Colpire la radice degli scandali di Francesco Rosso

Colpire la radice degli scandali È giù sceso il silenzi a sui «casa Basan»? Colpire la radice degli scandali Una cortina di silenzio è scesa sul caso Bazan e del Banco di Sicilia, un silenzio che l'opinione pubblica già interpreta con malizia e inquietudine. Dunque, da noi è proprio costume che gli scandali più clamorosi debbano dissolversi nel nulla appena si affaccia la responsabilità di qualche potente attuale o passato? La inquietudine della gente è comprensibile, anzi, è un segno positivo; dimostra che non ostante le molte delusioni sappiamo ancora reagire dinanzi alle situazioni che investono l'interesse pubblico. Ed il caso Bazan non è soltanto un deplorevole episodio di amministrazione bancaria disinvolta in cui le responsabilità sono limitate a poche persone senza scrupoli, è l'esempio della corruttela che caratterizza la classe politica siciliana e nazionale, quindi un fatto da dibattere pub¬ blicamente, perché interessa tutti. La magistratura ha avviato un'inchiesta e tratto le prime conclusioni; sessantuno persone sono accusate di peculato aggravato, di cui due con mandato di cattura. Uno, l'ex presidente del Banco di Sicilia, il dott. Carlo Bazan, è in carcere a Palermo; l'altro, il dott. Gaetano Baldacci, è arrestato a Beirut in attesa di essere tradotto in Italia, se mai lo sarà. E gli altri? Ecco il punto. Sappiamo che il direttore generale del Banco di Sicilia, anch'egli imputato di peculato, è tuttora al suo posto, come 1 vicedirettori, i consiglieri d'amministrazione, i sindaci accusati dello stesso reato. Che essi non abbiano la sensibilità di ritirarsi, è possibile; ma è incomprensibile che chi ha il potere di consigliarli, non lo faccia. Dinanzi a simili atteggia¬ menti, l'opinione pubblica è autorizzata a credere al peggio, cioè, che non si voglia, o non si possa andare a fondo. C'è un po' d'impazienza passionale in questo desiderio di veder chiaro e subito, non lo neghiamo. Per esempio, non si tiene conto delle cautele con cui deve muoversi la magistratura, ma le inevitabili lentezze della giu: stizia non dovrebbero impedire più chiari e rapidi contatti col pubblico. Se due persone sono in carcere non è solo per capriccio del giudice, ci deve essere qualcosa di illecito che supera I limiti di rapporti fra poche persone avide soltanto di far danaro Amministrazione arbitraria, favori ai potenti, crediti ai partiti politici, generosità coi funzionari che contano, non erano pagati dal Banco di Sicilia, ma col denaro dei risparmiatori, i quali hanno il diritto di sapere quanto ac- sì sollecitata e lusingata quando le si chiede il voto, cadeva nei sontuosi saloni della sede palermitana, o di quella romana. Quest'opinione pubblica co- e poi trascurata, tenuta in nessun conto quando sono 'n gioco 1 suoi interessi concreti, e perde fiducia. Tentar di soffocare uno scandalo aia pure col pretesto dell'amor di patria, dopo averlo minacciato e strombazzato, è assai più dannoso dello scandalo stesso Identificato e non curato, il male, cioè le colpe dei disonesti, e non importa il loro rango, può aggravarsi fino a diventare inguaribile. Il lungo silenzio sul caso Bazan genera già i suoi frutti; timorosi ed inquieti fino a ieri, i presunti colpevoli ora si sentono rafforzati, diventano audaci e chiedono rettifiche, quando non giungono all'intimidazione, o addirittura alle minacce. Francesco Rosso

Persone citate: Carlo Bazan, Gaetano Baldacci

Luoghi citati: Beirut, Italia, Palermo