Rievocato il drammatico assalto a un ufficio postale nel Cuneese

Rievocato il drammatico assalto a un ufficio postale nel Cuneese Rievocato il drammatico assalto a un ufficio postale nel Cuneese Il processo a Cuneo alla "banda dei trentasei" - Tre banditi di notte aprirono il fuoco contro un commerciante che tentava di contrastarli Un proiettile gli sfiorò la fronte lasciandogli una striscia di sangue (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 11 aprile. (n. m.) Al processo della « banda dei trentasei », giunto all'undicesima udienza, è stato rievocato stamane il drammatico assalto all'ufficio po. »ale di San Rocco di Monta d'Alba, perpetrato la notte del del 28 gennaio 1965, di cui sono imputati Carlo Cerutti e i fratelli Romano e Valerio Dej Colombi. Il commerciante Francesco Casetta tentò di contrastare l'azione dei banditi minacciandoli con la sua carabina e solo per un soffio non ebbe il capo trapassato da una delle numerose revolverate esplose contro di lui dai malviventi. Invitato dal presidente Baretti a raccontare l'episodio, il Casetta ha dichiarato: « Fui svegliato alle 2 dopo ta mezzanotte da mio figlio Virginio, il quale mi spiegò concitatamente che i ladri erano entrati nell'ufficio postale situato proprio di fronte alla nostra abitazione. Vestitomi sommariamente, afferrai la doppietta appesa al muro ed aprii di scatto la finestra. Dal basso qualcuno mi urlò: "Ri tirati, vigliacco!". Poi udii due secche detonazioni. Sparai al lora a mia volta due colpi in aria. Mentre ricaricavo la ca rubina, i banditi esplosero un altro colpo, questa volta nella mia direzione. Il proiettile mi sfiorò la fronte, lasciaiulomi una striatura di sangue ». Il Casetta ha poi proseguito il racconto spiegando che durante la sparatoria i banditi avevano continuato tranquillamente l'operazione di caricare la cassaforte dell'ufficio postale sul loro furgone parcheggiato nei paraggi. Quando stavano per allontanarsi il coraggioso commerciante udì uno di essi gridare: «Ammazzalo! Ammazzalo!». «Era gente decisa a tutto — ha proseguito il Casetta —. Infatti subito dopo ripresero a far fuoco in direzione della mia finestra. Un colpo si infilò iti un mattone e alcune schegge di argilla ini ferirono leggermente al capo ». Il forziere fu rinvenuto il giorno dopo dai carabinieri, ancora intatto: non essendo riusciti ad aprirlo, i malfattori l'avevano abbandonato, in aperta campagna. Virginio Casetta, seguito al padre in pedana, ha riferito che da quel che era riuscito ad intravedere i rapinatori dell'ufficio postale dovevano essere tre o quattro. Nessuno dei due testimoni è stato però in grado di riconoscere l banditi in qualcuno degli imputati presenti in aula. Tanto meno essi hanno riconosciuto 1 tre incriminati: il Cerutti e 1 De Colombi. Nel corso dell'udienza sono stati sentiti numerosi marescialli, brigadieri, carabinieri che avevano partecipato alle indagini per sgominare la banda. DlGasccDc

Persone citate: Baretti, Carlo Cerutti, Cerutti, De Colombi, Francesco Casetta, Valerio Dej Colombi, Virginio Casetta

Luoghi citati: Cuneo