La Commissione del Senato approva la nuova cedolare

La Commissione del Senato approva la nuova cedolare Beri sera, in sede referente La Commissione del Senato approva la nuova cedolare Il decreto sarà discusso in assemblea la settimana prossima - Dichiarazioni dell'ori. Preti sull'esenzione dall'imposta degli enti di culto e di beneficenza - Il ministro difende l'abolizione della « cedolare secca » Roma, 9 marzo. Il decreto-legge sulla cedolare d'acconto è stato approvato questa sera dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, in sede referente. Il provvedimento sarà portato nella settimana prossima all'esame dell'assemblea. Comunisti e socialproletari hanno annunciato nella riunione odierna la presentazione in aula di numerosi emendamenti. La discussione in Commissione si è concentrata soprattutto sull'art. 6 del decreto che prevede l'esenzione dall'imposta per le persone giuridiche pubbliche o fondazioni che hanno esclusivamente scopo di beneficenza. Il ministro Preti ha chiarito che questa norma non si applica ovviamente a quegli enti che vanno sotto la denominazione di Santa Sede in quanto essi so no stranieri e non italiani. II problema dei rapporti tribù tari con la Santa Sede è del resto oggetto di una legge che si trova attualmente dinanz. alla Camera e con esso il decreto non ha nulla che vedere. Anche per il decreto — ha aggiunto Preti — l'equiparazione degli enti che hanno fini di culto a quelli di beneficenza è automatica come in tutte le leggi fiscali. Il socialista Bonacina ha posto al ministro una domanda: Ci sono state pressioni per la formulazione dell'art, 6 del decreto? Preti ha replicato: «Nessuna pressione è giunta al governo da parte di enti religiosi e tanto meno da parte delta de. L'art. 6 è stato concepito soltanto in funzione degli enti di beneficenza*. Il ministro ha confutato la tesi che l'abolizione della cedolare secca possa portare ad una diminuzione degli investimenti nei titoli azionari; Le cose stanno diversamente per che coloro che non hanno red diti elevati dovrebbero col nuo vo provvedimento investire più facilmente i loro beni in titoli azionari, data la riduzione dal 15 al 5 per cento della ritenuta d'acconto. D'altra parte, durante 1 tre anni di applicazione della cedolare « secca », ha detto il ministro, gli investimenti azionari non sono affatto aumentati. In definitiva il provvedimento tiene conto degli orientamenti della nuova legge tributaria che sarà portata al Consiglio dei ministri. Non si poteva dunque ammettere un'eccezione ai principio della schedatura dei titoli azionari « il provvedimento governativo si ispira semplicemente ad un migliore criterio di giustizia tributaria e non ha alcun carattere punitivo*. (Ag. Italia)

Persone citate: Beri, Bonacina, Preti

Luoghi citati: Italia, Roma