Oggi da Saragat i dirigenti dell'Associazione magistrati

Oggi da Saragat i dirigenti dell'Associazione magistrati Il discorso sulla «inammissibilità dello sciopero» Oggi da Saragat i dirigenti dell'Associazione magistrati Presenteranno un ordine del giorno in cui si sollecita il governo ad accogliere le richieste della categoria per «rendere effettivo l'assetto di potere autonomo della magistratura» - Approvate due mozioni di solidarietà con Giallombardo per la vertenza col presidente della Cassazione Tavolaro (Nostro servizio particolare) Roma, 27 febbraio. La giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati sarà ricevuta martedì prossimo dal Capo dello Stato al quale prospetterà tutti i problemi morali ed economici che Interessano i giudici italiani e comunicherà ufficialmente l'ordine del giorno che oggi ha approvato al termine di una lunga riunione. In questo suo ordine del giorno, la giunta, dopo avere preso atto delle dichiarazioni del presidente Saragat, soprattutto in rapporto allo « spe ciaie dovere degli altri poteri dello Stato di interpretare tutte le legittime istanze dell'or dine giudiziario », ha posto in rilievo che « sinora alle diverse richieste della Magistratura è stata data, marginale, parziale ed insufficiente attuazione e che non si è neppure impostata una definitiva soluzione del problema economico », ha invitato « il Consiglio Superiore della Magistratura a sostenere con ferma decisi me l'immediata realizzazione delle legittime aspettative dei magistrati » ed ha fatto voti perché « il governo avverta l'urgente necessità di impostare e risolvere il problema del trattamento economico della Magistratura» in modo da rendere « effettivo » * l'assetto di potere autonomo della Magistratura ». Per arrivare a questa conclusione i componenti della giunta hanno discusso l'intera giornata. L'argomento che ha dato origine alla riunione era costituito dall'intervento del Capo dello Stato al Consi glio Superiore della Magistra tura dove definì «inanimissi bile giuridicamente» un even tuale sciopero dei giudici. All'inizio della riunione è stato anche proposto da alcuni Tesa me di un altro argomento delicato: quello relativo all'Inizio dell'indagine da parte del prò curatore generale presso la Corte Suprema per le dichiarazioni fatte, nel novembre scorso, dal dottor Salvatore Giallombardo, presidente della prima sezione penale del Tri banale di Roma e segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, sull'intervento del primo presidente della Cassazione dott. Tavo laro alla commemorazione del giurista e ministro fascista Al fredo Rocco. Ma lo stesso dott. Giallombardo ha pregato la giunta di non affron tare l'argomento. Il dott Giallombardo a suo tempo aveva dichiarato ai giornalisti: «Non contesto al dott. Tavolaro il diritto di partecipare come privato cit tadino alle manifestazioni che più gli piacciono. Il guaio che lui, 11 quale possiede — ed insisto nella parola — la Commissione di scrutinio e la Corte di disciplina, contesta agli altri magistrati 11 diritto di, pensarla come vogliono». 1 componenti della Commissione di scrutinio hanno inviato un esposto al procuratore generale della Cassazione per chiedergli di iniziare un procedimento disciplinare ne! confronti del dott. Giallombardo ritenendo che egli abbia leso il loro prestigio. « La dichiarazione — hs spiegato più tardi il dott. Giallombardo in una sua lettera al P. G. dott. Poggi — è stata da me resa nell'immediatezza dei fatti, fu estemporanea e necessariamente sintetica per le finalità di stampa cui era diretta ». Ed ha aggiunto: «Ho inteso prima di tutto, nel corso di una polemica politica 'che secondo me non coglieva i vari termini del problema, ridimensionare l'Intervento del dott. Tavolaro alla celebrazione di Alfredo Rocco riducendolo ad un fatto puramente personale. Ho inteso poi rivendicare il diritto di tutti i magistrati a godere, come privati cittadini, delle libertà garantite dalla Costituzione. Ho inteso infine mettere in evidenza la posizione del primo presidente della Corte di Cassazione che dispone di poteri eccezionali rispetto ai principi informatori del nostro ordinamento giuridico, cumulando in materia di promozioni ed in campo disciplinare funzioni di .giudice di primo grado e di giudice di appello». E a questo proposito ha ricordato che il primo presidente della Cassazione nello stesso tempo presiede la Commissione di scrutinio per la promozione a magistrato di Cassazione, è componente di diritto del Consiglio Superiore della Magistratura e come tale giudica In sede di revisione gli stessi deliberati adottati In prima istanza dalla Commissione da lui stesso presieduta; è componente effettivo ed Insostituibile della sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura; forma e presiede le sezioni unite della Corte Suprema competenti a giudicare sul ricorsi di legittimità proposti contro le deliberazioni della stessa sezione disciplinare. «Manca quindi — ha sottolineato il dott Giallombardo, e le sue dichiarazioni si rifdagidarismCocodediricedupodicetaescisobAstdchmpsGm si inquadrano nelle richieste di riforma propugnate da anni dall'Associazione nazionale magistrati — la minima volontà da parte mia di mancare di rispetto ai membri della Commissione di scrtlnio per la Corte di Cassaz ,ne di cui al contrario apprezzo lo scrupolo delle decisioni e comprendo le difficoltà che incontrano ». Oggi, prima che si tniziasse la riunione della giunta esecutiva centrale, i comitati direttivi di due delle tre correnti che compongono l'Associazione (quella di estrema sinistra e quella di centro) hanno votato separatamente due ordini del giorno esprimendo, non senza implicite intenzioni polemiche, la solidarietà al dottor Gialloni bardo. In sostanza, quasi tutta la Associazione nazionale magistrati, che raggruppa la gran de maggioranza dei giudici e che si contrappone all'Unione magistrati, cui aderiscono soprattutto gli alti gradi, si schiera in difesa del dottor Giallombardo. g. g.

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