L'ex - ciclista Walter Martin chiede 40 milioni di danni per una caduta

L'ex - ciclista Walter Martin chiede 40 milioni di danni per una caduta L'ex - ciclista Walter Martin chiede 40 milioni di danni per una caduta La disgrazia avvenne due anni or sono al Motovelodromo - Il corridore si scontrò con un cronometrista - Oggi la causa discussa al Tribunale di Torino Il corridore ciclista Walter Martin (allora appartenente alla Carpano) si era scontrato, due anni e mezzo fa sulla pista del Motovelodromo, con il cronometrista Umberto Pecoraro, riportando gravi ferite e restando per parecchi giorni tra la vita e la morte. Ora chiede al Pecoraro, agli organizzatori della gara e al Coni, che ritiene responsabili dell'incidente, un Indennizzo di oltre 40 milioni. Sulla delicata questione deciderà il Tribunale di Torino, davanti al quale oggi ai svolge la seconda udienza del processò Il drammatico episodio del Motovelodromo è accaduto ii 13 luglio 1964. Martin è arrivato a tutta velocità sul rettifilo a lato delle tribune; a pochi metri lo precedeva Gasparella. All'improvviso, forse distratto, il Pecoraro, di 71 anni, attraversa la pista. Martin lo investe e cade. E' un accorrere di gente, le barelle, il mormorio di spavento della folla. Il ciclista è gra¬ vissimo, perde sangue dalla bocca e dalle orecchie, non dà segni di vita. Lo portano al San Giovanni: prognosi riservata per trauma cranico. Vi rimane un mese e mezzo, più volte sembra perduto. Lo riportano a casa, apparentemente guarito; ma poco dopo accusa insopportabili disturbi nervosi, terribili mal di capo: lo ricoverano in una casa di cura specializzata. Poi lo lasciano finalmente tornare dai suoi genitori, con i quali abita tuttora: ma gli è rimasta una inguaribile disfunzione del sistema nervoso; i medici gli riscontrano una invalidità permanente del 50 per cento. Rimarrà menomato per tutta la vita. L'assicurazione, obbligatoria per ogni ciclista, gli ha versato circa quattro milioni; altrettanti glieli ba consegnati la società Incremento Motovelodromo. c Ma non sono sufficienti — sostengono i legali del Martin, avv. Francone e Re — il giovane non potrà più lavorare. Guadagnava, con la sua pro¬ fessione, circa 4 milioni all'anno: non è giusto che ora sia costretto a vivere in miseria». Hanno quindi intentato una causa per c risarcimento dei danni » alla socie tà Incremento Motovelodromo, agli organizzatori della riunione del 13 luglio '64, al cronometrista Pecoraro e al Coni, di cui questi è delegato. Dal punto di vista sportivo va sottolineato che gli organizzatori del Motovelodromo avevano indetto la riunione non per scopo di lucro, ma animati unicamente dalla loro passione per lo sport della bicicletta ed avevano preso, come di consueto, tutte le precauzioni necessarie per la gara. Il caso di Martin è doloroso ed è logico che il corridore venga tutelato: il Coni potrebbe però intervenire con un provvedimento eccezionale che assicurerebbe allo sfortunato atleta 1 mezzi di vita e nello stesso tempo permetterebbe alla Società Incremento Motovelodromo di non troncare l'attività.

Persone citate: Francone, Gasparella, Pecoraro, Umberto Pecoraro, Walter Martin

Luoghi citati: Torino