Realistico richiamo di Preti agli statali mentre i previdenziali iniziano lo sciopero

Realistico richiamo di Preti agli statali mentre i previdenziali iniziano lo sciopero Realistico richiamo di Preti agli statali mentre i previdenziali iniziano lo sciopero Il ministro delle Finanze ha detto: « Il governo non può concedere molto, per non dover chiedere altri sacrifici ai contribuenti» ROMA, lunedi mattina. Da oggi, mentre la Camera inizia l'esame del decreto legge che riguarda le loro retribuzioni, scioperano «ad oltranza» 70 mila dipendenti degli enti previde.n7.lall. Domani si riuniscono i sindacati che rappresentano circa un milione e mezzo di statali: quasi sicuramente per decidere un'astensione dal lavoro di 24 o 48 ore. Dopodomani, con l'esclusione degli aderenti alla Cisl e alla UiL iniziano uno sciopero di due giorni i professori delle scuole medie e 1 maestri delle elementari. Tutto U settore del pubblico impiego è, dunque, In agitazione, ed esercita sul governo una pesante pressione, n governo sembra peraltro deciso a resistere, nonostante qualche fermento che si verifica nella maggioranza. Quattro deputati democristiani della GUI, Storti, Ar¬ mato, Scalia e Sinesio, hanno annunciato che se il decreto legge per i previdenziali non verrà emendato secondo le loro proposte, essi si asterranno anche se il presidente del Consiglio, come è già avvenuto al Senato, porrà la questione di fiducia sul provvedimento. I quattro deputati della Cisl sono stati severamente richiamati dal segretario della de, Rumor, e dal presidente del gruppo, Zaccagnlni, al rispetto delia disciplina di partito. Le stesse pressioni vengono esercitate dal dirigenti socialisti sull'on. Mosca, della segreteria della (gii, autore degli emendamenti assieme ai deputati della Cisl. In ogni caso, rientrino o no nei ranghi I quattro « ribelli » democristiani i quali rischerebbero sanzioni disciplinari se continuassero a battersi per la modifica del decreto legge), M governo è deciso a non mutare il provvedimento sulle retribuzioni dei previdenziali. E sembra fermo anche nel rifiutare agli statali ogni miglioramento di stipendio che comporti spese superiori ai 25 miliardi disponibili da ora fino al '69. E' la situazione economica dello Stato a imporre al governo questa linea. Con molta franchezza lo ha sottolineato ieri, in un discorso a Poggiorenatico (Ferrara), il ministro delle Finanze Preti. Dopo aver ricordato 1 molti scioperi già In programma, 0 prevedibili (tra questi ultimi vi è quello di una parte dei magistrati) nel settore del pubblico impiego, Preti ha detto: < Un governo che si facesse Impressionare da tali agitazioni, dimenticando 1 dati della contabilità nazionale e la situazione economica, non sarebbe degno della fiducia dei cittadini ». E' vero (ha ammesso poi U ministro (ielle Finanze): alle categorie statali In agitazione il governo propone, sul piano economico, solo «modesti aggiustamenti». Ma Io fa perché non vuol rinunciare al suo senso Ai risponsabiiità. Quest'anno, ha proseguito Preti, per le entrate tributarie si avranno, secondo le previsioni, poco più di 7300 miliardi. Ebbene, tremila miliardi, cioè U 41 per cento, verranno assorbiti dagli stipendi e dalle pensioni per gU statali. « Come si può in queste condizioni — al è chie¬ sto Preti — accrescere Fésborso per 1 pubblici dipendenti? ». Per far fronte alle conseguenze delle alluvioni, ha ricordato il ministro, si è stati costretti a rincarare la benzina, ad aumentare del 10 per cento tutte le imposte diretto e, a causa di un emendamento imposto dai liberali e dal comunisti, ad aggravare del dieci per cento anche le imposte di successione. « Al contribuenti italiani — ha affermato Preti — abbiamo chiesto un sacrificio di cui riconosciamo, per primi, la pesantezza. Coloro che ci chiedono, ora, altre spese, osano forse proporre di aumentare del 20 o del 30 per cento le sigarette, che sono già tra le più care del mondo, o magari di aumentare del 10 per cento l'imposta generale sull'entrata, la cui aliquota, già ora, è giustamente considerato elevata? ». Preti ha concluso con pa¬ role che sembrano invitare i sindacati del settore del pubblico impiego a una riflessione: «Non si possono fare spese senza entrate. Se questo vale per una famiglia, a maggior ragione vale per lo Stato, che è la famiglia di tutti». Delle agitazioni dei dipendenti pubblici si è occupato, in un discorso a TaverneUe (Firenze), anche il ministro del Bilancio, Pteraccinl, osservando che queste vertenze ripropongono « U grave problema della spesa pubblica che ai espande più rapidamente di ciò che il piano quinquennale per la programmazione economica prevede» Mario Pinzauti A pagina 2: le conseguenze dello sciopero degl'impiegati previdenziali.

Persone citate: Mario Pinzauti, Preti, Rumor, Scalia, Sinesio, Storti

Luoghi citati: Ferrara, Firenze, Mosca, Poggiorenatico, Roma