Perse le speranze di ritrovare in vita l'alpinista scomparso sui monti di Balme

Perse le speranze di ritrovare in vita l'alpinista scomparso sui monti di Balme Forse tradito dal ghiaccio è precipitato in un baratro Perse le speranze di ritrovare in vita l'alpinista scomparso sui monti di Balme Gli uomini delle squadre di soccorso, coadiuvati da due elicotteri, hanno battuto invano PAN baron sotto l'infuriare della violenta bufera - Tre di essi si sono spinti sino alla vetta del monte dove la temperatura raggiungeva i 350 sotto zero - Il giovane (23 anni) era partito la vigilia di Pasqua - Alla fidanzata aveva detto: « Vado a prendere un po' di sole a tremila metri » (Nostro servizio particolare) Balme, 29 marzo Le squadre di soccorso partite nella notte da Balme alla ricerca dell'alpinista torinese Pier Carlo Baima di 23 anni disperso da oltre 80 ore sull'Albaron di Savoia, sono rientrate stasera al Pian della Mussa, senza aver trovato traccia del giovane. « Non vi è più nessuna speranza» franilo dichiarato al sindaco, di Balme. Michele Castagneti, che, via radio, ha diretto la marcia delle cordate sulla montagna. Anche la ricognizione aerea non ha permesso di chiarire il mistero che circonda la scomparsa del Baima. Un elicottero francese si è posato sulla vetta dell'Albaron, a 3627 metri di altezza, specialisti del «Secours d'Haute Montagne » di Modano si sono uniti alle squadre della vallata, un Agusta Bell, «super alpino» del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Torino, ha sorvolato a lungo i canaloni della testata della valle ma tutto è stato vano. Per tutta la giornata i sette uomini della stazione del Csa di Balme e numerosi amici del Salma, hanno rastrellato la montagna, fra l'infuriare di una violenta tormenta, fra raffiche di vento di oltre 80 chilometri all'ora. Tre di essi: Elso De Matteis, Franco Castagneri ed Andrea Riccardi hanno raggiunto la vetta dell'Albaron alle i:h pochi minuti prima dell'atterraggio dell'elicottero francese. Il vento impetuoso e la temperatura che sulla vetta raggiungeva i 35 gradi sotto zero hanno reso molto precaria la situazione del gruppo che ha dovuto calarsi nei ripidi « couloirs » del versante dell'Averole e delle Evettes, nel tentativo di rintracciare lo scomparso. Le altre squadre hanno battuto la zona bassa dell'Albaron, il Pian Gias, le bastionate rocciose del Collerin, hanno raggiunto il rifugio Gastaldi, al Croi del Ciaussiné, e si sono spinte sul ghiacciaio del la Bessanese. . « E' stata un'impresa terribile — ha detto Tonino Castagneri, che ha guidato la cordata che ha raggiunto la Sella dell'Albaron — la marcia nella tormenta ci ha stremati ». Al Pian della Mussa, la fidanzata del Baima, Elena Mafflotio. di 22 anni, ha raccontato fra i singhiozzi l'allegro commiato del giovane alla vigilia di Pasqua «Vado a prendere un po' di sole dei 3000 — le ai:eva detto —, poi domenica prossima ti porterò con me ». La ragazza, provetta scalatrice, ha partecipato alla fase iniziale delle ricerche, poi il dolore l'ha sopraffatta. Uno zio del Baima, industriale di Omegna, seguiva dal Piano, con un binocolo, i voli dell'elicottero dei carabinieri. « Conosco la montagna — diceva —, sperare è ormai vano: non so come farò a recare la notizia alla madre ». Alle 16, il tenente Guzzardi, pilota del « super alpino », è atterrato al Pian della Mussa, l'aereo aveva finito il carburante. Alle 17 le ricerche sono state sospese e le prime squadre sono rientrate a valle. Tutti gli uomini erano duramente provati. Paolo Laguzzi, Giorgio e Giuseppe Montrucchio. Paolo Armando, Giorgio e Franco Peretti ed Ezio De Gaetano, i più vicini allo scomparso, hanno dichiarato che torneranno sulla montagna. Secondo gli specialisti della vallata, il Baima deve essere precipitato nei baratri dei versanti francesi, forse tradito da qualche lastrone di ghiaccio nascosto dalla neve. a. r. La fidanzata del giovane alpinista torinese disperso, tra alle ricerche lungo le pendici del Monte Albaron nella due amici che partecipano zona di Balme (f. Moisio)

Luoghi citati: Balme, Omegna, Pian Della Mussa, Torino