«Mi avevano licenziato, non avevo altra scelta» dice l'impiegato che ha ucciso moglie e due figli

«Mi avevano licenziato, non avevo altra scelta» dice l'impiegato che ha ucciso moglie e due figli «Mi avevano licenziato, non avevo altra scelta» dice l'impiegato che ha ucciso moglie e due figli Dopo il triplice delitto ha tentato di uccidersi colpendosi alla gola con il coltello, bevendo tintura di jodio e ingoiando barbiturici; ma non c'è riuscito - Ora è fuori pericolo - Nella banca in cui lavorava si era appropriato di un milione e 270 mila lire ed era stato licenziato - « La mia famiglia — ha detto — sarebbe stata distrutta da una notizia del genere, tanto valeva farla finita. Non li ho fatti soffrire, ecco l'importante » - L'agghiacciante racconto della strage L'ALLUCINANTE TRAGEDIA FAMILIARE DI RIETI (Nostro servizio particolare) Rieti, 24 marzo. Agostino Colarieti, l'impiegato trentunenne che ha ucciso la moglie e i due figlioletti e che poi ha tentato di togliersi la vita vibrandosi alcune coltellate al petto fs staio giudicato fuori pericolo. « Non potevo dire a mia moglie che avevo perso il posto in banca, che mi avevano cacciato perché mi ero impossessato di quei soldi. La mia famiglia sarebbe stata distrutta da una notizia del genere. Prima il disonore, poi la fame. Tanto valeva farla finita subito. Non li ho fatti soffrire, ecco l'importante », ha detto oggi al magistrato. L'omicida non sembra per adesso provare rimorso. Nel lucido, freddo racconto fatto prima ai funzionari di polizia e poi al sostituto procuratore della Repubblica, dott. Sinagra, ha tentato di spiegare che dopo quanto era accaduto in banca non aveva scelta. Sarà denunciato per triplice omicidio, ma gli psichiatri dovranno certamente occuparsi di lui. I corpi delle tre vittime sono rimasti fino ad oggi pomeriggio nel tragico appartamento (tre stanze e servi zi) in cui era stata consuma ta la prima e l'ultima parte del massacro. Poi sono stati trasportati nella camera mortuaria del cimitero di Rieti dove stasera il medico legale ha compiuto l'autopsia. E' stato accertato che Maria Gin zia Nanni, la moglie del Colarieti, ed il piccolo Federico di S anni erano stati uccisi verso le ore H di mercoledì e il fratellino Raffaele verso le ore 17,30, durante una allucinante gita in macchina al Terminillo. II racconto del giovane aiuto-cassiere della Cassa di Risparmio di Rieti è stato così confermato e, con le indagini compiute dalla polizia, il quadro di questo spaventoso episodio può dirsi completo. Agostino Colarieti ha trentun anni. In città lo descrivono come un giovane mite, taciturno è schivo. Da ragazzo era stato in collegio; poi, completati gli studi, si era impiegato. Sette anni fa si sposò con Maria Grazia Nanni, una maestrina più giovane di lui di tre anni; andarono ad abitare con Agostino Colarieti e la moglie Maria Grazia da lui uccisa con I due figli (Tel. A.P.) i genitori di lei ma quando cinque anni or Sono nacque Federico decisero di prendere a riscatto un appartamentino dell'Incis a Villa Reatina, a due chilometri dalla città. Ciò che le indagini non hanno stabilito è il motivo che ha spinto Agostino Colarieti ad appropriarsi dei soldi in brattea. Il denaro liquido non « Volevo farlo stancare — ha passava per le sue mani. Trattava i titoli ma trovò il sistema per accreditare sul proprio libretto di risparmio un milione e 270 mila lire. Non sembra si trovasse in difficoltà economiche. In un altro li- con il coltello ha reciso la gola anche al secondo figlio. Quindi si è ferito all'addome, ha ingoiato dei barbiturici, ed è svenuto. E' rimasto almeno due ore con la testa reclinata sul volante. Poi si è ripreso ed ha deciso di tornare a casa. Quando l'utilitaria si è fermata dinanzi allo stabile di via Pete, il Colarieti ha avvolto nella giacca il corpo del figlio e senza essere visto da nessuno l'ha portato in casa deponendolo ai piedi del cadavere della madre. Il folle ha bevuto poi della tintura di iodio, si è squarciato la gola con un altro coltello, si è reciso le vene dei polsi ed è svenuto sul pavimento del bagno. Lo hanno trovato dodici ore dopo la suocera, ed alcuni ricini che allarmati avevano sfondato la porta dell'appartamento. Gianfranco Frane! bretto, la moglie che insegnava in un paesetto del Reatino, aveva due milioni. Fatto sta che l'ammanco è stato scoperto e facile è stato trovare il responsabile. Il Colarieti fu chiamato negli uffici della Direzione generale martedì scorso. Gli fu detto chiaramente che episodi del genere era meglio non renderli pubblici. Non sarebbe stata presentata alcuna denuncia purché lui restituisse il denaro e presentasse una let'era di dimissioni. Per anni era stato considerato un impiegato modello. Si impegnò a restituire tutto e mercoledì mattina versò 670 mila lire racimolate chiedendo prestiti ad amici e parenti. Scongiurò di nuovo i dirigenti della banca a non licenziarlo. Furono irremovibili. Uscito dalla banca Agostino Colarieti andò ad acquistare un coltello dalla lama affilata, lunga una tendina di centimetri. Quindi raggiunse il capolinea dei pullman per attendere l'arrivo della moglie. La portò a casa passando prima da una famiglia di t;icint presso la quale lasciavano di solito il piccolo Raffaele. Lui stesso adagiò il figlioletto nella culla preoccupandosi che si addormentasse. Erano ormai le 1.',. Il ragioniere ha raccontato di essere sceso a quell'ora a bussare alla porta di un coinquilino per chiedergli un martello per piantare dei paletti in giardino. Quando tornò in casa la moglie stava preparando il caffè ed era china sui fornelli; le vibrò due terribili martellate alla nuca, poi altre due alle tempie. Da questo momento il racconto di Agostino Colarieti è agghiacciante. L'impiegato ha detto di aver preso il coltello e di essersi recato nella camera da letto. Con un solo colpo ha tagliato la gola al figlioletto. Poi si è spogliato, ha gettato in un angolo gli indumenti macchiati di sangue, ne ha indossati nitri ed è uscito. Ha messo sull'auto, una «Renault R!,-» un fiasco di vino ha nascosto nella giacca il coltello ed è tornato ti Rieti a casa della madre per prendere l'altro figlio Federico. Padre e figlio hanno rag-\ giunto il Terminillo. Sino alle\ 17 hanno passeggiato sulla ne-\ ve e l'uomo ha affittato anche uno slittino per il bambino. sltt spiegato — volevo che si addormentasse per colpirlo nel sonno, per ucciderlo senza farlo soffrire ». E gli ha fatto bere anche del vino: così quando l'auto si è avviata di nuovo verso Rieti, il piccolo Federico verso Rieti, il piccolo Federico si è addormentato, il capo sul-1 ule ginocchia del padre. A ine- cd le ginocchia del padre. A ine- ctà strada l'uomo ha imbocca-'dto un viottolo di campagna eip Federico, in alto, e Raffaele, i due bimbi uccisi dal padre a Rieti (Telef.)

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