PECHINO: malmenati per sei ore donne e bimbi partenti per Mosca

PECHINO: malmenati per sei ore donne e bimbi partenti per Mosca La Cina cerca l'Incidente Irreparabile? PECHINO: malmenati per sei ore donne e bimbi partenti per Mosca Disgustose scene d'odio e di brutalità all'aeroporto - Assaliti e devastati i loro automezzi, i russi hanno dovuto subire ogni specie di umiliazione: ingiuriati, derisi, lordati, mentre le autorità cinesi annunciavano di non poter garantire la sicurezza dei loro aerei - Questi sono infine partiti ricoperti di scritte oltraggiose - Tutti i diplomatici comunisti (esclusi albanesi e romeni), l'ambasciatore di Francia e l'Incaricato britannico erano presenti: maltrattati anch'essi Tokio, lunedì mattina. Manifestazioni di brutalità indescrivibile e di odio parossistico hanno accompagnato ieri la partenza da Pechino di altri ottanta cittadini rossi, quasi tutti donne e bambini, congiunti di diplomatici e di altri funzionari dell'Unione Sovietica, che lasciano la capitale cinese per misura prudenziale. Con questo disgustoso, inaudito episodio gli atti di teppismo da parte delle «guardie rosse » nei confronti dell'Unione Sovietica hanno ormai decisamente superato ogni limite, ed appaiono insopportabili agli occhi di tutti gli stranieri residenti a Pechino: si ha l'impressione netta che il governo di Mao Tse-tung voglia indurre l'Urss a troncare anche le relazioni formali con la Cina, e, nello stesso tempo, voglia scatenare nel suo paese' un odio fanatico contro l'Cnlone So- '■ vietica. . Le notizie clie riferiamo provengono dalle fonti gior1 nalisfiche e dalle rappresentanze diplomatiche non cinesi di Pechino. Giornalisti e funzionari d'ambasciata nipponici e occidentali 7tan- ■' no assistito angosciati e sdegnati a ciò che è accaduto ieri all'aeroporto di Pechino. Donne e bambini sovietici, ed i loro congiunti che li accompagnavano e tentavano di proteggerli, sono stati sottoposti per sei ore a insulti e umiliazioni di ogni specie, prima che il contingente degli ottanta partenti potesse salire sui due aerei speciali che dovevano portarli a Mosca. Alcuni sono stati percossi e gettati a terra, molti sono stati lordati con sputi, vernice e materia innominabile. I sovietici si sono comportati in modo esemplare, dimostrando fermezza e dignità in mezzo a quella marea scomposta e urlante, scatenata a compiere ogni bassezza. Donne e uomini, stringendo al collo i figli più piccoli, sono rimasti a testa alta in mezzo alla canea, che non ha avuto pietà neppure dei bambini che piangevano di paura. Queste scene disgustose e ignobili sono cominciate all'arrivo delle automobili e dei pullman sovietici all'aeroporto, con a bordo i partenti e i loro accompagnatori. Le « guardie rosse », divise a .gruppi, si sonò avventate contro le vetture, ne hanno spalancato gli sportelli, fracassandone e addirittura staccandone alcuni e hanno cominciato ad urlare frasi di Mao Tse-tung alternate a - contumelie di ogni specie. Nel contempo veniva annunciato uno sciopero del personale dell'aeroporto, per protesta contro i russi, mentre un altoparlante avvertiva che le autorità non erano in grado « di garantire la sicurezza degli aerei speciali» la cui partenza, veniva annunciato, doveva essere ritardata di sette ore. Per tutto questo tempo i sovietici sono rimasti assediati nelle loro vetture, costretti ad ascoltare gli insulti contro di loro e contro la loro patria, malmenati, derisi, lordati. Sorte non diversa è toccata a tutti i non cinesi che erano presenti a questi mostruosi episodi, cioè al personale diplomatico dei paesi socialisti, compresa la Manciuria, ma escluse l'Albania e la Romania, e di quelli non socialisti, fra cui l'ambascia. ture di Francia e l'incaricato d'affari britannico, venuti' tutti a salutare i partenti, con una eloquente dimostrazione di solidarietà al di sopra delle barriere ideologiche, in nome della civiltà. Neppure questi diplomatici sono stati rispettati. Le « .guardie rosse » li rianno circondati, ' divisi, sospinti, alcuni sono stati letteralmente malmenati, tutti sono stati assordati con gli slogane e gli insulti contro l'Unione Sovietica, contro il capitalismo, contro gli stranieri, in un vera e propria manifestazione di xenofobia. Fino all'ultimo ci si è cotesti se quelle povere donne con i laro figli avrebbero potuto partire. Infine hanno potuto raggiungere gli aerei, accompagnate dai mariti, incalzate Sa qualche migliaio di fanatici. I russi hanno percorso gli ultimi metri prima della scaletta quasi di corsa, tenendosi abbracciati. Erano costretti a tenere la testa china, perché un tunnel di pugni minacciosi chiudeva lì cielo sul loro capo. L'esterno e l'interno dell'aereo era interamente imbrattato di scritte antisovietiche. E così i bagagli dei partenti. Questo è accaduto ieri a Pechino. Nello stesso aeroporto, ad una certa ora, era presente Ciu En-lai, per salutare la delegazione militare albanese, che è in visita da qualche giorno alla Cina e rientrava ieri da un viaggio in provincia. Oggi partono altri 1,0 russi, l'ultimo scaglione di familiari dei funzionari sovietici a Pechino. E' probabile che nei prossimi giorni lasceranno la Cina anche le mogli e i figli dei diplomatici di altri paesi socialisti amici dell'Urss. r. s. ■' La moglie d'un diplomatico russo di ritorno da Pechino è abbracciata dalla sorella (Tel.)

Persone citate: Ciu En-lai, Mao