La proprietaria del «Città Giardino» è soltanto in libertà provvisoria

La proprietaria del «Città Giardino» è soltanto in libertà provvisoria Mentre il Bergamelli è prosciolto per mancanza di indizi La proprietaria del «Città Giardino» è soltanto in libertà provvisoria La magistratura vuole procedere con cautela: nei prossimi giorni intende ancora indagare se la «1300» usata dai banditi era realmente parcheggiata davanti al ristorante come afferma l'accusatore di Milano - Intanto il locale è ancora chiuso - «Non basta essere innocente?» Guido Bergamelli con la moglie ieri a Pradalunga (Vedere il servizio in 10a pagina) Abbiamo incontrato Caterina Rabino davanti al suo ristorante, il «Città Giardino»; era con il marito. Giovanni. Guardavano melanconicamente le serrande abbassate. La donna, liberata l'altra sera dalle Nuovo ci ha detto: « Il locale chiuso è il mio solo dolore, non possiamo lavorare, e non sappiamo per quanto tempo c perche. Ma vedere il sole, la gente per le strade, ritrovarmi a casa, con i miei, à già una cosa meravigliosa i) Mentre parla, gli occhi le si riempiono di lacrime. La interrompe il marito: «Non ti crucciare, l'importante e che tu sia di nuovo qui; al locale ci penseremo, non possono tenerlo chiuso per sempre: abbiamo tanta clientela, ce la siamo fatta lavorando sodo per anni e anni ». L'impressione del carcere? « Non potrò dimenticarla più — risponde la Rabino — mi ha lasciato una traccia troppo profonda. Mai avrei immaginato di ritrovarmi tra quattro mura senza sapere nulla, ,e soltanto per aver detto la verità, per aver voluto evitare che un innocente fosse condannato ». « Purtroppo non basta esser innocenti — prosegue con amarezza — ci sono persone che, non per cattiveria, ma per una sbagliata convinzione, non esitano ad accusare chi non ha colpa. E quando z. è rinchiusi in una cella, quand" ti dicono che non uscirai che fra trent'anni e si è interrogati per ore e ore du decine di persone, è diffìcile trovare la forza di ricordare quei fatti, quelle minuzie che fai tutti i giorni ». Poi la donnu ricorda il momento della liberazione: « Le suore sono venule a dirmi che sarei tornata in libertà verso le 21: allora mi è successo qualcosa dentro; e non mi sono più resa conto di nulla fino a quando ho riabbracciato mio figlio e mio marito: l'uscita dal carcere, la questura, il cellulare, i fotografi, tutto mi ò apparso come in un sogno. L'unica co. sa che ricordo è l'incontro con Bergamelli. quell'uomo alto e '/rosso, timido, che non sapeva rome dumi grazie » Nel pomeriggio l'avv. Noya. difensore della Rabino, ha presentato in questura l'istanza per la revoca della disposizione di chiusura dei locale. « Sono venuti a cadere — si legge nel documento — gli addebiti per cui era stata ordinata la cessazione dell'esercizio E' ormai del Bergamelli, prosciolto per assoluta mancanza di indizi dal dott. Toninelll, è però in libertà provvisoria: ciò significa che le indagini nei suoi riguardi non sono ancora concluse. Si pensa die gli inquirenti, per non lasciare nulla di intentato, vogliano accertare se la sera del 13 gennaio davanti al « Città Giardino »' era veramente parcheggiata la « 1300 » usala per la rapina: questo 6 quanto sostiene il teste Bonoldi. E' molto probabile che la libertà provvisoria venga corretta nei prossimi giorni da una vera e propria dichiarazione di innocenza. ccilo che il Bergamelli no inni stalo al "Città Giardino' Quindi, dato che non c stala dimostrata l'ospitalità ad altri pregiudicati, il ristorante non costituisce "pericolo per i cittadini" c deve essere riaperto ». Caterina Rallino, a differenza

Luoghi citati: Milano, Pradalunga