Il Torino a Venezia raggiunto nel finale: 1-1

Il Torino a Venezia raggiunto nel finale: 1-1 Settimo risultato utile consecutivo della formazione piemontese Il Torino a Venezia raggiunto nel finale: 1-1 Meroni porta i granata in vantaggio dopo dieci minuti - Dori al 44' della ripresa riesce a pareggiare - Affannose mischie nell'area di Vieri - Una traversa colpita da Benitez - L'undici di Rocco ha sbagliato tattica esagerando nel chiudersi in difesa - Severo commento del «trainer» dei torinesi a fine gara Venezia, lunedi mattina. Un goal di Meroni all'ottavo minuto del primo tempo, un goal di Dori al 44° della riprésa. Cosi è nato il pareggio del Torino 8 Venezìa, un risultato che conferma come la squadra granata stia attualmente marciando a'buon regime, ma, nel tempo stesso, un risultato che dimostra pure come qualcosa manchi al complesso torl. nese, :Nòn certo l'esperienza, in quanto gli' anziani sono più /numerosi che 1 giovani, non .certo la volontà, palesatà sull'Intero arco della difficile partita. Forse manca la possibilità di reggere l'intera gara sul ritmo veloce che pretende oggi 11 cal- Così in campo VENEZIA — Bubacco; «rossi, Manchi; Benitez, ('anelali, Nanni; Bertogna, Beretta, Manfredini, Mazzola II, Dori. TORINO — Vieri; Cereser, Fossati; Fuja, Maialili, Boichi; Sintoni, Ferrini, Aleroni, Moschlno, Facchin. Arbitro: Acernese di Roma. ciò moderno, e forse manca anche quel po' di classe superiore che consente di solito 11 governo facile e senza sforzo della gara, quando gli avversari sono in difficoltà. Incassare una rete a pochi secondi dalla fine dispiace sempre, ma sa qualcuno può dolersi del pareggio di Venezia non è certo 11 Torino, che, pur dimostrando una netta superiorità tecnica e pur contando sul vantaggio del goal Iniziale dì Meroni, ha subito l'iniziativa degli avversari, chiamando indietro mezze ali ed anche attaccanti puri, sino ad affastellare nell'area davanti a Vieri Interi grappoli di amici, e di nemici. Nugoli di uomini che si ostacolavano a vicenda, a volte sino In diciotto nel breve spazio di pochi metri quadrati! In queste condizioni si è giocato per l'intera ripresa: . 1 granata che volevano difendere il punto di Meroni ; ed 1 nero-verdi che intendevano a tutti 1 costi superare, le difficoltà della prova e raggiungere almeno un pareggio che consentisse loro di sperare ancora di non andare in Serie B. Il goal di Dori entrava pertanto nell'ordine logico delle cose, e se è venuto proprio alla fine questo non vuol dire che non fosse meritato. Rocco, dopo la gara, era furibondo. Quando sono entrato negli spogliatoi per la solita intervista 11 trainer torinese non voleva parlare. Poi mi ha domandato: « Pensi che siamo stati ingenui 0 sfortunati? ». Non ho avuto dubbi (tutti 1 giocatori sentivano il colloquio), e la risposta è stata questa: «Ingenui ». «Anch'io sono di questa opinione ». Rocco non ha detto altro. Quasi non aveva più voce per aver gridato tanto dalla panchina, perché risultava chiaro a tutti ed anche a lui che una squadra così contratta in difesa prima o poi avrebbe dovuto piegarsi alla, capitolazione. Ma il Torino attuale non sa più attaccare, e lascia agli altri l'iniziativa del gioco. La prudenza tattica è valida ragione di sport, la rinuncia, invece, non lo è, anzi, è un grosso errore. Avendo ascoltato Rocco a fine gara, bisognerebbe convenire che gli ordini erano assai diversi. Ma allora perché Ferrini ha praticamente giocato da terzino? Perché Moschino e Simonl mal hanno abbandonato l'area di Vieri? Perché pure Facchin stava indietro, permettendo anche ai terzini veneziani di avanzare in zona di tiro? Le risposte sono impossibili, in quanto se è vero che 1 veneziani tentavano una praticamente impossibile rimonta, è altrettanto vero che la classe, l'estro e la tranquillità del risultato stavano dalla parte dei granata, che sono pertanto 1 soli responsabili della mancata vittoria, non per scarsa volontà, lo ripetiamo, ma per ingenuità tattica. Il Venezia, terz'ultimo in classifica, sperava molto da questa partita, e Segato, appunto per giungere al massimo risultato, aveva preparato una squadra d'attacco, mettendo In formazione quattro, uomini. di punta, a cui dovevano affiancarsi all'occorrenza anche i centrocampisti Benitez e Beretta. E' successo che questo dispositivo troppo aperto si facesse cogliere di sorpresa dall'azione di Meroni, il quale, partito palla al piede, superava Nanni e Benitez, ln- Meroni (che si intrawede alle spalle del portiere veneziano Bubacco), segna il goal per II Torino: Il centromedlano Cancian, quasi sulla linea di porta, non può intervenire per respingere la palla che sta entrando nella rete della squadra neroverde (Telefoto a « Stampa Sera ») gannava con una finta Bubacco, che Inopinatamente usciva senza prendere la palla. Meroni aggirava un altro difensore veneziano, si aggiustava la sfera e lasciava partire' un tlròr' preciso ma non potente. Bubacco era ancora a terra, però sulla linea del goal c'erano Nanni e Cancian; la palla passava lenta fra I due e finiva in rete: 1 a 0 per il Torino all'8° minuto. Un goal a freddo, tanto per intenderci, con il Venezia che accusava il colpo, preparato com'era a giocare per vincere. Poco dopo, infatti, quando ancora tra 1 difensori veneU regnava i pieno orgasmo? 'fuggiva 'Simoni e centrava preciso versb Meroni. Tocco sbagliato dell'improvvisato centravanti torinese, e la palla andava alle stelle. Segato, Intuiti 1 rischi che correvano I suol, provvedeva a modificare lo schieramen¬ to difensivo: Nanni, in difficoltà a controllare Meroni, passava a guardia di Facchin, Mancin si incaricava di seguire il « beati e » torinese. Grossi ' curava Simoni. !IT 'huÒvor'6T]spOsitIvo"Bl dimostrava subito plù: efficiente, forse anche perché 1 veneziani giocavano veramente all'attacco. Pratici, almeno in questo'periodo,'1 granata reggevano il gioco con sicurezza. Mazzola aveva di fronte un validissimo Ferrini e bene operavano anche gli altri difensori torinesi, che potevano agilmente dominare la zona data la scarsa efficienza di uno spento Manfredini é di un lentissimo 1 Benfée'z,'il'quale comunque ai 24° minuto in rovesciata colpiva in pieno la traversa senza che Dori sapesse sfruttare il pallone che era tornato nel bel mezzo dell'area di rigore. Poco dopo Mazzola, che cadendo si era fatto male al polso destro, in¬ dovinava una vivace azione d'attacco, stroncata da Vieri in abile uscita. Appariva comunque sempre più difficile l'opera di arginamento dei granata, anche perché Mazzola cresceva, sfuggendo sovente a Ferrini, che per un ennesimo fallo veniva ammonito dall'arbitro Acernese La ripresa ingigantiva ancora di più la strana situazione tattica In campo; strana perché la squadra più forte si difendeva conceden cinque pareggi), bisogna ammettere che, a Venezia, Maldini e compagni potevano e dovevano far meglio. Il veemente « cicchetto » finale di Rocco, pertanto, era più che meritato. Giulio Accntino do all'altra più debole una piena libertà d'azione, almeno fin nei pressi dell'area dì rigore. Sarebbe bastato spostare quella complessa barriera difensiva di qualche metro più avanti per evitare 1 molti rischi corsi da Vieri. Ma Bolchi, Puja, Ferrini, Moschino e Simoni non si muovevano mai da quel settore, considerato erroneamente di sicurezza, e l'iniziativa era tutta del Venezia, che avanzava addirittura con 1 terzini. Davanti, per 1 granata, non c'era che Meroni, tanto solo da non riuscire mal a... vedere un compagno. Una sola volta ha manovrato in attacco anche Moschino e per poco non segnava: Bubacco abilmente riusciva a deviare In angolo il tiro del regista granata (20° minuto). Mazzola in uno scontro con Cereser (del tutto Involontario l'Intervento del difensore torinese) cadeva a terra in piena area di rigore e veniva portato svenuto ai bordi del campo. Si riprendeva dopo dieci minuti, rientrando abbastanza valido. Con il Torino che cocciutamente si difendeva e con il Venezia che disperatamente tentava di attaccare, si giungeva al 44° minutoquando Beretta effettuava un allungo in piena area granata; Manfredini forse involontariamente, deviava la palla verso Dori, che entrava dì testa e segnavalai. Il pareggio dei - nero-verdera più che meritato, perché hanno avuto l'Iniziativa del gioco per ottanta minutsu novanta, perché hanno lottato con caparbietà e con coraggio, perché hanno lungamente cercato quel goagiunto solo all'ultimo minuto. I granata, invece, hanno molte colpe da farsi perdonare. Se la serie buona continua (è questo 11 settimo risultato utile Consecutivoperò con due sole vittorie Ciclocross: a Lugano successo di Longo LUGANO, lunedi mattina. Renato Longo ha vinto la gara Internazionale di ciclocampestre svoltasi Ieri a Lugano compiendo 1 km. 21,6 del percorso in un'ora 05'07". Ordine di arrivo: 1) Renato Longo (It.) 1.05'07"; 2) Zweifel (Svi.) a l'05"; 3) Gretener (Svi.) a l'24"; 4) Schaerer (Svi.) a 2'06"; 5) Luciani (It.) a 2'24"; 6) Bettinelli (It.) a 8'10"; 9) Invernlzzl (Italia) a 4'2S".