Le udienze nei Tribunali sospese dal 4 al 7 aprile di Giancarlo Fossi

Le udienze nei Tribunali sospese dal 4 al 7 aprile Scioperano cancellieri e segretari giudiziari Le udienze nei Tribunali sospese dal 4 al 7 aprile La nuova astensione per indurre il governo a concedere miglioramenti - Cgil, Cisl e Uil confermano che le offerte per il riassetto degli statali sono soddisfacenti; gli alti funzionari sono di parere opposto (Nostro servizio particolare) Roma, 30 marzo. Le udienze nelle Preture, nei Tribunali e nelle Corti saranno sospese in tutta Italia per quattro giorni dal 4 al 7 aprile in seguito ad un nuovo sciopero proclamato dal Sindacato dei cancellieri e dei segretari giudiziari. Le Cancellerie resteranno chiuse, impedendo così la consultazione di atti e documenti da parte degli avvocati; ogni altra attività connessa con l'opera dei cancellieri rimarrà paralizzata. Potrà essere svolta tin'attività ridotta soltanto negli uffici dei giudici istruttori, dove i cancellieri saranno eventualmente sostituiti da ufficiali della polizia giudiziaria. In un manifesto affisso all'ingresso dei palazzi di giustizia delle maggiori città si ricorda che questa seconda azione di sciopero viene attuata dopo il rifiuto del governo alle richieste presentate dalla categoria per ottenere un ordinamento corrispondente alla particolarità della funzione, il pagamento di tutte le ore di lavoro straordinario svolte per esigenze del servizio, la piena applicazione delle norme di legge sul riposo festivo. Seguiranno altre manifestazioni per richiamare con insistenza l'attenzione del governo e della pubblica opinione sui gravi problemi del settore. La vertenza dei cancellieri e dei segretari giudiziari dovrebbe essere esaminata e risolta, secondo gli organi responsabili, nel quadro del generale riassetto delle carriere e delle retribuzioni dei pubblici dipendenti. In attesa di questa complessa operazione, le rivendicazioni particolari dovrebbero segnare il passo per evitare una rincorsa dannosa fra il personale delle varie amministrazioni. Nei prossimi giorni due commissioni ristrette inizieranno, presso il ministero della Riforma, l'esame di merito dei problemi eco nomici e strutturali con l'intento di giungere a conclusioni definitive nel giro di alcune settimane. La Dirstat (associazione dei funzionari direttivi), l'Unione dei Sindacati autonomi e il Sindacato autonomo della Scuola elementare confermano la loro opposizione alle ultime proposte del governo; le Federazioni dei pubblici dipendenti aderenti alia Cgil, alla Cisl e alla Uil ritengono invece che queste proposte offrano concrete possibilità per un accordo completo e abbastanza positivo. Il governo ha offerto, come si sa, una spesa aggiuntiva annua del 2,409fc (480 miliardi in un quinquennio) sull'onere totale annuo di 4000 miliardi attualmente previsto per il personale. Detraendo da tale importo circa 40 miliardi occorrenti per la riliquidazione delle pensioni, la disponibilità complessiva per il riassetto 6 di circa 440 miliardi, pari al 2,20rZo medio annuo e all'11% nel quinquennio. Se si considera che la spesa per stipendi, paghe, tredicesima mensilità e pensioni, sulla quale opererà il riassetto, rappresenta il 75^/fc della spesa complessiva, ne deriva che l'incremento nel quinquennio sale al 14,66^: il rimanente 25"^ riguarda quote di aggiunta di famiglia, scala mobile, indennità, assegni e compensi vari. Le Federazioni di categoria della Cgil, della Cisl e della Uil ritengono concordemente che anche per la riforma amministrativa «si è scesi sul terreno della concretezza», contrariamente a quanto affermato da alcune organizzazioni minori a carattere settoriale. Alcune riserve della Cgil, della Cisl e della Uil sull'orario dì lavoro, la «scala mobile» e il trattamento accessorio saranno approfondite nel corso dei negoziati prossimi. Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Italia, Roma