Paolo Caso per sentirsi sicuro aveva comperato tre rivoltelle di Remo Lugli

Paolo Caso per sentirsi sicuro aveva comperato tre rivoltelle Paolo Caso per sentirsi sicuro aveva comperato tre rivoltelle Se fosse riuscito ad avere il sopravvento, non avrebbe esitato ad uccidere i quattro coraggiosi civili che lo hanno catturato ad Ancona -1 due feriti migliorano - Il pericoloso bandito verrà trasferito a Campobasso dove assassinò l'appuntato di polizia (Dal nostro inviato speciale) Ancona, 10 marzo. Il bandito Paolo Caso sarà tradotto domani o al massi- mo dopodomani a Campobasso e rinchiuso nelle carceri di quella città. La decisione è stata presa dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Galassi, in quanto la più logica procedura giudiziaria vuole che gli atti dell'episodio anconitano - il ferimento daparte del Caso di due delle quattro persone che lo han-no bloccato e arrestato sull'automobile nella quale sta va rubando — vengano affidati al procuratore della Repubblica di Campobasso, il quale aveva già emesso contro 11 bandito un mandato di cattura per omicidio nella persona dell'appuntato di p.s. Mignogna. Il processo per quell'assassinio assorbirà anche la nuova imputazione di tentato omicidio contro l'avv. Livio Botici, i due fratelli Paolo e Giovanni Pierpaoli e l'industriale Cesare Romagnoli, i quattro coraggiosi civili che lo hanno ridotto all' impotenza. In carcere il Caso si trova rinchiuso in una cella di isolamento. Per quanto è trapelato si sa che tiene un contegno sprezzante con chi lo avvicina. Nessun segno di pentimen to, l'unico suo rammarico i quello di avere perduto la li berta. E' un uomo che se l'altra notte, nella « Giulia » del Romagnoli, fos3e riuscito ad avere il sopravvento sui quattro che l'avevano preso in trappola, non avrebbe esitato a ucciderli tutti pur di conservare la libertà. Deciso a tutto, aveva comperato, tempo fa, a Genovada due marinai, tre pistoleVoleva essere sicuro di non rimanere mai disarmato; senza rivoltella in tasca si sentiva come fosse svestito. Il Caso è sempre stato un elemento pessimo. Il suo comportamento ha fatto fallire anche il matrimonio. Si era sposato nel 1958 nel consolato dItalia a Nizza, con Lucia Verde, una sua compaesana che lavorava come impiegata presso la clinica ostetrica Santa Rita di Nizza. Con lei aveva avuto due bambine, Vita che due bambin6i ^ ffl ga, s| trovano oggi ha 9 anni e Silvana di 6. Ma i due coniugi non erano mai andati d'accordo, sin dall'inizio, perché egli picchiava continuamente la moglie. Si separarono cinque anni fa: lui tornò in Italia e lei andò a lavorare come domestica a attualmente in un sanatorio. Da anni ormai la Verde non è più in contatto con il marito. Stamane il sostituto Procuratore della Repubblica dottor Galassi si è recato in carcere ad interrogare il Caso. Al ritorno l'abbiamo incontrato. Naturalmente ha chiesto di essere esentato da risposte che avessero carattere giudiziario; ma ha voluto manifestare pubblicamente l'elogio ai quattro rivili che hanno arrestato il bandito, per il lo ro generoso comportamento. « Queste persone — ha detto il dott. Galassi —, anche se in orinine erano inconsapevoli di avere che fare con un individuo di tanta pericolosità, non tardarono comunque a mettere a repentaglio la propria vita allorché si accorsero di avere di fronte una persona decisa a tutto e che faceva uso della pistola ». L'avv. Bonci e Giovanni Pierpaoli, che sono ricoverati all'ospedale di Ancona (il loro miglioramento si è ulteriormente accentuato) hanno ricevuto oggi parecchi telegrammi di rallegramenti, da ogni parte d'Italia, per il coraggioso gesto compiuto. Il drammatico epi.sodio ha suscitato impressione e ammirazione ovunque. Remo Lugli

Luoghi citati: Ancona, Campobasso, Italia, Nizza