Asti e Pavia deludono: 0-0

Asti e Pavia deludono: 0-0 SERIE D: piemontesi e i sempre assieme in testa al girone A Asti e Pavia deludono: 0-0 Il timore della sconfitta ha diminuito il rendimento delle due squadre - Quattromila spettatori: le vicende della gara hanno contribuito a calmare anche i tifosi più accesi - Vani gli spostamenti nell'attacco astigiano DAL NOSTRO INVIATO Aati, lunedi mattina. Per la paura di perdere il primato in classifica, che detengono in comproprietà, Asti e Pavia hanno dato vita ieri ad un incontro deludente, che al termine ha finito con lo scontentare gli uni e gli altri Lo 0 a 0 finale, infatti, non può soddisfare le ambizioni dei granata piemontesi che puntavano a restare gli incontrastati leader in graduatoria e che in definitiva hanno dimostrato una marcata supremazia territoriale. Il risultato, però, non soddisfa neanche la squadra pavese, da due settimane sotto la direzione di Piero Magni, l'ex giocatore juventino ed ex allenatore della Pro Patria, Bari e Varese. Gli azzurri lombardi sono arrivati ad Asti con un seguilo di oltre un migliaio di tifosi con l'obbiettivo primo' di tornarsene a casa almeno imbattuti: un traguardo che essi hanno raggiunto ampiamente ma che in definitiva può apparire addirittura avaro considerando alcune favorevoli occasioni non sfruttate a dovere. La cornice di pubblico era veramente quella delle occasioni più importanti, degna del confronto fra le due capolista del girone A della serie D: oltre quattromila persone, un pubblico acceso, armato di campanacci e trombe elettriche. Si temevano incidenti fra le opposto faz'.oni di tifosi, specialmente dopo gli scontri di cui erano stati protagonisti alcuni sportivi astigiani e sanremesi la settimana precedente, ma le vicende della gara hanno concorso ben presto a far « sbollire» gli animi. Una infinità di passaggi sba¬ gliati, un batti e ribatti senza alcun costrutto, azioni approssimative: la partita non ha offerto certo. molte emozioni. L'Asti, in formazionetipo, ha cercato di confondere le idee agli avversari scambiando di ruolo i suoi attaccanti, mandando Cardino all'ala sinistra invece che a destra, il cenlrauatiti Bissacco all'estrema destra, Veronese al centro della prima linea invece che in posizione di mezz'ala. Magni non si è sgomentato per questa « girandola » di spostamenti e ha mantenuto I suoi uomini al proprio posto, il terzino sull'ala, lo stopper sul centravanti e cosi via. I piemontesi si sono subito proiettati all'attacco, dimostrando però orgasmo e nervosismo. Non ò stato così molto diffìcile per il Pavia (privo di quattro titolari) controllare i granata, senza affanno, dimostrando che la propria difesa è davvero la più forte del girone anche contro l'attacco migliore del girone stesso. La prima azione veramente pericolosa dell'incontro i a favore del Pavia che al V, approfittando di un'incertezza fra Avere e Picardi, presenta la propria ala destra Dabustl in buona posizione, ma l'attacante azzurro manda la palla sull'esterno della rete. Le offensive dell'Asti si appoggiano prevalentemente su Cardillo ma l'ex giocatore del Torino e dell'Alessandria trova pronta risposta nelle parate di Ravazzi. Così, ol ti', sono ancora i lombardi a rendersi pericolosi con il duo Dabusti-Mazzola, e Tagliaferri è costretto ad un'uscita spericolata per impedire il goal. Ancora più scarsi gli spunti di qualche rilievo nella ripresa, che ha mostrato un Pavia più intraprendente. Al quarto d'ora il granata Veronese si distingue per un bello spunto, ma Ghisoni respinge in corner: sul Uro dalla bandierina Chiaranda viene ancora preceduto dalla difesa pavese. Dieci minuti più tardi Sacchi non sfrutta un'altra occasione favorevole e man da oltre la- traversa. L'ultima azione pericolosa dell'Asti giunge a quattro minuti dal termine: Cardalo traversa verso Veronese che però ap poggia debolmente di testa ed il portiere interviene senza difficoltà. Su azione di contropiede Dabusti effettua un secco tiro dal limita dell'area, interi-iene Avere che maldestramente mette tn corner quasi a ni di palo. E' una delle poche emozioni di una partita che non ha mantenuto l'attesa. Paolo Patruno Asti: Tagliaferri; Onere, Avere; Picardi, Appio, Vannicola; Cardillo, Demagistri, Bissacco, Veronese, Chiaranda. Pavia: Ravazzi; Villa, Acquali: Gianelli, Ghisoni, Sangalli; Dabusti, Brumana, Zucchinali. Mazzola, Sacchi. Arbitro: Casarin. Una accesa mischia nell'area del Pavia: I lombardi anticipano Carolilo (a destra)

Luoghi citati: Asti, Bari, Pavia, Varese