Ci voleva proprio una lettera anonima? di Enzo Biagi

Ci voleva proprio una lettera anonima? Ci voleva proprio una lettera anonima? L'italiano, ormai, è forte. Non s'impressiona: le notizie sensazionali, gli arresti clamorosi, le denunce imprevedibili lo lasciano indifferente. Legge il giornale, e medita. Sicilia: dunque, i miliardi in discussione sono cinquanta, i denunciati sessanta, nemmeno uno a testa pensa. Scorre l'elenco dei presunti colpevoli: funzionari e latifondisti, nobili e filatelici, de e pc. Non mancano, come si usa, i prelati. Tutto in ordine. Col tempo, si è convinto che, alle norme costituzionali, andrebbe aggiunta una massima: c Tutti gli uomini sono creati ugualmente corrotti ». Ma non è scettico, è rassegnato. Sa che, ogni volta che parte un'inchiesta, scatta un processo. Sanità o atomo, previdenza sociale o banca: si tratta, soltanto, di scegliere l'ente. Il cittadino è diventato una specie di freddo contabile delle offese alla morale: continua ad aggiungere numeri, ma rinuncia a tirare le somme. Sente che, in questa situazione, è impossìbile cambiare le cose. All'estremismo di sinistra, e a quello dì destra, è subentrata la nuova formula: l'estremismo di centro. In fondo, dicono i predicatori della rasserenante teoria, tutto sta procedendo nel migliore dei modi. Ci consoliamo con i guai degli altri, con gli scandali che affliggono 1 vicini di casa: i diciannove morti dell'«affare Kennedy», ad esempio, o Svetlana Stalin che abbandona «il paradiso rosso»; ci fa anche piacere che nella già prospera Germania aumentino ì disoccupati. L'italiano legge, ma le sue riserve di stupore o di indignazione sono esaurite. Per anni il dottor Bazan, che sta diventando un personaggio nazionale, ha governato l'economia dell'isola, ha deciso, ha trattato, senza che i controllori, i cosiddetti « pubblici poteri », avessero nulla da obiettare; le sue disgrazie sono cominciate per una lettera anonima. Forse, la vendetta di un «consulente» respinto, o di un produttore di agrumi non beneficato, lo ha messo nei guai. Qualcuno che ha protestato non in nome del bene comune, ma del proprio danno. Senza un gesto interessato, è probabile che la macchina della giustizia non si sarebbe messa in moto. Chi sottolinea le deficienze del sistema, l'apatia dei capi, l'indifferenza dei politici, viene comodamente definito qualunquista. Non è bello che la stampa deplori l'assenza dei parlamentari dalle sedute della Camera, i silenzi della commissione antimafia, il torpore degli organi di governo. La critica giusta è quella cosiddetta «costruttiva»; ma onesto sarebbe dire concordata. « Il giullare di corte », ha scritto qualcuno, «è sostituito dal sovversivo di corte ». Uno che urla, magari, ma non fa nomi, che ironizza genericamente sul costume, ma non approfondisce i fatti. Il malumore dilaga. La gente ha l'impressione che nessuno comandi, e che le uniche riforme possibili e urgenti dovrebbero essere affidate all'iniziativa dei carabinieri, non distratti, naturalmente, dai loro compiti normali per impieghi del tipo Sifar. La gente segue le cronache, e commenta. Si può capire che la maggioranza trovi difficoltà a prendere una decisione sulle faccende della Federconsorzi, ma non riescono neppure a mettersi d'accordo per stabilire che nei cinema e nei teatri, come è regola in ogni parte del mondo, non bisogna fumare. SI può capire che abbiano incertezze sulla riforma ospedaliera, o perplessità sulle regioni: ma il fatto che il governo trova normale che i detenuti vengano impiegati in lavori per conto di imprese private, col compenso variabile da trecentocinquanta a seicento lire al giorno, mi sembra paradossale. In attesa di profondi e salutari cambiamenti, basterebbe riparare quelle piccole, quotidiane Ingiustizie. In attesa di rivoluzionari impegni, sarebbe utile evadere le pratiche di ogni giorno. Non dite che, alla fine, si tratta di episodi: fanno la cronaca, e anche la storia. Agli sportelli del Banco di Sicilia vengono presentate, per Iniziativa del tribunale, molte cambiali non pagate; sono 1 frutti di un vecchio e tenace malcostume. Ma, oltre alla firma del dottor Carlo Bazan, ce ne dovrebbero essere delle altre. In molti le hanno avallate. Enzo Biagi

Persone citate: Carlo Bazan, Kennedy, Svetlana Stalin

Luoghi citati: Germania, Sicilia