Forse è un artigiano di Cosenza uno dei due vincitori del «Toto»

Forse è un artigiano di Cosenza uno dei due vincitori del «Toto» A chi sono toccati i milioni del oonooroo pronostici ? Forse è un artigiano di Cosenza uno dei due vincitori del «Toto» Ha 35 anni ed è padre di quattro bimbi - Nega di essere in possesso della schedina di 167 milioni, ma il figlio del titolare della ricevitoria lo ha riconosciuto gridando: « E' lui quello che ha dato la vii. toria al Foggia sulla Fiorentina » - L'altro fortunato, di Bari, è riuscito sinora a mantenere l'incognito (Nostro servizio particolare) Cosenza, 20 marzo. (a. 1.) Il fortunato tredicista cosentino die ha vinto circa 167 milioni con una schedimi di otto colonne è quasi sicuramente un giovane artigiano di 35 anni. Egli però Ila negato di essere il neomilionario Si tratta di Francesco Morròne. ammogliato e padre di quattro figli, che abita con la famiglia in via Popilia 7. alla periferia della città. Il Marrone, avvicinato dai gior7ialisti, ha smentito di aver vinto i 167 milioni, ma lo ha fatto con poca convinzione. Tra- quelli che lo indicano come il vincitore vi è il signor Liborio Orimi, titolare del bar-ricevitoria, dov'è stata giocata sabato scorso verso le 10,30 la schedina vincente 271,/NE 58626. Egli ha detto: « Ricordo che dopo di lui è entrato nel locale un mio cliente abituale, Oscar Sansone, per giocare al Totocalcio ». Rintracciato Oscar Sansone, di 29 anni, che abita nelle vicinanze del bar, ha fatto delle sorprendenti dichiarazioni: « Conosco bene il vincitore. Egli è il mio datore di lavoro Francesco Morrone che sabato sera mi ha accompagnato in macchina a casa e prima di lasciarmi ha detto che si sarebbe recato nel bar del Crimi per giocare una schedina di otto colonne. Dopo anch'io sono sceso nella ricevitoria e la mia schedina reca infatti il numero di serie successivo a quella che ha realizzato il 13 ». Dopo queste affermazioni, la casa di Francesco Morrone è stata presa d'assalto da giornalisti e fotografi, ma l'artigiano ha impedito a chiunque di entrare o avere brevi contatti con la famiglia. Incalzato dalle domande egli, che da poco tempo con molti sacrifici ha messo su un'impresa di pavimentazione, ha risposto èva sivamente, negando sempre la vincita: « Tutti dicono che so no il fortunato tredicista — ha affermato —. Ma questa notizia purtroppo non è vera. Ho soltanto giocato una schedina da centocinquanta lire e per giunta in un altro bar di Cosenza ». Alle contestazioni, l'operaio ha continuato a da-tire risposte sibilline, anche] aiiuando il figlio del titolare qdella ricevitoria del Totnc.nl-\ndo, Osvaldo Crimi, sopraggiun-\uro in via Popilia 7 insieme\rI con una piccola riosi, ha gridato. riconosco l'uomo cato la schedina folla di cu«E' lui, lo che ha giopazza, dan¬ do la vittoria al Foggia sulla Fiorentina ». Comunque V atteggiamento di Francesco Morrone, che hit reagito poco convincentemente all'affermazione del Crimi, non lascerebbe molti dubbi in proposito e tutto farebbe credere che egli sia il vincitore del 167 milioni. A conferma di queste supposizioni vi sarebbero delle ammissioni fatte dallo stesso operaio ad alcuni vicini di casa. Egli avrebbe detto: «Non date pubblicità al l'atto altrimenti mi piombano addosso amici e bisognosi c per soddisfare tutti finirei lo all'elemosina ». Inoltre, stamane Francesco Morrone non si è recato come al solito al lavoro. Uscendo di casa — forse per l'emozione — ha avuto un incidente stradale, tra la sua vettura, ed una « 1100 ». Nell'urto è rimasto ferito il guidatore dell'altra auto. Bari, 20 marzo, (a.c.) E' ancora sconosciuto il tredicista che con una schedina da 150 lire giocata in una ricevitoria al centro di Bari, ha vinto circa 167 milioni di lire. Giornalisti e curiosi continuano a dargli la « caccia », ma sino a questo momento senza alcun risultato. Dinanzi al Banco Lotto — con annesso sportello del Totocalcio — in via Roberto da Bari, dove la schedina « superfortunata» è stata giocata, stazionano fin dalle prime ore di stamane capannelli di persone, nella speranza, probabilmente, che il neo-milionario si faccia vivo. Finora mancano elementi concreti per la sua identificazione. Come è noto, sulla schedina vincente non vi è alcuna firma o pseudonimo o altro dato che possa fa cintare le ricerche. Per i funzionari della « Commissione di controllo di zona » — riunitasi sIncsc tieri sera d'urgenza — la coi] agra fin decisa e la precisione quasi geometrica con cui mo\no siate compilate le due no\u,nne delln schedina, farebbe\ro pewsnre n qualcuno ohe per I ragioni di lavoro è norma! gcidncrtmento alle prese con i nu Si trama naturalmente}^meri solo di un'ipotesi, ma che po Irebbe essere avvalorata dalla presenza nelle vicinanze della numerosi iati-It(tlricevitoria di numerosi fati-Ittufi bancari. iLa signora Margherita Leo-1 Ine vedova Renzoni — che ge-\cstisce il Banco Lotto di via'tRoberto da Bari — e il si-I m gnor Francesco Napoletano — che è addetto allo sportello ilei Totocalcio — assicurano di non essere in grado di fornire tracce utili per In ricerca del tredicista. Presso la ricevitoria giocano ogni settimana al Totocalcio non me¬ ^ di mille persone, delle qua- to (t circa 700 in media si limitano alle due colonne da 150 lire. Un solo elemento è sta- to possibile accertare finora, in base alle dichiarazioni dei- Io stesso signor Napoletano: cioè che la schedina vlnoente è stata giocata nelle ulti me ore di sabato sera. llllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllllllllliltll

Luoghi citati: Bari, Cosenza