1966, nei campi di Foglizzo, Fenoglietto sorprese Scala Coa e Peraglie mentre facevano pascolare abusivamente un gregge di circa 200 pecore «Era in diuisn e chiese i documenti ai pastori, ma quelli non gli diedero nemme¬ no retta. Allora li invitò a seguirli in municipio, per rifondere i danni; i pastori risposero con atteggiamenti passivi e sornioni, continuando a badare ai loro ovini. La guardia, scortata da un compaesano, tentò di fermare il Peraglie, afferrandolo per la giacca. Nacque una breve discussione e, poco dopo, intervenne anche Scala Coa. «Costui, ad un certo punto, minacciò Fenoglietto con un bastone e, indicando l'amico, esclamò: " Lasciatelo stare ". La guardia rispose che doveva fare il suo dovere e si av¬ vicinò a Scala Coa. "Attento — disse costui —, ho il bastone ". E Fenoglietto replicò: " Cerca di non usarlo perché io ho la pistola " ». Scoppiò la lite e, secondo una versione, i colpi di pistola furono sparati dopo che la guardia aveva ricevuto una bastonalo. In testa. I pastori invece, hanno sempre sostenuto che Fenoglietto sparò prima di essere toccato: solo per reazione, alla vista del sangue che gli sgorgava dalla faccia e dalla coscia, Scala Coa, spai leggiato dall'amico, si sarebbe buttato sul suo ferito re colpendolo selvaggiamente, scaraventandolo a terra e facendogli battere ripetutamente la testa sui sassi. « II risultato fu che Scala Coa, raggiunto da due dei tre colpi di pistola, guarì in me no di un mese, senza conse guenze; Fenoglietto, invece, riportò l'incrinamento di alcune costole, l'affossamento di un osso orbitale, la frattura della mano destra con indebolimento permanente e potè lasciare l'ospedale solo dopo 1,0 giorni ». Ieri Fenoglietto ha ripetuto: « Scala Coa mi colpì con una bastonata alla testa con tale violenza da farmi cadere. Solo allora sparai: il primo colpo in aria e gli altri due a casaccio, senza mirare. Era già buio. Mi picchiarono fino a farmi perdere i sensi. Quando mi ripresi ero solo, in aperta campagna, attorniato dalle pecore ». Scala Coa e Peraglie, assistiti dall'avv. Simonetti, sono rimasti sulle loro posizioni: «Fenoglietto sparò e solo allora lo picchiammo ». Il p.g. dott. Benedicti ha osservato: «In questa vicenda, almeno all'inizio, i riflettori della giustizia si sono puntati soltanto su Fenoglietto, trascurando gli altri due personaggi. Anche Scala Coa e Peraglie meritavano almeno di essere rinviati a giudizio per tentato omicidio ». Il rappresentante della pubblica accusa ha comunque rilevato che la guardia avrebbe dovuto usare maggior prudenza nell'uso delle armi ed ha chiesto, per Fenoglietto, 10 mesi per lesioni volontarie e la conferma per gli altri due. L'avv. Delgrosso, che difendeva Fenoglietto, ha invece proposto l'assoluzione per legittima difesa, rilevando, tra l'altro, che l'imputato, conosciuto e stimato in tutta la zona, prestò servizio per 18 anni nei carabinieri ed ha quindi una lunga esperienza di uomini e di armi. « Non è pensabile che Fenoglietto, con il suo passato e con la sua età, abbia usato la pistola senza una valida ragione. Egli sparò dopo essere stato selvaggiamente aggredito, per non essere sopraffatto. E anche in quelle condizioni, pur essendo a brevissima distaiiza dallo Scàia Coa, non mirò per uccidere, ma sparò soltanto per intimorire ». g. a. L'imputato Luigi Fenoglietto, a destra, in Corte d'Assise d'Appello. A sinistra, la signora Lazzarini Quaranta che come notaio ha sostituito il cancelliere in sciopero

Luoghi citati: Foglizzo, Rueglio, Torino