«Ho consegnato i milioni di Zivago alla signora che ispirò Pasternak»

«Ho consegnato i milioni di Zivago alla signora che ispirò Pasternak» L'avventuroso racconto d'un medico italiano «Ho consegnato i milioni di Zivago alla signora che ispirò Pasternak» Roma, 13 aprile. Una somma pari ad alcune decine di milioni di lire, e costituente parte dei diritti d'autore per il Dottor Zivago, fu effettivamente consegnata sette anni fa, nell'Unione Sovietica, ad Olga Ivinskaia. ispiratrice di Boris Pasternak: 10 ha rivelato oggi un medico di Pescara, il dott. Benedetti, che, con la moglie Claudia Mosetting, di origine siovena, portò a termine la rischiosa missione. Nel 1960 Olga Ivinskaia. alla quale Pasternak ?i ispirò per 11 personaggio di t Lara », era sottoposta ad una vigilanza particolare da parte della polizia sovietica, ma l'editore Feltrinelli decise di farle giungere ugualmente il denaro. Allora il dott. Sergio D'Angelo, consulente letterario dell'editore, e «scopritore» del libro, incaricò il suo amico Benedetti — come ha dichiarato quest'ultimo — di portare la somma a Mosca. In una località fuori d'Italia (ma della quale il « corriere » non intende fare il nome) il dott. Benedetti ebbe in consegna i rubli, per un valore di diverse decine di milioni di lire, racchiusi in un pacco confezionato come se contenesse libri. Prima di entrate nell'Urss dalia frontiera polacca, il professionista apri il voluminoso pacco e, aiutato dalla moglie, sistemò gli involti più piccoli sotto il sedile della sua auto. Le guardie di frontiera perquisirono la vettura, ma una mela sul sedile posteriore, attirò la loro attenzione e questo sembrò indurli a non spingere più a fondo le ricerche. Giunti a Mosca. 1 Benedetti alloggiarono nell'albergo « Ucraina ». che dista poche centinaia di metri dall'abitazione di Olga Ivinskaia, in via Gorki. « Fu lei stessa, Lara, ad aprirci la porta di casa — ha raccontato Benedetti —; l'abitazione, molto modesta, è arredata con grande semplicità ». La donna dapprima apparve sospettosa e diffidente, ma Claudia Benedetti, che parla correntemente il russo, riusci a metterla a suo agio ed a convincerla che ì soldi erano inviati da una persona che eseguiva la volontà di Pasternak. Olga Ivinskaia divenne cordiale e fu convenuto che la consegna del denaro (rimasto in una valigia nell'albergo) sarebbe avvenuta la sera successiva, in una località prescelta. La consegna avvenne regolarmente, senza che nessuno se ne accorgesse. Ma al loro ritorno in Italia i coniugi Benedetti vennero a sapere che Olga Ivinskaia era stata arrestata e condannata ad otto anni di lavori forzati per aver approfittato degli « illegali » proventi del libro. I due pescaresi temettero di aver commesso qualche imprudenza; si tranquillizzarono soltanto quando appresero che, come unica prova dell'accusa, era stata portata una lettera dell'editore. (Ansa) a

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