C'era il rigore di Salvadore? di Angelo Moratti
C'era il rigore di Salvadore? C'era il rigore di Salvadore? Moratti protesta, ma l'arbitro Sbardella gli dà torto - Il parere di Boniperti Milano, lunedì mattina. Boniperti, l'ex capitano della Juventus, che ha conservato la vecchia abitudine ad una tradizionale diplomazia, confessa: « Sugli spalti, durante il corso della ripresa, c'è stato da soffrire. Loro erano sempre li, a premere. I neroazzurri hanno avuto grosse occasioni, Anzolin si è prodotto in eccellenti parate ». Boniperti è aperto nel suo giudizio: « La Juventus ha giocato bene, elogi per tutti. E l'Inter si è confermata squadra di rango. Ha buscato un goal in un momento delicato, allo scadere del primo tempo. Quando è tornata in campo, ha reagito bene, con slancio, con efficacia. La difesa bianconera ha patito forse qualche sbandamento: merito dei nerazzurri che, se non raggiungono un gioco d'assoluta eccellenza, pure riescono a fornire sempre prestazioni di notevole livello. Un pareggio, a mio dire, contro simile squadrone è risultato ottimo: e la Juventus, tirando i conti, può esserne soddisfatta ». Molto meno diplomatico di Boniperti, ecco quanto ha detto Moratti a proposito di uno degli episodi-base dell'incontro, il fallo involontario di Salvadore in area ed il penalty invano preteso dai nerazzurri. Il commissario dell'Inter ha esclamato negli spogliatoi: € Il rigore c'era e nessuno può negarlo — ha dichiarato il presidente nerazzurro — ma ormai fra gli arbitri s'à creata una specie di psicosi nei riguardi dell'Inter quando sono designati a dirigere le nostre partite. Cè chi sostiene che io "compro" gli arbitri e così capita che un direttore di gara, prima di accordare un "penalty" in nostro favore, rifletta tre volte, come è capitato contro il Venezia». < Gran parte della responsabilità di questa campagna anti-Inter è da ravvisare nel comportamento di certa stampa, che sistematicamente critica ed accusa la nostra squadra e la nostra società — ha concluso piuttosto amareggiato Moratti — e così l'Inter continua a conservare la nomea di squadra beniamina degli arbitri, ma intanto gli stessi arbitri, per mettere a tacere tali malignità, finiscono per danneggiarla, come è accaduto contro Im Juventus ». Era dunque così evidente il "penalty" che non è stato fischiato contro l'Interi Dalla tribuna ci è parso assolutaménte involontario l'intervento di Salvadore. L'arbitro Sbardella del resto è stato esplicito in proposito: * Ho visto chiaramente Salvadore toccare con la mano il pallone calciato da Mazzola — ha detto —. Il fatto è avvenuto in area, lo riconosco, ma ho ritenuto il fallo del tutto involontario. Ero vicino ai due giocatori e, secondo me, non c'era alcuna intenzionalità 'nell'infrazione commessa dal bianconero. Per tale motivo non ho accordato la massima punizione ». L'episodio del rigore (che non esisteva) può chiudersi qui. Lo sfogo di un dirigente-tifoso è comprensibile, ma Moratti dimentica le occasioni in cui i falli da rigore non sono stati fischiati contro l'Inter. Moratti ha poi concluso più diplomaticamente la sua intervista. « Iniziamo il 1961 in testa alla classifica, e di ciò mi rallegro — ha detto il commissario nerazzurro — ma avremmo dovuto terminare il 1966 con un vantaggio più consistente. Secondo me abbiamo seminato per strada almeno quattro punti, uno contro la Roma, due contro la Lazio e uno contro la Juventus. Ho la massima fiducia nella squadra e in Herrera, ma non voi rei, soprattutto tenendo conto degli impegni di Coppa che ci attendono a partire da febbraio, che dovessimo rimpiangere le occasioni perdute». Ct l Jt ri p<Contro la Juventus meritavamo di vincere, e credo che su questo punto tutti siano d'accordo. Ma ciò non distoglie che la colpa del mancato successo sia proprio nostra, perché non si possono sperperare tante palle-goal. Pur non fornendo una prestazione ad altissimo livello, l'Inter aveva creato tutti i presupposti per aggiudicarsi una splendida vittoria. Se poi non l'ha ottenuta, è perché ha difettato in fase di conclusione». yt s Boniperti, sullo sfondo a sinistra, e Angelo Moratti
Luoghi citati: Lazio
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