Una teste-chiave accusa il giovane «fermato» per la morte della moglie

Una teste-chiave accusa il giovane «fermato» per la morte della moglie Forse una svolta decisiva nel "giallo 19 Una teste-chiave accusa il giovane «fermato» per la morte della moglie L'inchiesta sulla misteriosa vicenda di Uscio, presso Genova - La testimone (rintracciata dai carabinieri e interrogata) è una sposa milanese, amica del sospettato L'autopsia sulla vittima attribuisce il decesso ad avvelenamento da ossido di carbonio (Dal nostro corrispondente) Genova, 10 marzo Forse l'inchiesta sulla mi stcriosa morte della sposa di Uscio, Maria Bagnardo in Ro mano, ventinovenne, è giun ta ad una svolta decisiva: una teste-chiave, rintracciata e interrogata dai carabinieri a Milano, avrebbe fatto gravi accuse contro il marito della vittima, l'operaio della «Sip» Mario Romano, di 30 anni, attualmente «fermato» per ordine della magistra tura. Riepiloghiamo i fatti. Ma ria Bagnardo e Mario Roma no hanno due figli, abitano a Uscio, un paese sulte colline di Recco, lungo la riviera li gure di Levante. Sembrano felici e vanno d'accordo, anche so la gente del vicinato at trtbuisoe all'uomo parecchie avventure galanti. Sul finire di febbraio, marito e moglie prendono l'abitudine di uscire tutte le sere in auto per compiere gite che durano dalle ilo a mezzanotte. Ogni sera, appena tornata a casa la sposa accusa dolori, malesseri, conati di vomito: c Non ne posso più — si lamenta lo donna —. Mi sembra di morire». L'indomani la sposa si sente meglio, la sera successiva esce di nuovo col marito. Venerdì scorso 3 marzo, solita gita notturna e soliti dolori. Al medico che accorre la sposa dice: c Abbiamo mangiato la pizza ». Poi sviene. Portata in autoambulanza all'ospedale di San Martino a Genova, nino- re senza aver ripreso conoscenza. Il marito è «fermato» ma nega. Afferma che forse la moglie è stata intossicata da cibi guasti: «Anch'io — spiega — una sera mi sono sentito male». Poi avanza un'altra ipotesi: l'auto. L'impianto di riscaldamento della vettura (secondo Mario Romano) avrebbe potuto guastarsi provocando un principio di asfissia. I carabinieri, scettici, rispondono: «Come mai lei, invece, non ha accusato alcun disturbo? Lei guidava, no? ». Il magistrato inquirente dispone l'autopsia sulla salma di Maria Bagnardo e una perizia tecnica sull'auto. Oggi si sono conosciuti i risultati ufficiosi di queste due indagini: la sposa è morta per intossicazione da ossido di carbonio, le tracce nel sangue sono evidenti; la macchina non presenterebbe difetti all'impianto di riscaldamento. Gli inquirenti hanno seguite in questi giorni la traccia fornita dalle dicerie di paese: le presunte avventure galanti di Mario Romano. Si è cosi giunti ad una donna ventenne nativa di Uscio ma che attualmente dimora ad Affori (Milano), Armida Valente in Langasco, che ancora di recente avrebbe ricevuto la visita del Romano. A stare alle voci, per ora incontrollate, che corrono su questa particolare indagine, la Valente avrebbe mosso gravi addebiti al « fermato ». Ella avrebbe detto, addirittura, che l'operaio le confidò l'incisione di sopprimere la moglie scegliendo fra tre modi: soffocarla con un cuscino, avvelenarla col gas, simulare un incidente della strada. Il «fermo» di Mario Romano non potrà essere prorogato oltre martedì prossimo. Quel giorno scadono infatti i termini di sette giorni previsti dalla legge sul «fermo» per motivi di polizia giudiziaria. In tutto questo tempo il Romano è stato interrogato più volte e sono stati ascoltati anche parenti ed amici della coppia. La «Sip» (ex Teti, società telefonica) presso la quale il Romano è occupato in qualità di operaio, ha dichiarato che il giovane era assente dal lavoro dal 5 febbraio scorso « per malattia ». La «malattia» non ha impedito comunque al Romano di assentarsi tutti i giorni da Uscio. E' risultato infatti che ogni mattina, puntualmente, alle 7, usciva di casa come se dovesse recarsi al lavoro. Alla famiglia (con lui e la moglie abitava la cognata Anna Bagnarola) non aveva detto nulla. Tutti credevano che effettivamente andasse a lavorare. Così tutti gli hanno creduto quando, il 23 febbraio scorso, ha detto: «Parto, sto fuori cinque giorni per servizio». Effettivamente, dal 23 al 27 febbraio, Mario Romano si è assentato da Uscio. Dov'è andato? A Milano? Il giovane non vuol rivelare la mèta del suo viaggio. f. J. Mario Romano, il marito della giovane morta (Tel.)

Persone citate: Maria Bagnardo, Mario Romano