Aperto a Vienna il processo a due terroristi per l'attentato contro la sede dell'Alitalia

Aperto a Vienna il processo a due terroristi per l'attentato contro la sede dell'AlitaliaRISCHIAMO UNA REMA FINO AD OTTO ANNI Aperto a Vienna il processo a due terroristi per l'attentato contro la sede dell'Alitalia Uno degli imputati, Emmanuel Kubart, 24 anni, garzone di birreria, confessa; l'altro, Hannes Falk, 33 anni, proprietario d'un caffè, si dichiara innocente - Lo scoppio della bomba, lo scorso agosto, provocò danni per 45 milioni di lire - Il giudice chiede: «Vi siete resi conto d'aver messo in pericolo la vita di decine di persone? » - Kubart risponde: « Abbiamo voluto protestare contro l'Austria che ha tradito il Sud Tirolo » (Dal nostro corrispondente) Vienna, 10 aprile Alle 1,,51 dell'alba del SO agosto 1966, una bomba ad altissimo potenziale dirompente esplodeva dinanzi all'ingresso dell'Alitalia di Vienna, nel cuore della capitale, distruggendo vetrine e uffici e danneggiando gravemente abitazioni private, edifici pubblici e sedi di società che si trovano nelle vicinanze. I danni provocati dall'esplosione sono stati calcolati in circa 1,5 milioni di lire. I due giovani accusati di questo attentato sono comparsi questa mattina alle nove dinanzi alla Corte d'Assise del primo distretto della capitale, presieduta dal giudice dott. Josef Scheday. Si tratta di Emmanuel Kubart, 2!, anni, garzone di birreria ed elettricista, un biondino alto ed insignificante, e Hannes Falk, di 33 anni, proprietario del caffè di Hitzing, piccolo e grasso, entrambi noti neonazisti appartenenti ad associazioni estremiste. Per un'ora e mezzo è durata la lettura del capo d'accusa, 1,3 pagine dattiloscritte. Alla richiesta del presidente se si ritengono responsabili, Kubart ha risposto affermativamente mentre Falk ha detto di no, di non avere avuto nulla che vedere con l'attentato. Entrambi devono rispondere di violazione alle leggi austriache sugli esplosivi e rischiano una condanna che può andare fino ad otto anni di carcere Ciò vale tanto per l'autore materiale quanto per il complice. Falk è certamente il «personaggio» più importante; amico personale di Norbert Buryer (anche se quest'ultimo 10 ha ripetutamente negato), 11 capo dei terroristi austriaci che operano in Alto Adige, membro della disciolta asso- daziane nazista della « Gioventù fedele alla patria ». Kubart appartiene al Bas (Comitato di liberazione del Sudtirolol; è stato addestrato dai terroristi altoatesini, ha già subito una condanna nel 1963 per avere lanciato una bomba contro la sede del pc viennese cantando l'inno na zionale del Terzo Reich. Nel suo appartamento la polizia ha scoperto una copia di « Mein Kampf » di Hitler e varie opere della mitologia nazista. Egli ha dichiarato questa mattina che Falk, al r/uale è legalo da lunga amicizia e «comunità di ideali», gli aveva detto che bisognava assolutamente fare qualche cosa per sabotare i colloqui fra il cancelliere Klaus e il presidente del consiglio italiano on. Moro in eorso in quei giorni e che l'idea iniziale era di lanciare una bomba contro l'ambasciata d'Italia. Un giudice ha domandato: «Non avete pensato alle vittime che avrebbe provocato un'esplosione nel centro di una grande città? ». L'imputato ha risposto: «Oggi non riesco a spiegarmi quella mia azione». Kubart ha spiegato d'avere agito per protesta contro il governo austriaco « che avrebbe tradito gli interessi del Sud Tirolo ». L'ordigno celine costruito da Kubart («da tempo mi interessavo di esplosivi»). Fall: venne a prendere in auto Kubart la notte dell'attentato (fra il 19 e il 20 agosto) nella sua abitazione sulla Lorenz Mandi Gasse e assieme percorsero in macchina il Rennweg dove ha sede la 7iostra rappresentanza diplomatica. All'ultimo momento, decisero di depositare l'ordigno sul gradino esterno della sede dell'Alitalia Idove si trova anche la porta di accesso all'Enit), e non all'interno. « Falk — dice Kubart — si portò con la macchina in jna strada laterale a un centinaio di passi dall'Alitalia e io con la bomba scesi raggiungendo il Karntnerring dove ho deposto l'ordigno con la miccia accesa e sono subito fuggito » Tre minuti dopo avveniva la tremenda esplosione. La versione di Kubart è respinta da Falk il quale assicura che dopo aver passato la serata del 19 con l'amico lo aveva salutato c si era incontrato in un caffè con una ragazza. Ma non ha alibi. « Io non ho nulla che vedere con l'attentato all'Alitalia — ha dichiarato in tono reciso — Kubart ha costruito la bomba e se l'è portata lui sul posto lo non ne ho mai sentito parlare ». La deposizione di Falk ha provocalo un vivace scambio di battute tra i due amici. Kubart e Falk si sono ricolti '.a parola chiamandosi » signore v al che il presidente ha chiesto «Signori, so che vi chiama vate per nome da tanti anni, come mai lutia questa improvvisa formalità? » Fall: ha affermato di non avere mai toccato esplosivi e di essere completamente innocente. Il processo durerà probabilmente da otto a dieci giorni. Bruno Tedeschi Gli imputati Emmanuel Kubart, a sinistra, e Hannes Falk, seduto, ieri a Vienna durante l'udienza del processo per l'attentato dinamitardo alla sede dell'Alitalia (Telef. A. P.)

Luoghi citati: Austria, Italia, Tirolo, Vienna