Nostra intervista a Mosca con il medico che guarisce i malati solo con il digiuno di Massimo Conti

Nostra intervista a Mosca con il medico che guarisce i malati solo con il digiuno Nostra intervista a Mosca con il medico che guarisce i malati solo con il digiuno E' il prof. Yuri Nikolaev, un nome ormai famoso anche fuori di Russia - Spiega il suo metodo passando di corsia in corsia, nella clinica affollatissima « I miei pazienti, dice, devono stare completamente senza mangiare per venti o trenta giorni, solo acqua minerale. Poi, dopo qualche settimana, se è il caso si ricomincia a digiunare » - Nessuno sa, aggiunge il medico, che cosa succeda, intanto, nell'organismo, ma è certo che molti veleni spariscono - Finora sono stati guariti parecchi casi di malattie mentali; lo scienziato è sicuro di poter curare con successo ulcere, bronchiti, allergie, disturbi epatici e renali (Dal nostro corrispondente) Mosca, 1 marzo. Alexsandr N., 22 anni, studente in fisica, soffriva di mania di persecuzione. Lo hanno curato col digiuno e adesso, dopo quasi un anno, ha potuto riprendere gli studi interrotti. Nikolaj 8., un impiegato di ìfi anni, era convinto di diffondere attorno a sé un lezzo insopportabile. Passava le ore nella vasca da bagno, schivo di qualsiasi contatto umano. Con otto mesi di fame, è tornato un Individuo normale. Ludmilla D., una ragazza di 17 anni, immaginava d'avere un faccia disgustosa. In realtà w schizofrenica. Anche lei è guarita col digiuno. «L'elenco delle ma- lattie guaribili col digiuno metodico — mi conferma il prof. Yuri Nikolaev quando vario a trovarlo nella sua clinica, ormai famosa, nel centro di Mosca — non è ancora completo, anzi si allunga sempre di più. Abbiamo cominciato con le malattie mentali, ma adesso con lo stesso sistema curiamo l'ulcera e la bronchite, le allergie e la gotta, i disturbi epatici e le disfunzioni renali. Possiamo ormai affermare che il digiuno metodico, bene inteso sotto controllo medico, è un rimedio a molti mali, spesso ribelli ad altre cure». E con arguzia aggiunge: «Sono poche le malattie che non muoiono di fame... ». Dal reparto di psichiatria, dove mi accorgo che gli infermieri mettono in tasca le maniglie delle porte, passiamo col prof. Nikolaev negli altri settori della clinica. Le corsie sono gremite. E' gente che è venuta qui con molte speranze da ogni parte della Russia e anche dall'estero, ora che i giornali di mezzo mondo hanno preso ad occuparsi del prof. Nikolaev e della sua terapia. A tutti, con qualche variante dovuta alle condizioni individuali, lo scienziato di Mosca applica il medesimo, semplice rimedio. Venti o trenta giorni di digiuno assoluto sono il periodo minimo di cura che il prof. Nikolaev raccomanda ai suoi ammalati. Però, nella maggior parte dei casi, è necessario riprendere l'astinenza, sia pure dopo qualche settimana di leggera nutrizione, che permette agli ammalati di recuperare le forze. Nei periodi di inedia, ai pazienti è consentito soltanto di bere acqua minerale. Niente altro. «Tre o quattro settimane di digiuno completo — mi assicura il prof. Nikolaev — sono una esperienza sopportabile per la stragrande maggioranza degli ammalati. La fame rode lo stomaco per i primi otto o dieci giorni, poi l'organismo si abitua al nuovo regime e comincia tranquillamente a consumar se 3tesso. Da alcuni anni stiamo indagando sul comportamento dell'organismo umano sottoposto a digiuno. Cercherò di spiegarlo con qualche necessaria semplificazione. Nei primi giorni per sopravvìvere l'organismo comincia a consumare le albumine superflue o quelle Il prof. Nikolaev nella sua clinica di Mosca con una paziente che dopo nove periodi di digiuno à riuscita a ridurre il proprio peso da 159 a 97 chilogrammi. Con la cura dimagrante sono stati eliminati diversi disturbi (Tel. Novosti) meno necessarie. Poi, con progressione che sembra dettata da una logica organica, il corpo attacca le albumine più preziose, cercando però di risparmiare il più a lungo possibile quelle indispensabili alla sua sopravvivenza. In ti'*to questo tempo si osservano nel paziente fenomeni assai complessi. Le sintesi delle albumine, per esempio, risultano modificate in base a nuovi processi biochimici; lo stesso ricambio dell'azoto subisce mutamenti considerevoli. Intanto entrano in funzione dei "regolatori" raturali che si incaricano di proteggere dalia " erosione " gli organi e le parti del corpo più delicati, a cominciare dal sistema nervoso ». La conseguenza di questo cataclisma biochimico prodotto dalla fame, mi par di capire, è una revisione totale dell'organismo, che tosto si acquieta in un nuovo equilibrio Con i materiali organici che appesantiscono e avvelenano il corpo umano, vengono spazzati via disturbi, disfunzioni, malattie vere e proprie. Se le singole osservazioni sui meccanismi messi in moto dalla cura appaiono ineccepibili, forse non si è ancora capito bene perché In demolizione sistematica delle riserve organiche finisca col distruggere ad un tempo parecchi malanni. Già nell'antico Egitto, nell'India e nella Grecia i medici si erano resi conto degli effetti terapeutici dell'inedia Ed anche la moderna medicina ha considerato la complessa materia, tanto che si conoscono in tutto il mondo almeno duecento lavori scientifici molto seri sugli effetti della fame prolungata. Son è sicuro,, perà, che oggi gli scienziati abbiano ancora dato una spiegazione convincente, defini¬ tiva, cioè accettata da tutti. Secondo il prof. Nikolaev, anzi, i detrattori del metodo sono più numerosi dei suoi fautori. Non è facile certo convincere medici e profani che la fame non debilita l'organismo del paziente aggravandone i malanni invece che curarli. «In realtà la vita del paziente comincia ad essere minacciata — assicura il prof. Nikolaev — soltanto quando il corpo ha perduto circa il 40 del suo peso. A questo punto, infatti, cominciano nei tessuti organici processi irreversibili. E qui infatti ci fermiamo ». Come si approssima il limite del pericolo, il prof. Nikolaev incomincia a nutrire i suoi ammalati. Dapprima gli fa somministrare qualche succo di frutta, poi dei leggerissimi brodini, seguiti da qualche purè, molto yogurth e moltissime insalate. Infine, dopo circa un mese, il paziente è tornato alla sua dieta normale. Ancora un paio di settimane di nutrizione regolare e poi si ricomincia daccapo. Per il solito, bastano due periodi di digiuno per risanare il paziente. Dopo due periodi di fame assoluta scompaiono in maniera definitiva molti disturbi e malattie senza pericolo di ricadute. Ulcere, cistiti, bronchiti, artriti, disturbi epatici, arteriosclerosi sono fra le malattie che meglio reagiscono alla cura della fame, assieme con diversi casi di schizofrenia (certo non tutti). Senza contare, poi, i disturbi connessi più o meno direttamente con la pinguedine e l'obesità. Anche l'ipertonia e alcuni disturbi cardiaci vengono eliminati dal prof Nikolaev senza l'ausilio di medicine. Certo ci vuole coraggio e spirito di sacrificio per affidarsi alle cure dello scienziato di Mosca. Però la ricompensa in molti casi sembra sicura. «E' tutta questione di coraggio e di fiducia nel metodo — conclude il prof. Nikolaev —. Del resto io non ho inventato nulla di nuovo ». Anch'egli, però, ha avuto coraggio. Ea osato legare il proprio nome di scienziato a una terapia che non è stata mai popolare né fra i medici né tanto meno fra gli ammalati. E che sfida, nella sua straordinaria, naturale, semplicità, le più raffinate scoperte della medicina moderna. Massimo Conti "SI PUÒ' PERDERE TRANQUILLA31 ENTE IL 40 PER CENTO DEL PROPRIO PESO