In carcere per tentato omicidio il marito della donna che «si era ferita per errore»

In carcere per tentato omicidio il marito della donna che «si era ferita per errore» Sorprendente conclusione dell'inchiesta a Mirafiori In carcere per tentato omicidio il marito della donna che «si era ferita per errore» L'uomo la accoltellò per gelosia, poi chiamò un medico dicendo che si trattava di disgrazia e la sventurata confermò: «Affettavo una pagnotta» - Portata in ospedale dopo otto giorni: è grave - La rivelazione di una vicina L'inchiesta della polizia sul misterioso ferimento della trentaduenne Lucia Panella — ricoverata mercoledì alle Molinette per una lesione da coltello allo stomaco — si è conclusa ieri sera con un colpo di scena: l'arresto del marito, Ferdinando .Marione, sotto l'accusa di « tentato uxoricidio pluriaggravato ». Come no pubblicalo nei giorni sci. la donna — madre di due figli e domiciliata in via Artom 81/13 con il marito, fruttivendolo — aveva dichiarato di essersi ferita accidentalmente mentre affettava una pagnotta. La stessa versione era stata sostenuta dall'uomo, che continua a negare la propria responsabilità malgrado le prove raccolte contro di lui dai marescialli Italiano e D'Aquino e dai brigadieri Bermano e Caparello — del commissariato di Mirafiori — che hanno svolto le indagini. Il sanguinoso episodio risale al 21 scorso. Il giorno successivo il Martone aveva chiamato un medico, che non si accorse della gravità della ferita né si insospetti della versione fornita dai Coniugi II sanitario tornò il giorno 24, alla donna che lamentava fòrti dolori viscerali — prescrisse un lassati ve Le cure ijiadeguaie peggiorarono la situazione, la Panella venne portata alte Molinetto dove giace tuttora in condizioni preoccupanti. Il prof Beccaria, che l'ha operata per peritonite, ha dichiarato alla polizia che non è possibile che la donna possa essersi immersa la lama per una profondità di 15 centimetri nel tagliare una fetta di pane. Il suo parere è stato confermato dall'esito dell'inchiesta, soprattutto dalle rivelazioni di una vicina di casa e amica della vittima: la signora Rosaria Gigliotta in Cirillo. Lucia Panella le aveva confidalo di non poter contribuire al bilancio domestico perché il marito, geloso fino alla morbosità, le impediva di cercare un lavoro. Il 23 marzo, giovedì santo, la Gigliotta incontra il Martone e gli chiede notizie della moglie. « Dorme », le risponde. Tre giorni dopo lo Incontra nuovamente, si informa ancora sulla salute dell'amica. « E' caduta, si è fatta male tre o quattro giorni fa ». dice il Martone. La mattina del 28. la Gigliotti va a trovare la Panella. E' a letto, piange, afferma di essere caduta contro lo spigolo della culla mentre puliva il cassone della finestra che contiene la serranda. La Gigliotti non le crede, vuole esaminare la ferita. Allora l'amica sostiene di essersi tagliata nell'affettare una pagnotta. Nemmeno questa versione convince la Gigliotti. che insiste. Puntando il dito verso la cucina, dove c'è il marito, la donna mormora singhiozzando: «E' stato quel disgraziato». E' questa rivelazione a smascherare il fruttivendolo, che — ripetiamo — insiste nella sua tesi, anche se nell'accnmpagnare la moglie all'ospedale aveva affermato che l'« incidente » era avvenuto il 25. cioè quattro giorni dopo. A spingerlo ad accoltellare la sventurata pare siano state le insinuazioni che uno dei fratelli del Martone. Raffaele, 31 anni, avrebbe fatto sul conto della cognata. Questo, almeno, quanto risulta alla polizia. li fruttivendolo Ferdinando Martone dopo l'interrogatorio è accompagnato alle Nuove. La moglie Lucia, di 32 anni