La mostra di antiquariato aperta a Trino Vercellese di Augusto Minucci

La mostra di antiquariato aperta a Trino Vercellese Iojpé, mmbI IF&atspo civico La mostra di antiquariato aperta a Trino Vercellese Mobili del '500, '600 e '700, rarissimi tavoli e « trumeau », splendidi arazzi e pregevoli maioliche - La rassegna si chiuderà il 12 marzo DAL NOSTRO INVIATO Trino Vercellese, lunedì matt. Alla presenza delle autorità cittadine si è Inaugurata ieri la < Mostra di antiquariato » cui hanno aderito collezionisti privati e antiquari del Piemonte e della Lombardia. La rassegna rientra nel quadro delle manifestazioni indette dal Circolo di cultura trinese che già nel dicembre scorso, per onorare gli antichi tipografi cittadini, allestì una bellissima « Mostra del libro » dove furono esposti cimeli di indubbio valore storico ed artistico. L'antiquariato, che sino a qualche decennio fa era un mondo tradizionalmente chiuso e silenzioso, in questi ultimi anni è stato reclamizzato, ha avuto 11 suo « boom » fino a giungere nelle vetrine dei grandi magazzini. Ora non c'è paese o borgata che non abbia 11 suo bravo raccoglitore che corre di cascina in cascina alla ricerca di sedie con le gambe torte e quadri da sacrestia con santi imploranti ai piedi della Vergine. Tuttavia l'alto antiquariato è rimasto un fatto di cultura e le grandi rassegne di Torino e Firenze lo hanno dimostrato. L'inizia tiva del circolo trinese va proprio inquadrata in questo seri so: non si tratta infatti di una mostra-mercato, ma di una rassegna che ha lo scopo di portare a conoscenza del gran de pubblico le capacità artisti che dei grande artigiani del passato. Come lo scorso anno, gli organizzatori hanno fatto le cose perbene e non avendo a di posizione molto spazio, hanno preferito puntare più sulla qualità che non sulla quantità, evitando — come accade in tante mostre del genere — di accatastare centinaia di «pezzi» che il più delle volte finiscono con il disorientare il visitatore. Primo pregio di questa rassegna — allestita da una grande ditta specializzata — è infatti quello di consentire il pieno godimento delle opere esposte e di lasciare nel visitatore un chiaro ricordo di quanto ha visto. Insomma: pochi pezzi ma di grande pregio e che lo siano lo dimostra il fatto che la piccola rassegna è stata assicurata per 200 milioni. Il teatro civico — sgomberato naturalmente dalle poltrone — è stato diviso in tanti stand (10) e chi entra ha l'immediata impressione di varcare la soglia di un sontuoso appartamento eì di visitare, una per. volta, le» stanza, arredate con mobili del !500, '600 e '700 arricchite da rari tappeti, arazzi, sculture e opere pittoriche di grande pregio, Fra queste va subito citata una grande « Deposizione » attribuita al Greco (periodo veneziano), una tela del Tiepolo, due splendide «Nature morte» del Procaccini, una bella « Madonna con Bambino » del XV secolo e alcune sculture lignee del '300 e del Rinascimento. Fra i mobili — tutti di alta epoca — 'alcuni sono già apparsi alla Mostra del Baroc co Piemontese, come il tru meau-letto laccato del '700 veneziano (precursore di gran de lignaggio dei mobili letto che infestano le nostre case moderne); altri, sono scoper te recenti come il rarissimo tavolo del '500, al centro del quale è una scacchiera in maiolica decorata con fregi gialli e blu, o il nobilissimo, monumentale leggìo intarsia to del '500; l'aristocratico co mò veneto-lombardo del '700, due sontuose sedie del grande intagliatore bellunese Brusto lffrclsGsdcppGlorgrGVltpscgTmfr lon e bureau e trumeau che farebbero la gioia del più raffinato collezionistaSplendidi anche due artfzzi rappresentanti scene di caccia e Armati da Cornelio Wael, l'incisore olandese che trascorse quasi tutta la sua vita a Genova, alcuni tappeti caucasici del '500 e due candelieri d'argento di Torino. Non mancano nella mostra alcuni bei pezzi di argenteria e qualche pregevole maiolica di Urbino, Gubbio e Bassano. Inoltre, tocco sapiente dell'arredatore: due bellissime opere moderne che ben figurerebbero nella grande rassegna Inaugurata stamani a Firenze: un forte paesaggio di Gino Rossi e una veduta dì Venezia di De Chirico. L'affluenza del pubblico nella prima giornata è stata intensa. Oltre un migliaio di persone hanno visitato la mostra e molte — malgrado l'Inclemenza del tempo — sono giunte dal centri vicini, da Torino e da Milano, a premiare con 1 loro consensi la fatica degli organizzatori. La rassegna rimarrà aperta fino al 12 marzo. Augusto Minucci

Persone citate: Cornelio Wael, De Chirico, Gino Rossi, Greco, Procaccini, Tiepolo