Migriseli ha firmato il ricorso in Cassazione «Sono innocente non voglio restare in carcere»

Migriseli ha firmato il ricorso in Cassazione «Sono innocente non voglio restare in carcere» Dopo la sentenza d'Appello che lo ha condannato a 24 anni Migriseli ha firmato il ricorso in Cassazione «Sono innocente non voglio restare in carcere» Il medico bolognese, accusato di avere ucciso la moglie con una iniezione di curaro, non è stato soddisfatto del verdetto che lo ha liberato dall'ergastolo - Anche il P. M. interporrà appello - In attesa del riesame del processo, il professionista continuerà a rimanere nel penitenziario di Bologna dove sta eseguendo un lavoro per conto dell'Università (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 13 aprile. Stamane alle 11 nell'ufficio matricola del carcere giudiziario di Bologna Carlo Nigrisoli ha firmato il ricorso in Cassazione contro la sentenza con cui la Corte d'Assise d'appello, pur ritenendolo colpevole di uxoricidio, gli ha sostituito la di cui uno condonato. Ha fir mata il documento alla presenza di due dei suoi difensori, ai quali ha detto: «Sono innocente, non voglio restare in carcere ». L'aw Roberto Laudi uscendo dal carcere di San Giovan- pena dell'ergastolo con la con-danna a (ti, anni di rechi sione ni in Monte ha dichiarato: « Nigrisoli noi': è affatto contento del verdetto. Chi come lui è completamente innocente non potrà mai consolarsi del fatto di vedersi irrogare una pena più mite per un reato che assolutamente non ha commesso. Certo — ha proseguito il difensore — questa senten ,za, allontanando Io spettro di \ una condanna all'ergastolo, può costituire un passo avanti verso il riconoscimento definitivo della non colpevolezza di Nigrisoli. E' indubbiamente, in altre parole, una restituzione alla vita, ma l'attesa rimane quella di sempre ». « Gli stessi sentimenti animano — ha detto il penalista bolognese che si era incontrato poco prima con il prof. Paolo Nigrisoli — i genitori e gli altri congiunti di Carlo. Anch'essi come lui, speravano in una assoluzione, perché sono convinti della sua innocenza ». La scelta degli argomenti mediante i quali la difesa riproporrà il caso Nigrisoli dinanzi alla Corte di Cassazione verrà decisa quando sarà nota la motivazione della sentenza di ieri. E' facile tuttavia pre vedere che saranno sostenute tutte le tesi propugnate in primo e in secondo giudizio: nullità costituzionali, nullità delle perizie, inattendibilità degli indizi in base ai quali è stata affermata la colpevolezza, e, in linea subordinata, diritto dell'imputato alla diminuente per l'avvenuto risarcimento del danno. Se la Corte di Cassazione accogliesse qualcuna delle tesi elencate rinvierebbe il proces so a un'altra Corte d'Assise d'appello per un nuovo esame. Anche la Procura Generale, ci ha detto l'avvocato generale dr. Dardani, interpone ricorso. Ma questa iniziativa viene presa per non lasciare decadere il diritto a contestare, eventualmente, la validità della motivazione della sentenza, qualora risultasse non corretta sotto il profilo giuridico. Per decidere in prò posito la Procura Generale avrà 20 giorni di tempo dalla data in cui la sentenza verrà depositata in caiwelleria, il che. avverrà fra alcuni mesi La questione si pone nei seguenti termini: in base a quali elementi la Corte presieduta dal dr. De Mattia ha accordato le attenuanti generiche! La concessione potrebbe appa rire plausibile se motivata con le condizioni psichiche dell'imputato. Egli infatti, pochi giorni prima della morte della moglie e cioè in data non sospetta, fu visitato dal neurologo prof. Domenico Zanella che riscontrò in lui una psicopatia. Ora la psicopatia, pur non essendo una vera e propria malattia mentale, influisce sul carattere, sull'affettività e, in certa misura, anche sulla volizione: insomma, per tradurre tutto ciò in parole povere, si può dire che chi ne è affetto non è del tutto responsabile dei propri atti. Sono numerose le sentenze nelle quali la Corte di Cassazione ha ritenuto giustificate le attenuanti generiche accordate appunto ad accusati psicopatici. In proposito occorre rammentare che l'art. 62 bis del Codice penale, dedicato a codeste diminuenti, è stato introdotto nella nostra legislazione nel 19-',i, nell'intento di offrire al giudice una maggiore elasticità nel decidere. Carlo Nigrisoli ha donato tutti i suoi beni ai figlioli. Perché allora non gli è stata accordata la diminuente dell'avvenuto risarcimento, che implicherebbe un'altra riduzione [di pena nella misura del terzo? Forse la Corte ha pensato essere inammissibile un ulteriore gesto di clemenza in un caso così grave ed efferato. Ma è probabile che abbia anche tenuto presente la seguente considerazione: se questa diminuente (osse accordata, la P.C. non avrebbe più il diritto di intervenire nel dibattito dinanzi al Supremo collegio. E' prevedibile che, in attesa del riesame in Cassazione, Carlo Nigrisoli continui il suo soggiorno nel carcere giudiziario di Bologna. Un suo compagno di cella, condannato dal Tribunale tre giorni or sono per millantato credito e altri rea¬ ti, e uscito in libertà, provvisoria il 11, marzo scorso, ci ha narrato come si svolgano le giornate del protagonista del processo del curaro. Occupa la cella n. 39 con altri tre detenuti: un professore assai colto (truffa), un giovanotto bolognese (estorsione), e il conte Guido Ranuzzi che recentemente ha sparato sul fratello: appunto il Ranuzzi ha occupato il posto lasciato libero dal nostro interlocutore. La cella ha servizi igietiici con acqua corrente; è stato ultimato ora l'impianto di termo. Nigrisoli, a somiglianza di altri detenuti adibiti a speciali occupazioni, trascorre in cella poche ore della giornata. Dalle 8 alle 12 e dalle 11, alle 19,30 compie un lavoro per conto della Università di Bologna, Un gruppo di studiosi addetti al grande telescopio elettronico di questo Ateneo raccoglie dati che vengono trascritti su carta millimetrala sotto forma di diagrammi, che vengono passati alla direzione del carcere. Nigrisoli e gli altri detenuti che lavorano con lui debbono perforare apposite schede, trasferendovi i dati caratteristici dei diagrammi. Le schede saranno affidate dagli scienziati a un cervello elettronico che con portentosa rapidità elaborerà complicatissimi calcoli astronomici. « Il dott. Nigrisoli e altri detenuti, nei giorni feriali, hanno il permesso di cucinarsi una parte della colazione in un locale vicino alla cella » ci lira detto il nostro interlocutore. Egli ha soggiunto: « Con me e con gli altri detenuti il dottore' è sempre stato socievole e cordiale. Quando parla del suo processo, spesso si commuove e piange. Dice sempre di essere innocente ». Furio Fasolo Nigrisoli torna in carcere dopo la sentenza (Tel.)

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