Moria Beatrice fa la cura del sonno cura ha i nervi a pezzi, ma la ferita è lieve di Gigi Ghirotti

Moria Beatrice fa la cura del sonno cura ha i nervi a pezzi, ma la ferita è lieve Moria Beatrice fa la cura del sonno cura ha i nervi a pezzi, ma la ferita è lieve La principessa trasferita nella clinica di un famoso psichiatra, sorvegliatissima dagli agenti: chi tenta di varcare i cancelli è.passibile di arresto - Solo don Jaime (il fratello di Fabiola) è potuto entrare: aveva un braccio al collo, pare per il morso di un cane - Nessuna notizia del « torero » Valencia - Attesi a Madrid Umberto e Maria Pia - Alla polizia la segretaria di Beatrice avrebbe detto: «La principessa si è ferita pulendo la rivoltella» (Dai nostro inviato speciale) Madrid, 22 marzo. Da Lisbona sta arrivando Umberto, via terra, Maria Pia da Milano, forse per via aerea. Padre e figlia si riuniscono a Madrid.' Come mai* Non dicevano ierr i portavoce di casa Savoia che a Madrid non era successo nulla e che la principessa Maria Beatrice si trovava in viaggio a Londra, a Parigi, in America, in Italia, in una Qualsiasi parte del mondo, ma non in Spagna? Non si minacciavano azioni legali a livello internazionale contro i propalatori di tutte le notizie corse in Questi giorni intorno a Maria Beatrice? Quest'oggi, c'è mancato poco Quasi Quasi che la principessa concedesse una conferenza-stampa. Sono stati i medici ad impedire con somma energia che il progetto prendesse consistenza. Maria Beatrice se l'è fortunatamente cavata con una di Quelle ferite che i medici definiscono « intelligenti ». Il proiettile avrebbe trapassato il torace all'altezza della sesta costola, senza ledere né il pericardio né il peritoneo. Il pneumotorace f blocco del polmone leso) è stato praticato, ma non si sa dì altri interventi. La degente è già in grado di prendere cibo, si alza nella sua stanza, dorme parecchio. Sonno artificiale, terapia per malati di nervi, bisognosi di oblio. Ieri sera, con l'autoambulanza. Maria Beatrice è stata trasferita dalla clinica La Concepción alla vicina clinica privata, in calle del Pastor numero ì,, diretta dal professor Lopez Ibor, psichiatra di fama europea, suo maestro fino ad una settimana fa, quando la giovane principessa frequentava certi corsi per assistenti sociali. Nel giardino alcuni pazienti escono a prendere il fresco, in pigiama. Osservano incuriositi, dì là dalla cancellata, giornalisti e fotografi che gironzolano in assetto di guerra. A questi indiscreti professionali l'ingresso è vietato in forma superlativa. La polizia, ohe presidia saldamente anche l'appartamento di Maria Beatrice, in avenida del Generalissimo, ha fatto sapere che per chi viola la consegna ci sono manette pronte. Ha fatto anche sapere di essere ansiosa di conoscere quali abitudini abbia la principessa sabauda in materia di manutenzione di armi personali e chi le abbia rilasciato il porto d'armi. Si sa che la Spagna (ma anche molti altri paesi) concede malvolentieri permessi di questo genere a persone di sesso femminile. Per sapere qualcosa di più, la polizia aveva convocato stamane la segretaria di Maria Beatrice, ma la signorina Enna Serena Croci si è presentata invece alla IV Sezione del Tribunale di Madrid ove un giudice istruttore ha raccolto la sua deposizione, la quale, per quanto se ne possa sapere, ripete la teoria della pulizia notturna di arma personale. Al telefono si è poi cercato di sapere dalla signorina Croci qualcosa di più. La risposta è stata secca, nervosa, stupefacente, c Prima di tutto, non mi chiamo Croci ma Vanello: Serena Enna Vanello. E poi, con il giudice Istruttore abbiamo parlato di affari personali ». E giù il ricevitore. Dunque, abbiamo una segretaria che cambia cognome dalla sera alla mattina. Come signorina Croci smentiva tutte le chiacchiere intorno a Maria Beatrice, come signorina Vanello si appresta probabilmen¬ te a farsi portavoce di una versione un po' meno irrazionale. Ma abbiamo anche altri colpi di scena: un personaggio nuovo ed inatteso si fa sulla ribalta. Ecco qui un gentiluomo barbuto, che porta il blasone dei De Mora y Aragón, don Jaime, il fratello scapolo e stravagante della pia regina dei Belgi, Fabiola, dal che gli è venuto il gaio soprannome di « Fabiolo ». Anche don Jaime si aggira tra le quinte della vicenda. Ieri è stato visto nella clinica La Concepción, probabilmente è uno dei pochissimi amici dell'infortunata principessa che sia stato ammesso al suo capezzale. Ma come si presentava lo scanzonato e gaio Fabiolof Cupo, disfatto e con un braccio a mezz'aria, il sinistro, rigido, ingessato in una specie di saluto romano alla rovescia. « Io non c'entro, io non so nulla », ha detto agli amici che lo interrogavano sulla vicenda di Maria Beatrice. « E quel braccio, don Jaime? » « Vi dirò: ero andato sabato a trovare mia madre, nella sua residenza di campagna, alla Fuente del Fresno, un'ora da Madrid. Nel parco giocavano l cani. Uno di essi mi ha assalito e mi ha dato un morso. Cose che capitano, purtroppo! ». c Perbacco, don Jaime, ma che cani si sguinzagliano nel parco di sua madre? ». Il caso vuole che il dannato azzannamento di Fabiolo sia avvenuto sabato 19 marzo, poche ore prima che la quartogenita di Umberto restasse ferita da un colpo di pistola misteriosamente esploso nel suo appartamento. Giorno nefasto, quel sabato, per i congiunti di regnanti. Ad esplorare queste strane coincidenze, con una principessa che pulisce armi nottetempo, e un cognato di re che al mattino si lascia addentare da un cane di casa, si potrebbe forse imbastire un romanzo con i fiocchi. Sventuratamente, appare monco e impreciso il capitolo sentimentale. Nessuno è riuscito a prendere contatto con Roger Victoriano Valencia, il torero corteggiatore numero uno della principessa. Il torero Valencia è l'unico uomo di spada, in tutta la Spagna, che possegga un titolo di studio, è avvocato, ma ha lasciato la toga per la cappa e i codici per i tori. A prima vista, non si direbbe personaggio da ispirare drammi sentimentali. Ma il mistero è cosi fitto intorno a questa storia che un posto, anche per lui, lo si potrebbe presto o tardi finir per trovare. Gigi Ghirotti