Un tassista ha percorso quaranta chilometri con l'arma del rapinatore puntata alla nuca

Un tassista ha percorso quaranta chilometri con l'arma del rapinatore puntata alla nuca Viaggio allucinante da Torino a Chivasso e ritorno Un tassista ha percorso quaranta chilometri con l'arma del rapinatore puntata alla nuca Alle 6,30 di Pasqua un giovane alto, magro, occhiali e barba lunga sale sull'auto - A Settimo, sotto la minaccia della pistola: «Dammi il portafogli e la patente» - Il guidatore domanda: «Perché hai preso di mira i tassisti?» Risposta: «Uno di voi mi ha portato via la moglie; conosco soltanto il suo nome, ecco perché chiedo i docu- menti» - La paurosa avventura finisce in piazza Castello - Il rapinatore se ne va: non era l'uomo che cercava Una ìiiinvii impresa del « rapinatore dei tassisti ». Più che il denaro, vuole In pulente delle sue vittime, e il motivo lo ha spiegato lui slesso: cerca di individuare, attraverso il documento, il tassista che gli ha portato via In moglie. E se lo scopre, che cosa intende fare. 10 ucciderà? A questa domanda non ha voltilo rispondere. E' un giovane alto e magio, bruno, con occhiali, la barba lunga, trasandalo. Alle 6.30 dp| giorno di Pasqua è salito sul laxi di Cesare Cavallo. 3-1 anni, piazza Boltosini 3, e gli ha detto di portarlo a Settimo. Ma arrivati, ha chiesto di proseguire fino a Chivasso. In un tratto di strada quasi deserto il Cavallo ha sentito uno scatto metallico, ha alzato gli occhi sul retrovisore e ha visto che 11 cliente impugnava una pistola. « Stai tranquillo — ha detto il rapinatore — non ti farò del male. Dammi il portafogli ». «Ho soltanto cinquecento lire». « Dammele, dammi anche la patente ». 11 Cavallo si è ricordato che anche dai suol due colleghi rapinati nelle scorse settimane il « passeggero » aveva preteso la patente. Ha consegnato il portafogli, ha visto che il rapinatore era più spaventato di lui, la pistola gli tremava nella mano. « Scom metto — gli ha detto — che sei quello che ha già rapinato altri due miei colleglli ». Lui ha fatto cenno di sì. « Perché hai preso di mira proprio noi? ». « Ho un conto in sospeso. Uno di voi mi ha portato via la moglie. Non lo conosco, non so dove abita, l'uni|ca cosa che so è il nome di battesimo». E lo cerca sulla patente delle sue vittime. « Volevo bene a mia moglie — ha continuato il rapinatore. — Dopo che lei se n'e andata, la mia vita è diventata un inferno. Ho lasciato il lavoro e sono senza una lira. Non faccio che cercare lei e il mascalzone che me l'ha portata via ». Parlava ed era triste, amaro, sembrava sul putito di scoppiare In singhiozzi. Quasi vicino a Chivasso il Cavallo ha incrociato due agenti della Stradale. « Non fare sciocchezze — gli ha detto il rapinatore — tira avanti, se no sparo». 11 tassisla, passando accanto ai due agenti ha tatto loro un gesto con la mano sul volante per attirare la loro attenzione, ma quelli guardavano da un'altra parto. Il Cavallo è rimasto alla mercé del rapinatore, che continuava a tenergli la pistola puntata alla nuca. Dopo qualche minuto di silenzio, il « passeggero » ha detto: «Torniamo indietro. Sei un povero diavolo anche tu, non voglio l'arti del male». Il Cavallo ha incominciato a provare pietà per quell'uomo che con voce di pianto gli aveva raccontata la sua disperazione. « Metti via la pistola, possiamo parlare lo stesso ». Il rapinatore ha intascato l'arma. Era sempre più depresso, avvilito. Alla periferia (li Torini, ha detto al tassisla dì fermare, ma il Cavallo ha insistito per accompagnarlo: « Vado in piazza Castello Ti lascio lì: puoi prendere un tram e andare dove vuoi ». Lui ha risposto che era d'accordo. Giunto al posteggio, il tassista gli ha detto: « Vieni, ti offro un caffè ». Il rapinatore stava per accettare, ma la paura ha avuto il sopravvento. Si è avviato verso via Pietro Micca, si è voltato e ha fallo un cenno di saluto al C'avallo, gli ha detlo: «Denunciami se vuoi. Se mi arrestano è meglio, almeno la faccio Unita ». Mezz'ora dopo, il Cavallo era alla Mobile, diceva al dott. Sgarra: « Avrei potuto raggiungerlo, ma mi faceva pena Non volevo nemmeno denunciarlo, poi ho pensato che un giorno o l'altro, se continua a fare cosi qualche mio collega potrebbe rimetterci la pelle ». Ieri lutti i tassisti sono stati invitati in Questura e Interrogati. Si cerca di appurare se il racconto del rapinatore corri- iFasponde a verità. Potrebbe essere la traccia per identificarlo. — La notte di Pasqua sono stati svaligiati tre alloggi. In via Pascoli 3 i ladri, sfondata la serratura, hanno portato via dal-1l'abitazione dell'industriale Re- mo Bertoldo, pellicce, statuineI d'avorio, argenteria, quadri per 4 milioni. In via Lessona 20, nella villa dell'ing. Emilio Clara, 42 anni, divelta l'inferriata di una finestra hanno rubato argenteria, una collezione di monete d'oro, cinepresa e macchina fotografica. Valore 5 milioni. In via Malta 30, nell'appartamento del col. Domenico Ferraris, forzata la porta, si sono impossessati di monete antiche e oggetti d'oro per un milione. Il tassista Cavallo protagonista della paurosa avventura

Persone citate: Cesare Cavallo, Domenico Ferraris, Emilio Clara

Luoghi citati: Chivasso, Settimo, Torino