Arrestati due giovani frantesi a Torino per falsa testimonianza in Corte d'Assise

Arrestati due giovani frantesi a Torino per falsa testimonianza in Corte d'Assise Arrestati due giovani frantesi a Torino per falsa testimonianza in Corte d'Assise Anche un altro testimone in carcere per lo stesso reato - Erano giunti da Lione per convalidare l'alibi di un giovane imputato di rapina con un complice - La sentenza prevista per stasera Tre testimoni, due dei quali giunti' dalla Francia per scagionare un imputato davanti alla Corte d'Assise di Torino, sono stati arrestati ieri in udienza con l'accusa di falso ed hanno trascorso la notte , i o i n o alle «Nuove». Oggi saranno processati. ; La causa principale riguarda Romeo Monarì, di 24 anni e Francesco Riccobene di 31, entrambi residenti a Torino in corso Traiano 14. La notte del 20 agosto, verso l'ima, passando In corso Bramante con la sua auto, l'agente di p.s. Gio vanni Cecere, in compagnia dell'amico Riziero Montello, scorge un. giovane che, salito su una « Citroen », si allontana con eccessiva premura. Lo insegue, lo raggiunge nei pressi delle Moli nette e lo invita a scendere ed a mostrargli i documenti. « Sono della polizìa », dice Cecere. L'altro, senza rispondere, fugge. Proprio in quell'istante la guardia vede passare un'altra « Citroen », blu, guidata da Francesco Riccobene, che egli riconosce perché frequenta il suo stesso bar: ed è appunto Riccobene che, con un gesto della mano, ha suggerito all'altro la fuga. Cecere, senza esitazioni, riprende l'inseguimento della prima « Citroen » e la blocca | di nuovo in via Saluzzo. Dal l'auto scende Romeo Monari, che estrae di tasca una pistola e la punta contro la guardia minacciando: «Fermati, altrimenti ti uccida *; Ma Cecere non si lascia intimorire e allora Monari scappa a piedi. Con l'aiuto di due metronotte viene catturato in via Pio V. La « Citroen » è stata rubata al cittadino francese Dominique Lafaurie. In questura Monari, durante la perquisizione tenta di ingoiare alcuni foglietti sui quali sono segnati Indirizzi e nomi, compreso quello di Riccobene. La s guardia Giarola glielo impedisce, ma il gióvane, dibattendosi, lo butta a terra. In tal modo, oltre le imputazioni di rapina impropria, furto, detenzione abusiva di armi, Monari ha anche una denuncia per resistenza. La mattina del 20 agosto un altro francese, il dott. Claude Chouraqui, denuncia a Torino il furto della sua « Citroen *blu, che viene ritrovata, senza 11 bagaglio, in via Baltimora angolo corso Agnelli, La guardia Cecere non ha dimenticato che proprio su un'auto di quel tipo, la notte prima, Riccobene gli era passato sotto gli occhi. Quest'ultimo viene trovato a letto. In casa la polizia scova una pistola ad aria compressa, due caricatori ed alcune cartucce. L'arma e le munizioni vengono sequestrate insieme con alcuni oggetti che potrebbero essere di provenienza furtiva. Il doti Chouraqui non riconosce nulla di sua proprietà all'infuori di tre pacchetti di sigarette. «Sono miei senz'altro — dice prima di toccarli — perché io ho un modo del tutto personale di aprirei pacchetti. E poi, in quello aperto, c'è c una sigaretta di un'altra marca, messa da mia moglie ». Il particolare risulta esatto e Riccobene viene arrestato e denunciato per furto. Egli tuttavia presenta un alibi. E lo ha ripetuto anche ieri In udienza: «La notte del 20 agosto non ero a Torino. Ero andato in Francia a trovare i miei parenti. Lasciai Parigi la sera del 19 agosto con il treno e giunsi a Lione poco prima delle 23. Salutai un mio fratello e poi proseguii il viaggio in macchina con due amici, Giselle Parizot e Jack Coche, entrambi residenti a Lione ». L'agente Cecere lo ha smentito: «Sono sicuro che sulla " Citroen " blu, quella notte, c'era Francesco Riccobene. Tra l'altro avevo avuto l'ordine di tenerlo d'occhio perché frequentava pregiudicati*. Si viene anche a sapere che Monari, dopo parecchi anni di residenza in Francia, è stato espulso avendo riportato condanne per furto. In udienza si è fatto assistere da un interprete. Giselle Parizot, di 34 anni, una brunetta con un viso esotico, conferma che nella - notte tra il 19 e il 20 agosto, da Lione venne a Torino con Coche e Francesco Riccobene. « Arrivammo a Torino alle S del mattino, accompagnammo Riccobene a casa sua e poi ce ne andammo a spasso, ripartendo per la Francia la sera stessa*. Jack Coche precisa: «Abbiamo viaggiato su una " Gordini ", che mi era stata affidata per collaudarla e rodarla ». E il fratello del Riccobene, Pietro, di 34 anni, aggiunge: « La sera del 19 agosto accompagnai Francesco alla " Gare de Lyon"*. I tre, dofco le solite ammonizioni, sono stati arrestati per falsa testimonianza. Poi la Córte ha rinviato il processo al pomeriggio di oggi. Questa sera i tre presunti testimoni falsi udranno la loro sentenza insieme con quella di Monari e di Francesco Riccobene. g. a. Giselle Parizot, Jack Coche e Pietro Riccobene, i tre testimoni arrestati in aula durante il processo ai rapinatori. In secondo piano l'imputato Francesco Riccobene