Sono 19 gli italiani (3 torinesi) morti nella sciagura di Monrovia

Sono 19 gli italiani (3 torinesi) morti nella sciagura di Monrovia L'aereo schiantatosi durante l'atterraggio in Liberia Sono 19 gli italiani (3 torinesi) morti nella sciagura di Monrovia I nostri connazionali superstiti sarebbero 9 (tra cui un bimbo di 19 mesi) - Gli elenchi sono tuttavia imprecisi - A bordo si trovavano 96 persone: 77 passeggeri e 19 membri dell'equipaggio - Le vittime (secondo un primo bilancio) sono 52; gli scampati 44 - Inoltre il «DC-8» brasiliano ha travolto due case uccidendo i 5 abitanti - Ancora oscure le cause del disastro: provocato dalla nebbia o da un errore del pilota? (Nostro servizio particolare) Monrovia, 6 marzo. A 48 ore dalla sciagura aerea di Monrovia, in Liberia, è ancora difficile stabilire le cause del disastro e l'identità di tutti i passeggeri. A bordo del « DC-8 », della compagnia brasiliana « Varig », si trovavano 77 passeggeri e 19 membri di equipaggio (gli italiani erano 28). Le vittime sono-52 e 44 i superstiti. Gli italiani morti sono 19, tra cui tre torinesi; gli scampati 9. La compagnia aerea ha comunicato che a bordo v'erano due persone il cui nome non era stato registrato. Non si sa ancora se si trattasse di due passeggeri o di due membri dell'equipaggio, se siano fra i superstiti o fra le vittime. Le circostanze in cui è avvenuto l'incidente hanno reso ancor più arduo stabilire con precisione l'identità e il numero delle vittime. L'imprecisione delle notizie, alcune voci contraddittorie hanno fatto vivere ore d'ansia alle famiglie dei viaggiatori e del personale di volo (sul « DC-8 » si trovavano due equipaggi, uno in servizio, e il secondo che tornava in patria per il turno di riposo). L'aereo era partito da Beirut diretto a Rio de Janeiro. R primo « scalo », alle 21,30 di sabato sera, era avvenuto a Roma. All'aeroporto di Fiumicino erano salite 52 persone. L'apparecchio doveva atterrare a Monrovia alle 2,30 di notte, prima di affrontare l'Oceano Atlantico, verso il Brasile. Da Monrovia, subito dopo la sciagura, erano state date per « vittime italiane à» tutti i .viaggiatori saliti a Mvrajicino, mentre i nostri religiosi, residenti in SudAmerica, venivano indicati come « vittime brasiliane ». Confuse anche le notizie sul numero dei morti e dei superstiti. Fra le vittime, alcuni indicavano anche gli abitanti delle case presso l'aeroporto distrutte dall'apparecchio. Contrastanti anche le versioni sull'incidente. Secondo alcuni testimoni la visibilità sul campo di Monrovia era sufficiente e la disgrazia sarebbe da imputare a un errore sulla quota dell'aereo; per altri, il pilota sarebbe rimasto « accecato » da un banco di nebbia più fitto del previsto. 11 « DC-8 » doveva atterrare a Monrovia prima delle tre di notte, ora locale, ma la visibilità era pessima a causa di una fitta nebbia che ricopriva l'aeroporto. Il pilota, tuttavia, aveva avuto l'autorizzazione di atterrare ed iniziava le manovre necessarie per avvicinarsi alla pista. Guidato dai « radar » e dalla torre di controllo, egli perdeva quota per mettersi in buona posizione, e sembrava che tutto procedesse bene quando, improvvisamente, il contatto radio venne rotto. Secondo un testimone l'apparecchio doveva essere, in quel momento, ad un chilometro e mezzo circa dall'aeroporto. Un impiegato ha dichiarato: «Ero insieme a parecchi compagni quando uno di loro ha esclamato: " Ma è troppo basso ". Aveva appena finito di dire queste parole che si udiva una tremenda esplosione ». L'apparecchio, effettivamente, era sceso troppo ed era andato a schiantarsi sul villaggio di Robertsfield, vicino alla pista di atterraggio. Dopo aver urtato due case e ucciso i cinque abitanti, il velivolo proseguì la sua corsa, traversò un ci mitero e andò a finire contro la facciata della chiesa dove si incendiò. I soccorsi furono subito organizzati ma quando ar rivarono le autoambulanze partite dal vicino aeroporto alcuni superstiti erano già riusciti ad aprire le porte di soccorso ed a sottrarsi al rogo. Un'inchiesta è stata or dinata e si spera che l'in terrogatorio dei testimoni, dei superstiti, e specialmente quello dei piloti, che sono salvi, permetta di deter minare le cause della sciagura. 1. m, L'elenco delle vittime Non si è ancora riusciti a stabilire con esattezza un elenco preciso delle vittime e dei superstiti, con le loro nazionalità, della sciagura di Monrovia. Questo il primo elenco ufficiale deirli italiani morti nel disastro: DA TORINO: Wilma Rosenfelder Roggero, 33 anni; Manfredo Segre, 64 anni; Luigi Gole, 30 anni. DA MILANO: Giuseppe Bianrhi, 27 anni; Fatrizio Hainrl, 27 anni; Cecilia Graziosi Castellini, 50 anni; Danilo ed Elia Pavesi, di 46 e 32 anni. DA ALTRE LOCALITÀ': Teresa Simonetti, 35 anni. Costanzo; Mario e Giorgina Brevedan; Antonino Tringali, 27 anni, da Catania; Luigi D'Amico; Padre Gaetano Dolci-Maseolo (residente in Brasile); Suor Teresa Cesarina Veccliiarelll (residente negli Stati Uniti); Suor Angiolina Lazzarlni; Suor Raniera Landini; Suor Salilo (tutte e tre residenti in Bramile). GLI ITALIANI SUPERSTITI: Pier Giulio Simonetti, 19 mesi, da Lucca; Franco Castellani; Italo Bondi; Renata Garzilli; Lorenzo e Adriana La Pera, di 33 e 20 anni, da Catania ; Giulio De Ranieri, 64 anni, da Lucca; Alfonso Castaldi, da Brindisi, 33 anni; Teresa Caprotti. Militari e soccorritori presso II relitto dell'aeroplano precipitato mentre stava atterrando a Monrovia (Tel. A.P.)