La Ford che ha vinto a Sebring e le Ferrari a confronto a Le Mans di Michele Fenu

La Ford che ha vinto a Sebring e le Ferrari a confronto a Le Mans Un momento interessante dell'automobilismo sportivo La Ford che ha vinto a Sebring e le Ferrari a confronto a Le Mans Sabato e domenica scenderanno in pista nelle prove preliminari della corsa francese (in programma a giugno) - La Casa americana ha dimostrato di essersi ripresa dopo la sconfìtta di febbraio a Daytona Il campionato mondiale piloti di Formula 1 riprenderà il 7 maggio con il Gran Premio di Monaco. Nell'attesa, è il trofeo internazionale prototipi ad attirare l'attenzione degli appassionati di automobilismo sportivo. Domenica si è svolta a Sebring la seconda prova della manifestazione, che ha visto in questi anni fiorire il duello tra Ford e Ferrari e affacciarsi sulle piste la Chaparral con motore Chevrolet dell'industriale texano Jim Hall. In assenza delle vetture italiane «ufficiali», la corsa si è ridotta a una sfida in famiglia tra le macchine americane. Ha vinto la Ford, e il suo successo non è da sottovalutare, perché dimostra ancora una volta le ri- sorse del gruppo di tecnici che presiedono alla direzione del «reparto competizioni » e l'imponenza dei mezzi a disposizione. Dopo la sconfitta subita il 5 febbraio a Daytona nella « 24 ore » ad opera delle Ferrari, Carrol Shelby — l'uomo di fiducia di Henry Ford II — accelerò al massimo la preparazione del nuovo prototipo « Mark IV ». La macchina, derivante dai precedenti modelli «Mark II» e «J», è stata ristrutturata e messa a punto in poche settimane, soprattutto grazie al lavoro di un giovane ingegnere dell'« équipe» di Shelby, Phil Remington, che ne modificò il frontale, migliorando sensibilmente l'aerodinamica. La «Mark IV» raggiunse i 350 km orari sulla pista sperimentale che la Casa americana ha allestito in Arizona. Il motore — un sette litri con una potenza di oltre 500 CV — e la trasmissione si comportarono egregiamente, senza accusaré i difetti di Daytona Domenica è venuta la conferma: il nuovo prototipo, al volante del quale si sono alternati l'italo-americano Mario Andretti e il neozelandese Bruce McLaren, ha girato come un orologio, costringendo al ritiro dopo otto ore di gara le Chaparral, che non hanno saputo reggere al suo ritmo. Un unico particolare trascurato rischiò tli rovinare la marcia di Andretti e McLaren: i 140 litri di benzina del serbatoio si dimostrarono insufficienti per la tabella dei rifornimenti preparata in precedenza, e il «Mark IV» si trovò all'asciutto improvvisamente, lontano dai « boxes », parecchi minuti prima del tempo calcolato. Salvò la situazione il piccolo serbatoio supplementare. Forse, se avessero corso anche le Ferrari le cose non sarebbero andate così lisce per la Ford; non è il caso, comunque, di addentrarsi nel campo delle ipotesi Ferrari ha preferito non inviare le sue vetture negli Stati Uniti, e non gli si può dar torto: è impegnato nella preparazione delle monoposto da «Grand Prix» e di Formula 2 e non ha voluto sciupare i positivi effetti de! trionfo di Daytona con una eventuale sconfitta dovuta alla mancanza di tempo Però, nella decisione di Ferrari c'è anche una sorta di t'ipicca verso la grande avversaria americana, ohe pare scegliere nel calendario soltanto le prove più adatte alla strapotenza delle sue macchine, scartando le altre. Chi ha mai visto la Ford alla « 1000 km » di Monza o alla Targa Florio? Per evidenti motivi pubblicitari, Carroll Shelby e compagni puntano soprattutto a Le Mans, alla « 24 ore » del prossimo giugno. Intanto, alle prove preliminari della classica gara francese, in programma sabato e domenica, Shelby manderà una « Mark IV », un esemplare alleggerito della « vecchia » « Mark II », vincitrice lo scorso anno, e una vettura di riserva. Piloti saranno Me Laren, Revson, Scott e Donohue. Vi sarà un confronto indiretto con le Ferrari, in particolare con le nuove « 330-P4 ». Unica assente la Chaparral, che rimarrà negli Stati Uniti per una ulteriore messa a punto. Pare che la vettura di Hall deb- ba partecipare alla « 1000 km » di Monza. Da sottolineare, in ultimo, le prove dell'« Alfa 33 » e della Lancia « Fulvia ». Michele Fenu

Luoghi citati: Arizona, Monaco, Monza, Stati Uniti