La Somalia francese decide la sua indipendenza di Sandro Volta

La Somalia francese decide la sua indipendenza Oggi votano per il referendum ili lettori La Somalia francese decide la sua indipendenza Deve scegliere: o rimanere unita alla Francia (sia pure con uno statuto speciale) o troncare ogni legame con Parigi - Incerto il risultato delle votazioni - Etiopia e Somalia ex italiana rivendicano il territorio (in cui c'è l'importante porto di Gibuti) (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 marzo. Trentanovemila elettori votano domani nella Costa francese dei Somali (22 mila kmqSi mila abitanti) per rispondere alla domanda: «Volete rimanere, con uno statuto rinnovato di governo e di amministrazione, nel seno della Repubblica francese, o esserne separati? ». Nel primo caso, il Paese continuerà a far parte della Francia, pur con un governo proprio, un parlamento eletto locale e una amministrazione autonoma; altrimenti, esso diventerà indipendente e la Francia ritirerà 1 suoi funzionari, le forze armate ed anche sospenderà l'assistenza tecnica ed economica. Il voto di domani avviene sotto la minaccia di gravi disordini, in previsione del quali il governo di Parigi ha fatto affluire a Gibuti un imponente spiegamento di forze dì polizia e reparti della Legione Straniera e dell'Aeronautica. Il suo valore politico è, d'altronde, del tutto Incerto, trattandosi d'una popolazione in cui gli analfabeti superano il 90 per cento. Molti mettono in dubbio anche la schiettezza della con¬ sultazione, tenuto conto della mancanza di controllo con cui essa è stata organizzata dall'Amministrazione. Sui suoi risultati, ogni ipotesi è possibile, se si pensa che nelle elezioni alla presidenza della Repubblica del dicembre 1965 il generale De Gaulle ebbe 25.178 voti e Francois Mitterrand 1185, mentre poco tempo dopo, quando andò a visitare Gibuti, De Gaulle »bbe accoglienze quasi unanimemente ostili. A complicare le cose, c'è poi la minaccia dell'Etiopia e della Somalia ex italiana, ciascuna delle quali aspira ad annettersi la Costa del Somali, nel caso che diventasse indipendente, e non può affatto escludersi una duplice invasione. E, come se non bastasse, la partenza dei francesi potrebbe scatenare la guerra civile tra 1 due gruppi di tribù che sì contendono la supremazia. Il referendum è la conseguenza di un impulso che il generale De Gaulle ebbe, appunto, quando venne accolto a Gibuti in modo del tutto opposto a quanto si aspettava Il suo risultato acquista ora una particolare importanza perché, se il Paese rimarrà unito alla Francia, manderà un deputato all'Assemblea nazionale di Parigi, e potrà essere un seggio di più per l'attuale esigua maggioranza governativa. Sono, comunque, calcoli irrilevanti di fronte alle ripercussioni che l'avvenimento potrà avere nell'equilibrio di tutta l'Africa orientale, dove, insieme alle influenze europee ed americane, si svolge una lotta sorda fra Mosca e Pechino. «Diventa sempre più chiaro — scrive stasera "Le Monde" — che l'errore fondamentale è di avere organizzato una consultazione che nessuno esigeva e di avere così costretto ad una scelta brusca uomini che chiedevano di negoziare con Parigi le tappe destinate ad incamminare il loro Paese verso la sovranità internazionale ». Sandro Volta

Persone citate: De Gaulle, Francois Mitterrand, Incerto