Le «menti» della banda si troverebbero a Vicenza
Le «menti» della banda si troverebbero a Vicenza Le «menti» della banda si troverebbero a Vicenza Cimino e Torreggiani sarebbero gli ultimi anelli della catena - Si attendono altri arresti (Dal nostro corrispondente) Vicenza, 10 marzo. Avrebbe preso le mosse da Vicenza l'operazione di polizìa che ha portato all'identificazione e poi alla scoperta di Leonardo Cimino e di Franco Torreggiani. In questa città si svolgono ora le indagini per giungere alla cattura non soltanto di un terzo uomo del duplice omicidio di via Gatteschi, ma addirittura d1 altre tre e anche quattro persone, componenti la banda di cui Cimino e Torreggiani facevano parte Secondo le informazioni che sono riusciti a raccogliere '1 comandante del gruppo carabinieri di Vicenza, maggiore Fornasinì, il procuratore della Repubblica, dottor Biancardi, e il giudice istruttore, dott Canini, che conosce uomini e cose della malavita vicentina, Cimino e Torreggiani sarebbero gli ul timi anelli della catena, gli esecutori materiali del crim't ne. Ma ben altri e più impor- tanti personaggi si nascondo-no ancora nell'ombra, e sono coloro che rappresentano il cervello coordinatore dell'attività della banda. In totale, dunque, cinqtie e forse sei elementi. Le prime indicazioni in questo senso sono emerse l'indomani stesso del delitto di Roma, allorché il maggiore Fornasini iniziò per proprio conto indagini negli ambienti della malavita vicentina, ed in modo particolare fra coloro che vivono ai margini del vasto mondo degli operatori orafi. Il Fornasini e il Canini raccolsero, anzitutto, la confidenza che un individuo aveva fatto a persone di sua cono scenza e fiducia commentando l'aggressione di via Gatteschi Egli uscì con questa frase: «E' stata una vigliaccata. Una cosa del genere, secondo le premesse, non doveva assolu tornente accadere». Queste e altre informazioni lasciano comprendere che il colpo con Uro i fratelli Silvano e Gabriele 1 Menegazzo era stato da tempo I preparato, ma che nella sua esecuzione si era andati ben oltre il programma prestabilito. Per l'aggressione di via Gatteschi venne scelto anzitutto il Cimino, e soltanto all'ultimo momento fu deciso di aggiungervi come collaboratore il Torreggiani, il quale, pur non essendo elemento adatto per dirigere un'operazione del genere, veniva giudicato un buon gregario. L'intesa era di sorprendere i Menegazzo, di strappare loro la borsa e di fuggire. All'impresa avrebbero partecipato, secondo le infor mazioni vicentine, quattro persone: i due esecutori materiali Cimino e Torreggiani, un terzo individuo rimasto a fare da palo, che informò i primi due sulla situazione di via Gatteschi al momento prescelto per l'azione, e una quarta persona, praticamente colui che poi si impossessò della borsa con i preziosi e prese una direzione diversa da quella del Cimino e del Torreggiani quando scesero dalla macchina. 1, f.
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