Coinvolto in un misterioso furto alla «Setaf» il conte che uccise il commerciante di Brescia?

Coinvolto in un misterioso furto alla «Setaf» il conte che uccise il commerciante di Brescia? L'enigmatico protagonista del delitto del lago d'Iseo Coinvolto in un misterioso furto alla «Setaf» il conte che uccise il commerciante di Brescia? II giovane Cesaresco Martinengo si presentò al comando americano di Verona e disse di essere in grado (dietro compenso) di recuperare una grossa somma di dollari sparita dalla « Setaf » assieme a una valigia di documenti - Il nascondiglio del « tesoro » sarebbe una grotta in Valtrompia - Ordinata la riesumazione della salma del filatelico ucciso: forse gli assassini lo strangolarono (Dal nostro corrispondente) Brescia, 8 aprile. La salma del commerciante filatelico Battista Zani, sessantenne, di Brescia — ucciso quasi un mese fa dal conte Tebaldo Martinengo Cesaresco di SO anni e da Giuseppe Piccini di 31 — verrà esumata nei prossimi giorni dal cimitero periferico di S. Eufemia per ulteriori accertamenti necroscopici: dalle indagini sarebbe emersa l'ipotesi che lo Zani sia stato strangolato. Il giudice istruttore dottor Giovanni Arcai ha nominato oggi una commissione di esperti medico-legali ai quali sono state consegnate sette cartelle contenenti una serie di interrogativi ai quali dovrà essere data risposta nel periodo massimo di novanta giorni: del collegio peritale, presieduto dall'anatomopatalogo prof. Mario Zorzi, fanno parte il prof. Romeo Possato dell'Isti- tuto di medicina legale dl Milano e il radiologo di Brescia prof. Luigi Salvini. Quando sulla salma di Battista Zani venne eseguita l'autopsia preliminare, nell'obitorio di Marone, i risultati dell'accertamento vennero tenuti segreti. Si parlò allora di una ferita al parietale sinistro provocata da un corpo contundente non precisato; si accennò allo strangolamento ed inoltre venne avanzata l'ipotesi che lo Zani fosse morto in seguito ad attacco cardiaco durante la disputa con il Piccini ed il Martinengo, nella villetta di Manerba sul Lago di Ga rda. Queste ipotesi sono tuttora l'alide ma sono così diverse l'una dall'altra che, viste alla luce del codice penale, stabiliscono differenti responsabilità nei riguardi dei presunti assassini. Ora emersa l'ipotesi che pare la più attendibile, e cioè che Battista Zani sia stato strozzato, la nuova indagine potrà darne conferma. La esumazione della salma sarebbe stata sollecitata anche dai difensori del Martinengo e del Piccini, i quali si varranno della consulenza di un perito di parte. In questo mese di inchiesta sul conto del patrizio e del suo presunto complice fi quali continuano ad accusarsi a vicenda del crimine) gli inquiretiti hanno raccolto parecchi indizi sulle fasi del delitto, sulle sue cause e su un oscuro traffico di dollari rubati al co mando americano «Setaf* di Verona. Ecco i vari punti dell'indagine: 1) sarebbe stata scoperta l'esistenza di un martello da gommista, di quelli che vengono usati per il cambio dei copertoni degli autocarri. Dove sia finito il martello non si sa. Pare comunque che il Martinengo ed il Piccini se ne siano disfatti, con un soprabito ed un paio di scarpe del 10 Zani 'lo Zani venne trovato privo di scarpe e di sopra bito), gettando tutto lungo una scarpata dell'autostrada Brescia-M ilano-Torino. B) La provenienza dei preziosi francobolli che sono stati valutati SO milioni e costituirebbero il movente del delitto. Sembra che i francobolli, costituiti da serie della Città del Vaticano e del Lombardo-Veneto, fossero in realtà di proprietà del conte. Si dice che 11 patrizio bresciano li avesse rubati tempo fa a Ginevra dove si svolgeva una mostra fila¬ refica. Il conte condo voci non avrebbe affidati allo Zani perché li vendesse. Se le cose stessero effettivamente così, il delitto sarebbe stato compiuto non per furto ma per il « regolamento di conti* fra il Martinengo e lo Zani. 3) Il conte Martinengo si troverebbe al centro di una non ben chiara vicenda di dollari e documenti, contenuti in una valigia, trafugata due anni fa a Verona al comando americano della «Setaf». La somma sarebbe ingente; i dollari fanno parte di una emissione speciale del Tesoro degli Stati Uniti, riservata ai militari americani che si trovano all'estero per ragioni di servizio. Risulterebbe che il conte Martinengo si sia presentato al comando della « Setaf » as- sempre se-.sufficiali — li] .serendo d'essere a conoscenza ' di reprevio ]rie! furto e offrendosi refurtiva cu pera re la compenso. L'episodio non ebbe seguito ma i carabinieri avrebbero accertato che il Martinengo era effettivamente a conoscenza del luogo dove sono stati nascosti i dollari dal misterioso ladro. Il nascondiglio sarebbe una grotta dall'alta valle Trompia. dove si stanno già svolgendo ricerche. Dei dollari non si trova traccia; si dice che. il patrizio li abbia già recuperati per conto proprio nascondendoli altrove. 1)1 Si è saputo infine che il Martinengo conobbe tempo fa una giovane sposa Anna Maria Cadorini, residente a Brescia, mettendola al corrente di particolari relativi al furto alla «Setaf». Tra i due sarebbe poi sorta una relazio- ivgfirsgTdrrp ne dalla quale sarebbe nato un figlio. Lo scorso anno la Cadorini, una giovane molto avvenente, diede alla luce a Legnano un bimbo al quale fu imposto il nome di Gianfranco. Il nucleo di polizia giudiziaria ha incriminato la Cadorini sotto l'accusa di alterazione di stato civile, poiché la donna avrebbe denunciato la creatura come figlio di un notissimo commerciante di Brescia, dicendo di esserne la legittima moglie: il commerciante è invece risultato estraneo al fatto. s. m. Tti Ti i hi Il conte Tebaldo Martinengo accusato di omicidio (Tel.)