I ministri del Mec decidono d'iniziare colloqui con Madrid di Sandro Doglio

I ministri del Mec decidono d'iniziare colloqui con Madrid I ministri del Mec decidono d'iniziare colloqui con Madrid Prevista una progressiva riduzione dei dazi, tino al 75 per cento entro sei anni; poi nuove trattative per i rapporti definitivi - Accordi per il Kennedy round - Opposizione francese al progetto italiano per le ricerche nucleari (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 11 aprile. Senza impegnarsi in alcun modo siti definitivi rapporti politici tra. la Spagna e il Mec, il Consiglio dei ministri dei sei Paesi della Comunità europea ha oggi deciso di avviare trattative con Madrid per stabilire un ampio accordo commerciale. La data delle trattative e le motlalità precise dell'accordo devono ancora essere stabilite, ma i ministri hanno già definito le grandi linee. Per un periodo di sei anni si stabilirebbe dunque un regime dì progressive riduzioni dei dazi doganali sugli scambi di prodotti industriali. La misura di queste riduzioni non è ancora fissata, si è parlato del 60 per cento, addirittura del 75 per cento. Abbassamenti pressocché analoghi verranno effettuati sui dazi di alcuni prodotti agricoli (saranno esclusi probabilmente gli agrumi l'olio d'oliva, i pomodori). Dopo questa fase di sei anni saranno avviati 7tuofi negoziati tra la Spagna e il Mec per i rapporti definitivi. Nel settore del "Kennedy round" — il grande negoziato tariffario internazionale in via di conclusione a Ginevra — t sei hanno raggiunto una serie di accordi sulla loro posizione comune. I ministri hanno infine affrontato il problema del finanziamento comunitario a un progetto di ricerca nucleare nel campo dei reattori rapidi, presentato dall'Italia: il progetto «Pec». Il programma di lavoro è giudicato valido sia dall'Euratom sia da quattro degli altri cinque Paesi della Comunità: la Francia soltanto si oppone a un parziale finanziamento da parte dell'Euratom. II ministro Andreotii —che rappresentava il nostro governo con i ministri Restivo e Tolloy e con i sottosegretari Valsecela, Malfatti e Antoniozzi — dopo aver annunciato che l'Italia procederà alla realizzazione del progetto comunque, quindi anche se non otterrà, il contratto di finanziamento, ha ribadilo le ragioni per le quali ritiene indispensabile una decisione del Consiglio favorevole alla nostra iniziativa. «Se si dovesse prolungare questa situazione — Zia aggiunto — questo metodo non collaborativo comporterà inevitabilmente per l'avvenire un analogo atteggiamento italiano sui progetti di prevalente interesse nazionale per. altri Paesi ». Nonostante questa dura presa di posizione di A*idreotti. il rappresentante francese non ha mutato atteggiamento, continuando a negare il consenso del suo governo al finanziamento comunitario del progetto italiano. Si è così giunti sull'orlo della rottura, quando il presidente in carica del Consiglio, il belga Van Elslande, f-. intervenuto sostenendo che il problema deve evidentemente ancora essere meditato e ha proposto e ottenuto il rinvio della discussione alla prossima seduta del Consiglio, prevista per la fine del mese. Sandro Doglio

Persone citate: Antoniozzi, Kennedy, Malfatti, Restivo

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Ginevra, Italia, Madrid, Spagna