I cannoni di Bava Beccaris

I cannoni di Bava Beccaris I cannoni di Bava Beccaris La spietata repressione di una rivolta inesistente segnò una tra le crisi più gravi dello Stato italiano - Ma fu anche l'inizio di una svolta liberale, il principio dell' « età giolittiana » Il nome di Bava Beccarle, il « generale che uccide »; dal fatti dì Milano nel maggio 1898, è sinonimo dì repressione militare stolida e feroce. Non a torto. La sua « campagna » contro i milanesi « ribelli » nel giorni tra il 6 ed il 10 maggio, con 1 cannoni adoperati per aprire una breccia nel convento di piazza Monforte ed espugnare quel « covo di insorti» (erano mendicanti in attesa di minestra), la cavalleria lanciata contro gli scioperanti, i proclami di guerra e la certezza d'aver salvato la patria da un mortale pericolo, è certamente uno degli episodi più sinistri e sanguinosi della storia italiana dall'Unità alla prima guerra mondiale Ed 11 titolo 1 cannoni di Bava Beccaris, che l'editore Giordano ha dato alle cronache dimenticate di Paolo Velerà, socialista libertario e romanziere populista ben noto al principio del secolo, ha un'immediata forza evocativa: soprattutto per i lettori meno giovani. Ma sarebbe ingiusto rovesciare tutta o la maggior parte della responsabilità di quella crisi nella mente poco Illuminata del generale: né Paolo Valera commette questo errore. La responsabilità fu anche di una scomposta agitazione popolare, che l'on. Filippo Turati per primo cercò di contenere; ma molto più di quasi tutta la classe dirigente italiana. Né la crisi di Milano, nell'agitazione popolare e nella repressione governativa, si capirebbe Isolandola dalla lunga crisi del paese, economica e politica. Tuttavia l'enormità stessa della repressione, che colpi insieme anarchici e socialisti democratici, radicali e cattolici, suscitò 11 risveglio delle forze democratiche: nel 1901, con 11 ministero ZanardelliGiolittl, il progresso vince sulla reazione. Il quadro storico c'è, nello sfondo della cronaca di Paolo Valera, con una Interpretazione passionale e polemica: non mancava, a questo giornalista di battaglia, una visione — sia pure tendenziosa — dello sfondo politico Ma 11 pregio maggiore delle sue pagine, la vitalità che consente di leggerle ancora con gusto, è nella Immediatezza, insieme precisa e appassionata, delle notazioni cronistiche. Egli segui I fatti ora per ora, sul posto: davanti allo stabilimento Pirelli dove Incominciarono lo sciopero e l'agitazione. In piazza del Duomo occupata dal bersaglieri e dalla cavalleria-; mentre I soldati sparavano sulla folla, nel soccorso delle vittime, durante l'assalto al convento; e poi in carcere. Lo stile delle sue cronache risente di un tempo letterario e dei suol Ideali: Milano In stato d'assedio è la Commune parigina assediata da Thiers; l'Ignoto operaio che costruì la prima barricata in via Orefici diventa un personaggio di Victor Hugo; non manca nemmeno 11 Gavroche. caduto davanti alla Galleria dopo aver lanciato la pietra di Balilla, né la generosa prostituta, che paga con la vita un supremo gesto dì dignità contro la violenza soldatesca. Ms la sua scrittura « spavalda e riottosa ». ha una straordinaria capacità di cogliere fatti, gesti, figure, atmosfere. Il ritratto di Milano, stravolta e sgomenta; il silenzio di morte e di paura dopo 11 fuoco; il clima Incandescente e confuso, tra borbonico e garibaldino, della Questura dopo gli arresti; le figure nobili e dolenti ma caratterizzate con preciso realismo, di Turati o di Costa; 1 processi: sono pezzi da grande cronista Ma 11 pezzo forte del libro, forae é la ricostruzione dell'assalto al convento. Paolo Valera, 11 collaboratore del Farfalla, della Plebe, della follo, era — alla moda zollana — autore di Indagini sulla città del miserabili degli irregolari, del bassifondi; Afflano sconoscili ta fu 11 suo primo libro Im¬ portante. E la cronaca dell'attacco al convento potè ricostruirla dal racconto vivo dei pitocchi che vi si erano raccolti in attesa della minestra; dalla deposizione viva del suo amico Luigi Carina, che dei mendicanti era 11 capo riconosciuto e rispettato: personaggio hughìano anche lui. Carlo Casalegno PAOLO VALERA: l cannoni di Bava Beccaris - Ed. Giordano - 300 pag - 2000 lire Lo scontro del 7 maggio 1898 sul corso Venezia, a Milano, in una tavola di prima pagina dell'» Illustrazione Italiana ». Il disegno è del celebre Achille Beltrame Una straordinaria «cronaca vissuta» dei fatti dei maggio 1898 a Milano

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