Visita di Nenni a Torino

Visita di Nenni a Torino II vice presidente del Consiglio giunto a Caselle Visita di Nenni a Torino Un viaggio per incontrarsi con i compagni del partito unificato - « Se si vuole l'unificazione vera, bisogna abituarsi a dibattiti interni più frequenti e più pesanti » - Stamane parlerà all'Alfieri sulla situazione politica - Poi andrà in Municipio dal Sindaco «Nel pomeriggio voglio farmi una partita a bocce a Mongreno dall'oli. Romita» Il bimotore che porta Nenni si posa sulla pista di Caselle alle 17,10. Fra i dirigenti socialisti in attesa c'è il prosindaco Paonni con Belloro e il prof. Vernetti. C'è il sen. Magliano che si avvicina al prefetto e gli dice: « II vicepresidente del Consiglio non arriva in forma ufficiale; noi In ringraziamo di essere Qui». Il dott. Caso risponde: «Mi è yenni! » e il gruppo si affolla sotto la scaletta. Il comandante del Convair fa segno che l'aereo ha ballato parecchio, ma quando Nenni compare — cappello floscio, soprabito a quadretti e il suo caldo sorriso — dice che il viaggio è andato benissimo e con lo sguardo abbraccia colline e montagne: « A Roma era brutto c faceva freddo; qui c un'incantevole primavera *. Testa incassata tra le spalle, stringendo mani, salutando tutti, offrendo la faccia al vento gagliardo, si avvia a passo svelto verso l'auto. «Ma quelli — dice — preferisco non impegnarli». Si affaccia allo sportello, ringrazia e congeda la scorta della polizia stradale che voleva aprirgli il passo verso Torino, ed è subito disposto a parlare. «Vecchio leone», lo chiamano affettuosamente i suoi. Ha 76 anni, la traccia di mille battaglie negli occhi acuti. Sessantanni sulle barricate della lotta politica, carcere povertà ed esilio, lutti e dolori antichi e recenti hanno inciso sulla sua faccia profon de rughe. Da tribuno ad autore di un'Opera polìtica es senziale: la collaborazione dei socialisti uniti « al risanameli to degli squilibri sociali, al rinnovo di un apparato statale enormemente invecchiato, ni progresso economico e cultu rale della nazione ». Il cammino è ancora lungo, aspro, difficile: l'importante è che sia cominciato. Nenni dimostra una energia giovanile. E' venuto a Torino dopo sei anni di assenza. Si meraviglia: «Sei a?uii, ma è proprio vero? Mi rincresce». Soggiunge: «Sono venuto a Torino perché devo fare un discorso». Per Nenni le cose hanno importanza anche per il luogo dove sono dette: «Torino è alza testa del progresso tecnologico in Europa; ha molto da insegnare». Il discorso di stamane all'Alfieri, ore 10,30, sarà dunque di particolare rilievo, v. Voglio affrontare tre temi: la validità o no della critica che investe il sistema democratico e la classe parlamentare; fare il punto sulla situazione in cui siamo rispetto agli impegni programmatici assunti; sollecitare l'orgoglio dei socialisti per il contributo che hanno dato e danno al consolidamento della vita democratica e al progresso sociale ed economico del Paese v. La vita amministrativa di Tonno attraversa un momento delicato e l'unificazione socialista non è un matrimonio facile. Nenni precisa che non è qui per questo. Paonni lo informa che l'opposizione chiede la verifica della maggioranza. Risponde: «Fa il suo mestiere, è logico. E voi contatevi. Quanti eravate prima? Quaranta? E quaranta sarete ancora*. Aggiunge: «Lo Stato deve essere amministrato, così la città ». Nenni è un uomo vigoroso e tenace. Guarda dritto alla realtà, vuole «cose importanti, date precise, uomini decisi», e poi affrontare la battaglia serenamente. «Se si vuole che il partito sia veramente unificato, bisogna abituarsi all'idea che il dibattito interno può diventare più frequente e più pesante: questo è il prezzo clic si paga all'unificazione ». Si manifestano dissidi e divergenze? «Ogni sistema ha i suoi difetti, sia il centralismo^ burocratico dei comunisti, sia la libera circolazione delle idecì che si verifica tra noi. Biso-j gnu cercare di superarli con i calma ». Dopo un breve riposo in al bergo il leader socialista arriva alla Federazione del partito, In corso Palestre, allegro e fresco. Pinuccia Scotti, vedova di un caduto per la libertà, gli mette il garofano rosso all'occhiello, e lui segue il gesto con patetica nostalgia. Quel fiore è simbolo di tempi eroici; ora è il tempo della saggezza. La presenza d: Nenni a Torino, in questo momento, può significare più che una coincidenza? Risponde Paonni (Belloro, l'altro segretario socia¬ l«aSsfpf lista è d'accordo con lui): «Uno stimolo e un richiamo alle responsabilità di ciascuno». Socialisti vecchi e giovani si stringono attorno a Nenni, lo festeggiano e rievocano cose passate. Una presenza, quella di Nenni, che dà entusiasmo. Stamane, dopo il discorso, '1 vice presidente del Consiglio andrà in municipio per incontrare il sindaco prof. Grosso: «Una visita di simpatia, una dimostrazione di stima ». Nel pomeriggio è ospite della villa Romita a Mongreno: «Voglio farmi — dice — una partita a bocce. Ma con i torinesi è mica tanto facile; io sono bravo ma non con quelli che giocano da campioni». li vicepresidente del Consiglio Nenni all'arrivo a Caselle con il pro-sindaco Paonni

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