I consumatori chiedono misure per ribassare frutta e ortaggi

I consumatori chiedono misure per ribassare frutta e ortaggi In una «Tavola rotonda» organinola a Roma I consumatori chiedono misure per ribassare frutta e ortaggi Agricoltori, grossisti, commercianti, sono tutti in parte colpevoli dell'eccessiva sproporzione tra i prezzi all'origine e quelli dei negozi - Proposte dell'assessore all'annona di Torino {Nostro servizio particolare) Roma, 21 febbraio. «Perché ortaggi e frutta costano così cari.?-». Questo 11 tema di una tavola rotonda, promossa dall'Unione nazionale consumatori, che si è tenuta stamane presso la sede dell'Unione italiana delle Camere di Commercio con la partecipazione dì rappresentanti delle categorie interessate, di pubblici amministratori e di studiosi autorevoli. In apertura dei lavori, il «moderatore» Cesare Zappulli ha insistito sul contrasto esistente fra 11 forte dinamismo dell'industria e il notevole sforzo dell'agricoltura da un lato e il grave ritardo dall'altro di alcuni rami del settore terziario (in particolare commercio e pubblica amministrazione) che agiscono co me elementi « frenanti », risol vendosl In un « peso » che 11 nostro sistema economico non può ulteriormente tollerare. Ciò non vuol dire, ha aggiunto, che il carovita, ed in specie l'alto prezzo degli ortofrutticoli, dipenda soltanto da fenomeni connessi alla distribuzione. Concorrono anche altri fattori, ma 11 commercio ha la responsabilità prevalente. Questa tesi è stata però accolta in pieno solo da alcuni oratori. Il prof. Aldrovandi, docente di agronomia, ha soste nuto — ad esempio —- che i produttori, al pari dei consumatori, sono le vittime della situazione a causa della ben nota sproporzione tra prezzi elevati al minuto e prezzi talora irrisori all'origine II nuovo regolamento comunitario degli ortofrutticoli offre tuttavia una prospettiva nuova ai produttori In fatto sia di prezzi che di possibilità di collocamento. Occorrono però effieien ti organizzazioni agricole per la commercializzazione collettiva di masse ingenti di prodotti. Altri utili suggerimenti agli agricoltori sono stati dati un po' da tutti i grossisti: 1) ridurre le varietà prodotte, spe eie per la frutta, tenendo conto dei gusti dei consumatori; 2) creare moderne centrali ortofrutticole per la conservazione, la selezione, l'imballaggio e l'immissione delle derrate net centri urbani; 3) non Illudersi di arrivare « direttamente al consumo ». in quanto la funzione del grossista o del commissionarlo dei mercati generali «è, e rimarrà, insostituibile ». Un" commissionarlo di Bologna, Corrado Mondolfl, ha però ammesso che 11 di-vario di. prezzi tra l'ingrosso e il consumo potrebbe essere ridotto del SO per cento me diante una politica dì razìo nallzzazione delle strutture dei mercati generali (con aree per la lavorazione e preconfezione, con catene del freddo, con scali ferroviari adeguati), di concentrazione delle vendite e di contenimento delle provvigioni del grossisti entro il limite medio del 7 per cento- L'assessore all'annona del Comune di Torino, dott. Costamagna, ha scagionato 1 gros slsti dal fenomeno del caroortaggi e del caro-frutta, attribuendone piuttosto la causa all'agricoltura e al commercio al dettaglio. L'agricoltura ha costi troppo elevati per l'eccessivo frazionamento della proprietà, l'eterogeneità delle colture, la mancanza di attrezzature, l'insufficiente preparazione tecnica degli operatori II commercio al dettaglio è pur esso troppo frazionato. In quanto « il numero dei negozi è troppo grande rispetto al numero dei consumatori e alle quantità consumate ». Costamagna ha perciò au spicato che si acceleri il prò cesso di ammodernamento ae; mercati alla produzione (con la creazione anche a Torino di centri ortofrutticoli analoghi a quelli di Rivalta Scrivia e Trieste) e della distribuzione al dettaglio. In concorrenza con l'accresciuto numero di supermercati dovranno costituirsi nuovi consorzi per acquisti collettivi, od altre forme cooperativistiche, così da poter ridurre ì costi dei cotti mercianti al minuto. Anche li prof. Giuseppe Orlando ha insistito sulle responsabilità primarie, in fatto di caro-verdura e di caro-frutta, dell'agricoltura. Finché quest'ultima non si trasformerà, puntando sulla standardizzazione del prodotto, il consumatore non avrà i benefìci che s'aspetta ar. ba A-11 i Ip(CcrcUlBrsmmcQ ANDAMENTO DEI PREZZI DI LEGUMI ED ORTAGGI (Numeri indici: base 1953 = 100) ANNI | Ingrosso Verlaz. 54 Consumo " Varlaz. % 1959 89,0 — 117,2 — 1960 98.0 + 10,1 • 125.6 + 7,2 1961 110,4 4- 12,6 134,0 + 6,7 1962 1473 + 33,6 162,3 + 21.1 1963 153.9 + 4,3 187,4 + 15,5 1964 128.8 —16,3 j 174,5 — 6.9 1965 140,3 + 8,9 ■ | 192,7 + 10,4 Medie annue — Fonte: Annuario statistico Italiano.

Persone citate: Aldrovandi, Costamagna, Giuseppe Orlando

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Torino, Rivalta, Roma, Torino, Trieste