La situazione è resa più drammatica dall'avvicinarsi dei riporti mensili di Renato Cantoni

La situazione è resa più drammatica dall'avvicinarsi dei riporti mensili La situazione è resa più drammatica dall'avvicinarsi dei riporti mensili Una riduzione dei margini di garanzia richiesti dagli istituti di credito potrebbe agevolare un ritorno alla normalità (Nostro servizio particolare) Milano, 13 marzo. Oggi si è assistito ad una delle più drammatiche riunioni degli ultimi anni. Rotture di prezzo, imponenti irregolarità, caotici scambi, enorme volume di affari si sono conclusi con una perdita del 2,4C(i dell'indice che passa dal 66,87 di venerdì a 65,26. In valore, i ribassi odierni sono dell'ordine di 150 miliardi, ed occorre ritornare al 29 novembre '65 per trovare un limite equivalente. 1 titoli trattati sono stati 4.985.000, Il crollo sarebbe stato ancora più vistoso se, verso la fine delle contrattazioni, non fosse stato messo a segno qualche recupero per alcuni titoli a grande mercato, come Fiat e Montedison. Le ormai imminenti scadenze tecniche pesano spietatamente sul mercato e la Borsa, priva di ogni controllo e di adeguata assistenza dall'esterno, non può reggere a una situazione che può essere considerata molto pericolosa. Sì è difeso e controllato il mercato azionario per anni, sino a renderlo rigido e privo di una propria volontà, per poi abbandonarlo improvvisamente alla sua sorte in un delicatissimo momento, in cui più che mai era indispensabile un deciso intervento dal centro. Si attende forse che gli eventi precipitino, fino a fare scoppiare spiacevoli episodi? I danni subiti dal mercato finanziario dal 22 febbraio ad oggi dovrebbero già essere sufficienti per attirare tutta l'attenzione dei circoli responsabili, e non bisogna aggiungerne altri ancor più gravi: così continuando, il programma di sviluppo sarebbe fortemente ostacolato, se non addirittura rimandato a tempi migliori. Si diceva oggi, in Borsa, che alcuni istituti di credito hanno in animo di aumentare in via precauzionale i margini di garanzia richiesti per i riporti a fine aprile, Ciò porterebbe ad altri gros si guai, mentre proprio in questa occasione gli scarti dovrebbero essere convenientemente ridotti, per non spingere altri operatori a liquidazioni forzate I salassi delle ultime tre settimane dovrebbero consigliare un'azione responsabile anche da parte degli istituti finanziari. Per la cronaca, ì ribassi sono dilagati dal principio alla fine. Soio nelle ultime battute si è respirato un po'. Le contrattazioni sono terminate ad un'ora inconsueta, dopo le 13,30. Intenso, anche se disordinato, il lavoro nel comparto dei premi, con «dont» assai elevati. Notato qualche acquisto dall'estero e qualche timido intervento dei risparmiatori. Per il resto, si tratta di diffusissime vendite, arginate quando si poteva e con difficoltà da acquisti di gruppi finanziari, di banche, di operatori di primo piano. Aria di burrasca anche per il reddito fisso. Il copioso materiale offer'.o è stato assorbito solo in parte, con sensibili sacrifici di corso. Per i Buoni del Tesoro, sono riapparse le difese per impedire che le quotazioni scendessero sotto la parità nominale. Scambiati titoli di Stato per 441 milioni e mezzo e obbligazioni per oltre 941 milioni di lire. Renato Cantoni

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