La lotta degli israeliani per strappare cibo al deserto

La lotta degli israeliani per strappare cibo al deserto Una serie di importanti conferenze a Torino La lotta degli israeliani per strappare cibo al deserto Il problema della terra per H popolo ebraico illustrato dall'ambasciatore d'Israele Jacob Tsur - L'on. Zagari parla dei rapporti fra Europa e Terzo Mondo - Un acceso dibattito sui giovani - La proposta di un tecnico per la metropolitana Un terzo degli ebrei è stato distrutto, il resto si avvia verso una rapida assimilazione, tre milioni vivono su una stretta lingua di deserto, circondati da un mondo ostile. E' un popolo destinato a scomparire? Questa tesi è stata affacciata dì recente da un libro pubblicato in Francia. Ma — ha risposto ieri l'ambasciatore israeliano Jacob Tsur, presidente del Fondo Nazionale Ebraico per l'acquisto e la valorizzazione di terre — queste previsioni non tengono conto del fattore imponderabile che si chiama volontà umana. E la volontà di sopravvivere degli ebrei, che si concreta nel movimento sionista, è una rivolta contro le leggi inflessibili della storia. E' anche — egli ha detto — una rivolta contro la geografia. Israele è per metà roccia e per metà deserto, funestato e impoverito da tutti 1 conquistatori del mondo, dai Faraoni a Napoleone. C'è il problema della terra. Non dal punto di vista giuridico. Il 92 per cento del suolo è proprietà dema niale, non può essere venduto, ma solo assegnato in conces sione enflteutica. Il problema è dì trovare ia terra sotto le rocce e la sabbia. Si va sulle montagne con enormi macchine, per scalzare i macigni. In Galilea, ne sono stati rimossi per 20 mila ton nel la te: servono a costruire terrazze per impedire frane e alluvioni. A nord del lago di Galilea, una località che la Bibbia dice colpita da un'an tica maledizione, per l'antico cataclisma che l'ha ridotta a una distesa dì rocce basalti che, è stata così trasformata in orti e foreste. Anche il deserto, nella de pressione del Mar Morto, ha bisogno di terra. E' un'immen sa serra naturale, dove ì frutti maturano d'inverno e sono preziosi per la bilancia commerciale israeliana. Nel deserto c'è l'acqua: quando piove sulle montagne gli « uadi » di ventano fiumane, che possono essere canalizzate e sfruttate. Ma la sabbia è solo roccia in polvere. Nell'estremità meridionale di Israele, si sono trovate dune di sabbia fertile: ora enormi macchine la trasferiscono sulle distese sterili del Negev. « S'è detto. — ha concluso l'ambasciatore —che Iddio ha creato il mondo e gli olandesi l'Olanda, strappando la terra al mare. Quando anche noi avremo fatto d Israele una terra degna di vi verci, per noi e le generazioni venture, potremo essefe sod disfatti ». * * In primavera, si terrà Nuova Delhi la seconda conferenza per il commercio con i paesi in via di sviluppo. Quale è. in questa fitta trama di rapporti, 11 ruolo dell'Europa? L'on. Mario Zagari, sottosegre tario agli Esteri, ne ha par lato alla Galleria d'arte mo derna, inaugurando il circolo culturale «Europa - Terzo Mondo ». E' necessario, ha sostenuto abbandonare il sistema bilaterale di aiuti e scambi commerciali tra una nazione europea ed una nazione in via di sviluppo, che presenta im plicazioni politiche non sem pre bene accette. Occorre inve ce sviluppare il sistema di aiuti multilaterali: un valido strumento di cooperazione su base paritaria è rappresentato dalle organizzazioni della Comunità Economica Europea. « L'Europa — ha detto Zagari — deve rendere corresponsabili di questa collaborazione con i paesi in via di sviluppo le potenze nucleari, in modo da indurle a devolvere a questo scopo una parte delle spese che affrontano per gli armamenti ». Il peso politico dell'Europa in questo programma aumenterà con l'ingresso dell'Inghilterra nel Mec, che amplierà anche la sfera di collaborazione tra 1 due continenti europeo ed africano. * * I giovani sono migliori di quel che sembrano, anche quando si fanno crescere 1 capelli e protestano: questa la conclusione del dibattito, viva cìssimo, acceso alla «Famlja turineisa » dalla relazione del prof. Piero Rachetto, l'insegnante che ha Impersonato, durante il Carnevale, la maschera di Gianduja: « Rifiutano — ha sostenuto — una società che sembra dare impor-, tanza soltanto alla carriera,'al prestigio che il denaro pub dare. Cercano fina nuova dimensione umana, vogliono altri valori a fondamento della vita: la fraternità, la reciproca comprensione, l'abolizione delle frontiere e delle classificazioni sociali. E spesso i più inseriti nella società sono anche i più spenti; i ribelli non sono i peggiori ». Un sacerdote . ha ricordato la risposta datagli da un giovane studente: « Gesù è stato un precursore dei beat». Non per la chioma alla nazarena, ma perché ha lottato contro 'ipocrisia farisaica, ha contrastato 1 potenti della terra, ha predicato una nuova fratellanza tra gli uomini. Altri hanno sottolineato je colpe degli adulti nell'atteggiamento del giovani: poco amore e troppa Indulgenza, Incapacità di avviare un dialogo, o anche sem plicemente di proporre un futuro accettabile. 30 miliardi — una cifra che Il progetto della metropolitana per Torino è stato accantonato: il costo, preventivato fra 1 60 e I 70 miliardi, risulta proibitivo. Si potrebbe, tuttavia, diminuirlo a meno di non appare eccessiva rispetto alle risorse della città — costruendola per il 79 per cento su viadotto. La proposta è stata avanzata dall'ing. Raffaele Merlin! in una conferenza tenuta nel Salone del S. Paolo, dopo una breve presentazione del .direttore compartimentale delle Ferrovie Ing. Funghinl. Le obiezioni tradizionali alla sopraelevata sono due. La prima, eccessiva rumorosità, appare superata dal sistema italiano della «strada guidata», lanciato di recente. La seconda — turbamento dell'estetica della città e ingombro stradale — si può superare con le nuove tecniche costruttive.' Tanto più che, nell'attraversamento del nucleo storico di Torino tra corso XI Febbraio e corso Ferrarla oltre corso Stati Uniti, la metropolitana correrebbe Interrata, g. m.

Persone citate: Gesù, Jacob Tsur, Mario Zagari, Piero Rachetto, Raffaele Merlin, Zagari