Due giovani rinviati a giudizio per l'uccisione di un possidente

Due giovani rinviati a giudizio per l'uccisione di un possidente Due giovani rinviati a giudizio per l'uccisione di un possidente Ad Asti - Gli imputati hanno 18 e 17 anni - Il delitto fu compiuto nel settembre scorso a Serravalle: l'uomo, settantaduenne, venne massacrato a colpi di matterello nella sua abitazione (Dal nostro corrispondente) Asti, 29 marzo. (v.m.) Il giudice istruttore presso il tribunale di Asti dottor Bozzola ha rinviato a giudizio davanti alla Corte d'Assise Giuseppe Poppa, di 18 anni, e Alfonso Schillaci, di 17, entrambi con l'imputazione di omicidio volontario del possidente Filippo Dezzani,. di 72 anni, ucciso nella sua abitazione di Serravalle d'Asti. I due giovani sono accusati anche di tentata rapina. E' stato pure rinviato a giudizio Umberto Cadeddu, di 25 anni, cognato dello Schillaci, che deve rispondere di concorso nella tentata rapina per avere concesso il proprio motofurgone con cui ì due giovani si recarono a Serravalle con l'intenzione di compiere un furto. Filippo Dezzani era stato aggredito nel suo cascinale in località « Bricco Tampone » la sera del 6 settembre dello scorso anno. L'aggressione venne però scoperta la sera successiva da un figlio della vittima. Il Dezzani morì due giorni dopo mentre un'autoambulanza lo stava trasportando a Torino per un estremo intervento chirurgico al cranio. L'autopsia accertò che fu colpito alla testa da sette colpi di matterello. Le indagini della polizia e dei carabinieri vennero indirizzate verso alcune persone che, in passato, avevano abitato a Serravalle. Uno dì costoro, il Poppa (parente di una famiglia che abita accanto alla casa dell'ucciso) si era allontanato da Asti senza alcun motivo. Qualche giorno dopo veniva rintracciato al paese d'origine, San Rufo di Salerno. Sotto scorta di due carabinieri, il Poppa, veniva accompagnato ad Asti e sottoposto ad interrogatorio. Egli confessava di essersi recato nel cascinale del Dezzani per rubare insieme allo Schillaci e sosteneva che era stato 11 suo complice a colpire con un matterello il possidente. Secondo i risultati delle indagini i due giovani, la sera del 6 settembre, si erano recati a Serravalle. Il Poppa conosceva molto bene sia la zona sia gli abitanti e insieme al compagno decideva di compie¬ re un furto. Venne scelto il cascinale del Dezzani. Il possidente queila sera si era messo a letto assai presto, perché non si sentiva bene. I due giovani — secondo l'accusa — erano entrati nel cascinale servendosi di una scala a pioli appoggiata sotto una finestra di una camera vuota al primo piano. Scesi al pianterreno avevano raggiunto la stanza da pranzo e si erano messi a rovistare nei mobili. Ad un certo momento, aprivano il cassetto di un tavolo, che però finì a terra con un tonfo. Il Dezzani, sentito il rumore, scese da letto e andò in cucina. Qui, intanto, si erano rifugiati i due ladri. Lo Schillaci si sarebbe armato di un matterello trovato in un angolo e avrebbe colpito ripetutamente il Dezzani. Poi i due fuggirono. Alfonso Schillaci ha sempre negato la sua partecipazione al delitto, sostenendo che la sera del 6 settembre si trovava ad Asti al lavoro presso un'industria conserviera locale. Alcuni testimoni, rintracciati dalla polizia, hanno dichiarato eh? il giovane si trovava quella sera a Serravalle. Gli avvocati Puccio e Ubertone del l'oro di Asti difenderanno i due giovani, che con ogni probabilità saranno giudicati dalla Corte d'Assise nel maggio prossimo.