Accusò il padre d'un reato infame perché le proibiva la minigonna

Accusò il padre d'un reato infame perché le proibiva la minigonna Accusò il padre d'un reato infame perché le proibiva la minigonna Ieri in Assise la ragazza ritratta e l'uomo è assolto con formula piena - Altri processi: 6 anni al rapitore di una bimba; 9 mesi al corruttore di una ragazza di Moncalieri La quarta sezione del tribunale (pres. Tavassi. p. m. Armando, cane. Ferlito) ha assolto con formula piena, per non aver commesso il l'atto, il manovale Giuseppe Barbuto, 52 anni, nato a Catanzaro e abitante a fìusano Canavese, accusato di violenza sulla figlia quindicenne Teresa. Il Barbuto, che ha la moglie gravemente ammalala ed è padre di dodici figli, era in carcere da circa tre mesi: è stato immediatamente rimesso in libertà. Lo stesso p. ni. aveva chiesto l'assoluzione, sia pure con formula dubitativa. Il 23 dicembre scorso Giuseppe Cambrea, via. Tunisi 103. accompagnava verso le 20 in questura Teresa Barbuto che aveva incontrato poco prima mentre girovagava in via Borgo Dora Ba ragazza diceva di essere t'uggita da Busano Canavese per dissensi con il padre: voleva raggiungere a Catanzaro la madre e i fratelli più piccoli. Teresa veniva temporaneamente ricoverata al Buon Pastore dove, nuovamente interrogata, affermava di essere fuggita per salvarsi dalle continue insidie del padre. Precisava inoltre che, In un giorno imprecisato dello scorso luglio, il padre le aveva usato violenza. Giuseppe Barbuto, difeso dall'avy. Gabri, negava recisamente, ma le dichiarazioni della figlia erano troppo circostanziate per sembrare false. In tali condizioni soltanto la ragazza poteva ritrattare l'accusa infamante: lo ha fatto, sia pure tardivamente, prima in istruttoria e con maggior chiarezza ieri da- J vanti ai giudici. « Ho accusato mio padre — ha detto — perché non mi lasciava mai libera e mi impediva persino di indossare la minigonna». Ha aggiunto di avere frequentato per qualche tempo un giovane amico, di cui ha fatto anche il nome: vagabondavano assieme e dormivano sull'auto. Le indagini hanno infine accertato I che Teresa, di temperi mento isterico, è fuggila di casa altre volte. Venne pure ricoverata al-|l'ospedale per un tentativo di suicidio con conegrina. La prima sezione (pres. (l|Donzelli, p. m. Seiaraffa, cane. Bardi) ha condannalo a sei anni e olio mesi Vincenzo Giudici, di Bergamo, di 45 anni, responsabile di ratto e di alti immorali su una bambina di 7 anni. 11 p. ni. aveva chiesto 8 anni. Il fatto accadde il 2 settembre scorso a Venaria. Con il pretesto di offrirle un gelato, il Giudici attirò la bimba in casa sua, in via Brero 9 L'imputato, che ha recentemente subito un intervento chi-1 rurgico. à giunto in tribunale in;autolettiga. Dopo il suo arresto, alcune famiglie di Venaria in- viarono una petizione ai carabinieri affinché il Giudici fosse allontanato dal paese: era stato più volte notato mentre molestava delle bambine. — A porte chiuse, si è svolto davanti al pretore Boffa-Tarlatta di Moncalieri il processo contro il pensionato Antonio De Luca, 00 anni, abitante a Nichelino in via Garibaldi 28, imputato di corruzione di minorenne. Nel settembre del 19G4 alcuni passanti erano intervenuti per interrompere le esibizioni che, nella scala di una cantina, Il De Luca compiva alla presenza di una bimba di 12 anni. L'imputalo era difeso dall'avv. Saverio Paroncilli; pubblico ministero era il dott. Barbato, li' stato riconosciuto colpevole e condannalo a nove mesi di reclusione, condonati. ' Teresa Barbuto, di 15 anni

Luoghi citati: Bergamo, Busano, Catanzaro, Moncalieri, Nichelino, Tunisi, Venaria