Il sesso: un problema umano, sociale e religioso di Adriana Zarri

Il sesso: un problema umano, sociale e religioso Il sesso: un problema umano, sociale e religioso Vivace dibattito a Torino fra Luigi De Marchi, direttore del Centro per la regolazione delle nascite, e la scrittrice cattolica Adriana Zarri Il sesso sta acquistando, nel nostro mondo, una crescente importanza, alla quale non corrisponde tuttavia un'approfondita conoscenza del suo valore umano, sociale e religioso. Per questo, l'associazione «Nuovi incontri» ha chiamato a parlarne il dott. Luigi De Marchi, direttore del Consultorio nazionale per la regolazione delle nascite, esponente della sinistra laica, e la scrittrice Adriana Zarri, forse l'unica donna al mondo che, senza appartenere a ordini religiosi, sì sia consacrata alla teologa. L'argomento ha richiamato un folto pubblico e acceso un vivace dibattito nel salone di un 'albergo del centro: anche se le due impostazioni del problema — come ha rilevato il moderatore prof Renzo Grilli — sono apparse cosi lontane da non offrire possibilità d'incontro né, conseguentemente, di scontro. Il dott. De Marchi ha delineato la nuova dimensione che il sesso, dopo Freud, occupa negli studi sociologici: « La sessualità si riverbera su tutte le sfere della personalità umana; è l'educazione sessuale che determina la nostra Weltanschauung, la nostra Distene del mondo ». Una vita sessuale libera e normale è ricchezza di poesia, « brama cosmica:»; ma non esiste nella società civile, che la reprime circondandola di tabù. La repressione la trasforma da elemento di amore pieno e rigoglioso in perversione, scatenando da un lato l'aggressività sadistica, dall'altro la soggezione masochistica: due elementi che sì ritrovano in tutte le società autoritarie, costruite sul rapporto fra tirannia e istinto gregario. Hanno anche trasformato l'incontro tra uomo e donna nella guerra dei sessi, Imposto i miti della maliarda che distrugge l'uomo o del seduttore byroniano, la cui ultima degenerazione è James Bond « Uno spiraglio di luce — ha detto il dott. De Marchi — viene dalle nuove generazioni, che sembra vogliano liberarsi da questa tradizione: i "beats", pur nel loro brancolare senza salde basi ideologiche, rifiutano di considerare la virilità come elemento di brutale sopraffazione, proclamano di voler togliere al rapporto sessuale la caratteristica di conflitto che aveva assunto ». Adriana Zarri ha gettato lo scandaglio delle più recenti ipotesi teològiche neile oscurità del. mito di Adamo ed Eva. Il simbolo di Adamo può essere retrocesso agli inizi della vita biologica, all'androgino primordiale dei padri di Cappadocia. alla vita elemen(tare sessualmente Indifferenziata, che si è poi scissa nei due polì, maschile e femminile. Il sonno di Adamo, durante il quale gli viene estratta la costola che formerà Eva è il sopore primigenio da cui la vita animale emerge alla coscienza e al dialogo. Eva pone l'uomo di fronte a se stesso, a una alterità che diventa dualità, molteplicità, movimento, divenire perenne: e quindi scelta e libertà. Sono questi i prìncipi femminili della contingenza terrestre e del condizionamento umano, associati alla passività e al ricevere; mentre i principi virili sono quelli dell'assoluto, della fedeltà ai principi, dell'idealità, dell'astrazione, associati all'attività e al dare. « Sono questi i due poli che costituiscono l'unità afilla creatura umana ». cosi ome è riassunta in Cristo, il secondo Adamo. Se In Adamo non c'era ancora sessualità, in Cristo non c'è più. Cristo non è un maschio, è l'uomo: non l'uomo inconscio, come Adamo, ma l'uomo totalmente consapevole, risorto al valori più alti. E l'arco femminile che si dirama da Adamo si ricongiunge e si confonde In lui g. mart.

Persone citate: Adriana Zarri, De Marchi, Freud, James Bond, Luigi De Marchi

Luoghi citati: Cappadocia, Torino