Arrestati in Tostano un girovago e la sua amante per il duplice delitto di San Salvatore Monferrato

Arrestati in Tostano un girovago e la sua amante per il duplice delitto di San Salvatore Monferrato Arrestati in Tostano un girovago e la sua amante per il duplice delitto di San Salvatore Monferrato Un savonese di 26 anni e l'amica diciannovenne: ricercati in tutta Italia con ordine di cattura emesso dalla Magistratura di Alessandria sono stati bloccati a Livorno e Grosseto - Oggi saranno trasferiti in Piemonte sotto scorta - Il grave fatto di sangue avvenne a Cascina Noceto due anni fa, nel marzo 1965: un agricoltore di quarantacinque anni e la madre settantasettenne furono assassinati a rivoltellate e colpi di spranga - Un girovago sospettato della strage era stato arrestato nel gennaio scorso a Pinerolo e poi rimesso in libertà La drammatica cattura dopo un lungo inseguimento (Nostro servizio particolare) S. Salvatore Monf., 17 marzo A due anni esatti dalla scoperta del duplice delitto di Cascina Noceto, nelle campagne di San Salvatore Monferrato, sono stati arrestati in Toscana un uomo e una donna, presunti autori del grave fatto di sangue. Si tratta di due girovaghi originari di Savona, il ventiseienne Mario Teresio Re e la sua amica Rosa Pessera, di 19 anni: entrambi sono colpiti da mandato di cattura emesso dal giudice istruttore del tribunale di Alessandria, dottor Giglio Cobuzio. L'uomo è accusato di duplice omicidio, rapina, violazione di domicilio e porto abusivo d'arma da fuoco; la donna deve rispondere di concorso in omicidio e rapina. Forse nella stessa giornata di domani gli arrestati saranno condotti sotto scorta ad Alessandria. Rievochiamo il delitto. Il tardo pomerìggio del 16 marzo 1963, nella cucina di Cascina Noceto — un edificio del comune di San Salvatore Monferrato, ad undici chilometri da Alessandria — furono rinvenuti i cadaveri dell'agricoltore Mario De Giorgis, di 1,5 anni, e della madre, Irene Torra vedova De Giorgis, settantasettenne. L'uomo era stato ucciso con una rivoltellata al capo; la. donna aveva la testa sfracellata dai colpi inferti con un grosso bastone 0 una spranga di ferro. Le armi del delitto non vennero ritrovate. La morte delle vittime doveva risalire a qualche giorno prima: forse il delitto era stato consumato fra il pomeriggio dell'8 marzo e la giornata del 9. Non si trovarono altri indizi: madre e figlio (anche l'uomo era vedovo) vivevano soli. L'unica figlia del De Giorgis — Rita, oggi diciannovenne — si trovava in collegio presso le suore a Nizza Monferrato dove ancora di recente ha conseguito il diploma di maestra ed è diventata assistente in una colonia marina sulla Riviera ligure. Le indàgini portarono a stabilire che gli assassini avevano sparato una rivoltellata attraverso la finestra della cucina: il colpo aveva raggiunto alla testa il De Giorgis, poi finito con una spranga o un bastone, lo stesso corpo contundente usato per uccidere la madre. Tre mesi di inchieste portarono il maresciallo Gallo, coadiuvato dal brigadiere Gravina e dai carabinieri del Nucleo investigativo di Alessandria, a raccogliere indizi nei confronti del Re, della Pessera e di un altro girovago. Natale Laforc, trentenne, nativo di Pinerolo ma senza fissa dimora. Il 31 ottobre scorso il giudice istruttore — agendo nel massimo riserbo — emise i tre mandati di cattura. La parte principale nel delitto l'avrebbero avuta Mario Teresio Re e il Laf or è, mentre la Pessera avrebbe fatto da « palo». Il Laforè fu arrestato a Pinerolo la sera dell'11 gennaio scorso. In tutti gli interrogatori egli respinse con decisione ogni addebito e protestò di non conoscere assolutamente i suoi due presùnti complici. Gli inquirenti, del resto, sembra non avessero in quel momento, prove decisive sul conto del giro- vago pinerolese: il 21 gennaio egli fu posto in libertà. La cattura del Re e della sua amica Pessera c avvenutaa Grosseto e a Livorno ed ha avuto fasi drammatiche perché l'uomo, a bordo di un'auto, è fuggito alla disperata superando con la forza i posti di blocco, stasera, al momento di partire per la Toscana, il maresciallo Gallo ha dichiarato che, subito dopo la cattura, Mario Teresio Re aveva in tasca una patente di guida falsificata: era stata sostituita la fotografia e le generalità originarie erano state corrette con quelle di Paolo Losotto, di 23 anni, di Seregno. A questo documento gli inquirenti attribuiscono un'importanza determinante: potrebbe trattarsi della patente di guida di Mario De Giorgis. scomparsa dopo il delitto. Frane Mai-chiaro Mario Teresio Re, di 26 anni, il girovago arrestato ieri a Grosseto (Telefoto) Rosa Pessera, 19 anni, arrestata a Livorno. A destra, un'assistente di polizia (Telef.)