Preti spiega perché il fisco s'occupa dell'arbitro Lo Bello

Preti spiega perché il fisco s'occupa dell'arbitro Lo Bello In risposta all'interrogazione dell'on. Sgarlata Preti spiega perché il fisco s'occupa dell'arbitro Lo Bello Il controllo non riguarda l'attività sportiva, ma soltanto le dichiarazioni dei redditi per gli anni 1964, 1965, 1966 - Le denunce (con le detrazioni di legge) sono inferiori al minimo tassabile - Come può, chiede il ministro, possedere due automobili e mantenere un figlio agli studi universitari lontano da casa? (Nostro servizio particolare) Roma, 22 febbraio. Il ministro delle Finanze Preti ha risposto oggi all'interrogazione del deputato siracusano on. Sgarlata (de) confermando che è in corso un'inchiesta fiscale a carico dell'arbitro Concetto Lo Bello. «Le dic/u'aroaioni dei redditi per il 1964, t965, 1966 fatte dal signor Lo Bello — ha dettp — non appaiono congnie all'amministrazione e sono in corso di esame ». Il controllo e l'eventuale rettifica dovranno concludersi entro il 31 dicembre del 1967, termine utile entro il quale gli uffici finanziari devono affrettare i tempi di accertamento. L'interrogazione dell'on. Sgarlata, nei giorni scorsi, aveva sollevato non poche polemiche: il parlamentare, amico del « miglior arbitro italiano », chiedeva a Preti «se fosse a conoscenza dello stato di disa gio e dì perplessità suscitato negli ambienti sport fui > dalle voci diffusesl su Concetto Lo Bello e, in modo specifico, «sui pretesi recenti acquisti di proprietà immobiliari e sulla sua posizione economica e patri montale ». Sia Sgarlata sia Lo Bello avevano precisato che l'Inter rogazione era stata formulata unicamente per diradare qua! siasi ingiusto sospetto sulla correttezza professionale dell'arbitro. Il ministro Preti ha oggi replicato, come premes sa, che «non è neppure lontanamente ipotizzabile che Vam minìstrazione finanziaria abbia disposto accertamenti nei confronti dell'arbitro Lo Bello per ragioni particolari, estranee alla competenza dell' atnministrazione stessa e diverse da quelle per le quali ogni giorno si controllano i dati relativi a migliaia di cittadini ». Jl dubbio che le dichiarazioni dei redditi di Lo Bello non siano « congrue > è derivato dalla constatazione delle sue molteplici attività non denunciate come fonti di redditi tranne il suV-r^pp1dr't6 d'mWTe* go con l'Amministrazione provinciale come segretario del Corpo Vigili del fuoco di Si racusa. L'on. Preti ha ricor dato che Lo Bello è anche assessore allo sport nel Corau ne, presiede la sezione siracu sana degli arbitri di calcio e la commissione consiliare per lo sport al Comune; è, altresì amministratore delegato del Coni (Comitato Olimpico Na zionale Italiano) per il campo scuola «Filippo Di Natale> con sede a Siracusa e ammi nistratore delegato della «Cittadella dello sport > dello stesso capoluogo. « 71 signor Lo Bello — prò segue la risposta del ministro — ha presentato negli uZtimf anni le seguenti dichiarazioni di reddito: 1964 stipendio lordo dichiarato lire 1.364.500; 1965 stipendio lordo 1.255.000; 1966 stipendio lordo 1.290.000. Nelle dichiarazioni sopra indicate sono esposti i-soli redditi d lavoro, che sarebbero stati corrisposti dall'Amministrazio ne provinciale negli importi specificati ». Preti cosi prosegue: «/I con tribuenfe non ha indicato al cuna altra fonte di reddito Egli possiede due automezzi (* Austin A 40 » e « Fiat 500 ») ed ha a carico una famigli composta dalla moglie e da due figli. Il primogenito è man tenuto dal padre agli studi universitari in altra città » Sulla base di questi elementi l'amministrazione finanziaria non considera soddisfacenti le dichiarazioni dei redditi fatte nei tre ultimi anni dall'aibitro. Queste dichiarazioni, sinora non sono state iscritte nei ruoli tributari, « in quanto, effettuate le sottrazioni di leg ge, residuerebbe un reddito complessivo netto non ecce dente il ' minimo imponibile, Quindi l'arbitro Lo Bello non sarebbe assoggettabile al tri buto personale ». , Prima della risposta del ministro, il « caso Lo Bello » era stato esaminato stamane dal Comitato di presidenza dell'U nione interparlamentare sportiva, che aveva ritenuto «inaili missibile ogni interferenza politica nello svolgimento pratico delle attività sportive in generale e di quelle agonistiche in particolare ». Il Comitato ave va « auspicato che sia fatta piena luce sul recente epi sodio In pratica veniva sconfessa ta l'interror/azione dell'onore vole Sgarlata considerata « in terferenza politica » nell'auto nomia dello sport. L'on. Sga; lata ha vivacemente ribattuto dicendosi « molto sorpreso del le gratuite dichiarazioni . del presidente dell'Unione interparlamentare sportiva, onorevole Usvardi (socialista) il quale ha detto che la mia interrogazione sarebbe collegata ad un'azione di mafia locale. L'on. Usvardi fa parte della csspnSSdand—mlBtvm commissione antimafia e questo è molto grave perché la sua dichiarazione mi induce a pensare che non abbia capito nulla né della mafia, né della Sicilia ». La mia reazione — ha detto Sgarlata — è stata in difesa del migliore arbitro italiano e tutta la classe arbitrale, ma anche e soprattutto per denunciare un deplorevole fatto di costume. « Comunque sia — ha t insistito — l'indagine mirava ad accertare eventuali lleciti profitti ricavati da Lo Bello nella sua attività sportiva e, in questo senso, essa andata completamente a vuoto ». 1# f

Luoghi citati: Austin, Roma, Sicilia, Siracusa