|n visita di Humphrey a Roma turbata da un lieve incidente di Fausto De Luca

 |n visita di Humphrey a Roma turbata da un lieve incidente |n visita di Humphrey a Roma turbata da un lieve incidente Un sacchetto di vernice scagliato contro l'ospite mentre si reca a teatro con la moglie per assistere all'«Emani» di Verdi - Il pubblico in sala lo accoglie con un caloroso lunghissimo applauso - Stamane cominciano i colloqui politici e r o a l » a l m a . i o (Nostro servizio particolare) Roma, 30 marzo. La visita del vice presidente degli Stati Uniti, Hubert Humphrey, giunto oggi pomeriggio a Roma, è stata turbata questa sera da un lieve incidente. Contro l'ospite, che era accompagnato dalla moglie signora Muriel Fay Buck, alcuni dimotranti hanno scagliato un sacchetto di vernice, senza colpirlo. L'ospite americano è stato raggiunto solo da qualche goccia. L'atto di teppismo è stato compiuto nella piazza del teatro dell'Opera mentre Humphrey si recava ad assistere all'Emani di Verdi. Sono stati gettati anche volantini con ia scritta «Pace nel Vietnam». La polizia, subito intervenuta, ha fermato alcuni giovani, fra i quali un americano di New York. Entrato in teatro, Humphrey è stato accolto da un caloroso, lunghissimo applauso. Il vice di Johnson era giunto a Fiumicino verso le 17. E' stato ricevuto dal presidente Moro che gli ha rivolto un caldo indirizzo di saluto. Moro ha dichiarato che « indubbi progressi sono stati compiuti nel campo della distensione» e si è augurato che « tale processo possa consolidarsi rendendo più sicura la pace nel mondo». Egli ha quindi indicato i temi delle conversazioni con il vicepresidente americano: difesa, disarmo, cooperazione politica ed economica bilaterale e multilaterale, rapporti fra Oriente e Occidente. «7o sono certo — ha aggiunto Moro — che i nostri scambi di vedute, come già avvenne a Washington, rifletteranno quello spirito di franchezza e di amicizia al quale si ispirano i rapporti fra i nostri due paesi, legati da saldi vincoli di alleanza e amicizia, da una fede egualmente profonda in comuni valori di civiltà >. Humphrey- ha risposto variando notevolmente il testo precedentemente diffuso dai servizi americani. Si è detto lieto di vedere affiancate le bandiere americana e italiana « nel vento di questa bella città», ha ricordato il precedente incontro con Moro a Washington, ha concordato con la lista dei temi da discutere, sottolineando che « tali problemi sono per gli Stati Uniti di vitale interesse ». Ed ha precisato: «E' questo un momento di grandi possibilità: possibilità di rafforzare l'alleanza nordatlantica, di concludere un trattato che arresti la diffusione delle armi nucleari, di completare i negoziati del "Kennedy round", in particolar modo riducendo gli ostacoli al commercio internazionale e favorendone lo sviluppo; è il momento di potenziare la nostra collaborazione tecnologica». Humphrey ha aggiunto: cCondividiamo con voi l'ideale dell'alleanza atlantica, dell'interdipendenza atlantica, l'ideale di una Europa unita con la quale gli Stati Uniti possano collaborare utilmente su un piano di uguaglianza. Condividiamo con voi anche la visione di un mondo che viva in uno spirito di fratellanza e di pace, un mondo in cui, come ha detto il Santo Padre nella sua storica Enciclica, gli uomini siano decisi a combattere la miseria, la guerra die noi preferiamo combattere e che ci vedrà strettamente alleati ». I colloqui politici cominceranno domattina alle 10 a Palazzo Chigi, dove Humphrey sarà ricevuto da Moro, Nenni e Fanfani. In onore dell'ospite Saragat offrirà un pranzo al Quirinale. A proposito del tema specifico del « Kennedy round », il ministro del Commercio Estero, sen. Tolloy, ha espresso il convincimento che « possibilità di accordo sono realmente esistenti ». Tolloy si è riferito alle sue visite a Washington e a Bonn, aggiungendo che anche l'atteggiamento del governo francese lascia sperare in positive conclusioni delle trattative per la riduzione delle tariffe doganali fra Europa e Stati Uniti. Di quel che verrà detto nelle conversazioni con Humphrey, la Camera sarà informata dettagliatamente nella prossima settimana quando si riunirà, su richiesta dei socialisti, la Commissione Esteri. La richiesta socialista riguarda esclusivamente il «Kennedy round», ma è probabile che Fanfani allarghi il discorso ai numerosi temi connessi allo sviluppo delle relazioni fra Europa e Stati Uniti. Il ministro Fanfani, che 6 rientrato oggi dal viaggio in Libano e in Iraq, ha detto che gli accordi firmati nelle due capitali a provano obiettivamente che la politica estera italiana prosegue uno sforzo metodico per estendere le zone di progresso, prevenire insoddisfazioni e conflitti, gii nini ire la pace». Fanfani ha osserva¬ tPcgtc li vice presidente americano Humphrey arriva al Teatro dell'Opera. Sulla sua giacca le piccole macchie provocate dalla vernice lanciata dai dimostranti (Telefoto A. P.) to che la strada indicata da Paolo VI nella sua ultima enciclica è quella stessa che con convinzione e coerenza i governanti italiani percorrono da anni, sia in campo bilaterale che nei vari organismi internazionali. Non resta che perseverare con metodo e recare il contributo dell'Italia al progresso e alla pace nel mondo . Fausto De Luca