II «revisionismo» dei comunisti francesi di Ferdinando Vegas

II «revisionismo» dei comunisti francesi DOMENICA IL BALLOTTAGGIO CONTIMI DE GAULLE II «revisionismo» dei comunisti francesi Comunque si concludano domenica le elezioni francesi, un primo, importantissimo risultato è già acquisito: la semplificazione della geografia elettorale, con la sostituzione del bipartitismo al tradizionale spezzettamento in partiti e partitini. Su 398 seggi in ballottaggio nel territorio metropolitano ben 323 saranno contesi fra due soli candidati; e nella stragrande maggioranza dei casi (275) il duello avverrà fra il candidato gollista e quello delle sinistre (144 della federazione democratico-socialista, 125 comunisti, 6 del partito socialista unificato). In altri 25 collegi, ancora, lo scontro diretto sarà tra un comunista o un socialista e un avversario « centrista » o moderato. Così il bipartitismo, in conclusione, si configura come contrapposizione netta fra le forze di sinistra e quelle di centro-destra. ' i A tanto si è arrivati per merito dei partiti di sinistra, i quali hanno saputo superare vecchie ostilità e diffidenze, tutta una lunga storia di quasi mezzo secolo: dalla scissione di Tours (dicembre 1920) tra socialisti e comunisti. Vi è stato, è vero, il « fronte popolare », trent'anni fa; ma fu un breve episodio imposto dalla necessità di fronteggiare il pericolo del fascismo, che cresceva minaccioso anche in Francia. Oggi non siamo certo in una simile situazione di emergenza, manca quindi quella spinta unitaria che fu caratteristica del « fronte popolare ». L'accordo tra i comunisti e la sinistra non comunista, invece, si presenta ora come un matrimonio di convenienza, dettato cioè da una pacata considerazione della realtà attuale e delle possibilità che essa offre alle sinistre, purché unite. La realtà, nei paesi più avanzati dell' Occidente, è il cosiddetto « neocapitalismo » : un sistema che si può contestare, in nome di una più equa distribuzione sociale dei vantaggi e degli oneri. Ma, per essere efficace, la contestazione dev'essere moderna, ossia deve agire allo stesso livello del sistema, rinnovando completamente i metodi di lotta. Questo sembra avere compreso il comunismo francese, che tenta la via del « revisionismo » : che in fondo è — molto semplicemente — la risposta aggiornata del comunismo al « neocapitalismo ». I partiti comunisti occidentali si stanno avviando verso un processo di socialdemocratizzazione, così come avvenne dei partiti socialisti all'inizio di questo secolo. Non si può predire se la tendenza si svilupperà e fino a che punto; sembra tuttavia lecito supporre che non si tratti di una svolta tattica, ma di un processo ineluttabile, imposto ai comunisti dalla realtà oggettiva. E nulla lo dimostra meglio del caso del comunismo francese, il quale era notoriamente fra i più rigidi e dogmatici. Eppure anche il pcf ha capito che non vi era altra alternativa se non rinchiudersi in uno sterile isolamento, facendo il danno proprio e di tutta la sinistra. Così ha teso la mano ai socialisti e alle altre sinistre; ed ha incontrato mani altrettanto disposte a stringere un accordo. La peculiare situazione della Francia, certamente, ha facilitato l'incontro. Anzitutto si tratta di combattere il fenomeno del « potere personale », che ostacola una effettiva vita democratica. Sul piano interno, poi, l'intera sinistra vuole spostare a favore delle masse lavoratrici la distribuzione sociale degli innegabili progressi compiuti dal Paese. Sul piano internazionale, invece, i comunisti non condividono l'europeismo e 1' atlantismo dei socialisti; ma è significati¬ vo che, nonostante gli ottimi rapporti tra De Gaulle e l'Unione Sovietica, i comunisti francesi abbiano dato prova di autonomia rispetto a Mosca, combattendo a fondo il gollismo. In questa situazione non è stato difficile stipulare accordi di vertice per presentare al secondo turno un solo candidato di sinistra. Resta ora da vedere se gli elettori apprezzeranno questa compattezza dei dirigenti dei partiti di sinistra oppure se nel segreto dell'urna avverranno più o meno consistenti defezioni a favore dei gollisti. Il « riflesso anticomunista » di una parte degli elettori di sinistra non è facile da superare. Ed, è anche comprensibile che parecchi dubitino di uria conversione abbastanza fresca e rapida per cancellare ricordi e prevenzioni. Ma forse siamo ai primi passi di un cammino che sarà multo lungo e accidentato. Ferdinando Vegas

Persone citate: De Gaulle, De Gaulle Ii

Luoghi citati: Francia, Mosca, Unione Sovietica