I medici non sanno perché nel Caucaso vivano gli uomini più vecchi del mondo

I medici non sanno perché nel Caucaso vivano gli uomini più vecchi del mondo I medici non sanno perché nel Caucaso vivano gli uomini più vecchi del mondo Il primato spetta a Shirali Mislimov, dell'Azerbaigian: 161 anni, 23 figli - Non beve, non fuma, spacca legna ogni giorno, e fa sessanta chilometri a cavallo per sottoporsi alla periodica visita medica - Maschi e femmine oltre i 130 anni, concordano nell'attribuire la longevità all'aria ed all'acqua buona, alla frugalità, all'esercizio fisico - Ma c'è un segreto che la scienza non ha interamente capito - Ispirandosi alla semplice dieta di quei vecchioni, ed esasperandola, il prof. Nicolaiev cerca di ringiovanire i suoi pazienti con un digiuno di tre-quattro settimane (Dal nostro corrispondente) Mosca, febbraio. Shirali Mislimov, V uomo più vecchio del mondo, ha compiuto 161 anni. Il giorno del compleanno si è levato come sempre alle 5 del mattino; ha fatto un giro a cavallo nei dintorni di Bazzavu, il villaggio dell'Azerbaigian dove vive dal 1806, cioè dal tempo della prima guerra contro Napoleone, e infine si è concesso un pasto meno frugale del solito in compagnia dei suoi SS figli (13 maschi e 10 femmine), dei nipoti e dei pa¬ renti: in tutto 215 persone. Dopo il riposo pomeridiano, Shirali si è messo a spaccar legna per la stufa. «Un po' di esercizio fisico ógni giorno — ha confidato al giornalisti che erano andati a trovarlo — aiuta a mantenerci in forma. Non è difficile vivere a lungo. Bisogna muoversi, respirare aria buona, non bere e non fumare ». L'altro giorno Shirali è andato a Lenhoran, la città più prossima al villaggio, per sottoporsi all'annuale visita -medica.- più per soddisfare la curiosità dei dottori, però, che non per necessità. I medici lo hanno visto arrivare a cavallo. Sessanta chilometri a cavallo (il viaggio da Bazzavu a Lenkoran) sono un percorso sfibrante anche per un giovanotto; ma Shirali ha rifiutato l'idea del treno e dell'automobile. Con un po' di civetteria il vegliardo hà respinto le sollecitudini di parenti ed amici. «Detesto — ha replicato — il puzzo della benzina ». I medici assicurano che il gran vecchio dell'Azerbai- gian sta benissimo, né il fatto desta straordinaria meraviglia. Nella Repubblica transcaucasica gli ultracentenari sono circa seimila. Gyuldasta Agaeva, una contadina del villaggio di Chiman, ha raggiunto i 133 anni. Mejid Agayev, un pastore come shirali, è entrato nel centotrentunesimo anno e tuttora porta al pascolo le sue pecore su per i monti. Anche Shirin Gazanov, di Chereken nell' Azerbaigian, 150 anni, lavora sempre come pastore. Aria ed acqua buona, frugalità, movimento, astenersi dal fumo e dall'alcool, serenità dello spirito: se queste sono le circostanze che accompagnano sempre la longevità, neanche la scienza sovietica però ha potuto penetrare il segreto di Questi autentici fenomeni biologici. A Kiev c'è un istituto di gerontologia assai famoso, con un gruppo di specialisti che indagano sul più affascinante mistero posto all'uomo: il meccanismo dell'invecchiamento, le cause della decadenza fisica, cioè il segreto stesso della vita. Qualche luce è già bale7iata nella mente del ricercatori; una traccia l'hanno offerta le ricerche sugli amidi e sulle loro molteplici funzioni nell'organismo umano. Ma sono ancora discorsi per iniziati. Più utile appare il tentativo di prolungare la vita umana sulla base empirica delle osservazioni. Nell'istituto di Kiev si cerca di ringiovanire la gente, cioè di rallentare la senescenza con diete speciali fatte soprattutto di verdure, frutta, latticini. Giova al paziente anche una « schiuma d'ossigeno » cTte viene fabbricata nei laboratori dell'istituto. A Mosca gli studiosi di gerontologia hanno elevato a metodo terapeutico, esasperandola, la semplice osservazione che la frugalità concorre alla buona salute e Quindi alla lunga vita. Nella clinica statale diretta dal prof. Yuri Nicolaiev le cure di ringiovanimento sono date da prolungati, assoluti digiuni sotto costante controllo medico. Il paziente viene posto a digiuno per un periodo che va dai venti ai trenta giorni. In questo tempo il paziente può bere soltanto acqua minerale. Sono pochi gli organismi che non resistono alla fame prolungata, assicura il prof. Nicolaiev. Per i primi due o tre giorni i pazienti hanno fame, poi l'appetito si spegne. Fra l'ottavo e il decimo giorno subentra di solito una piccola crisi, annunciata da conati di stomaco. I medici non se ne allarmano. Poi fino al compimento del ventesimo o del trentesimo giorno la cura della fame procede liscia. Quando, alla fine, scoppia di nuovo l'appetito, è segno che l'organismo non trova più nulla da bruciare senza distruggere se stésso. Allora bisogna riprendere l'abitudine di mangiare. Succhi di frutta e brodini sono fra i primi alimenti somministrati dopo il lungo' digiuno. Poi i fasti si fanno sempre più consistenti fino a ritornare alla dieta normale. La cura viene spesso ripetuta. Quasi sempre i risultati della crudele terapia sono eccellenti. Sembra quasi che l'organismo si purifichi delle sue molte scorie, ritrovando un altro tono. Da questo nuovo equilibrio scaturiscono stimoli nuovi, scompaiono molti disturbi — dall'arteriosclerosi alle malattie di fegato, dalle affezioni intestinali alle turbe psichiche — e il paziente si sente davvero più giovane. Il prof. Nicolaiev è convinto che l'umanità si avvelena con eccessi di cibi e di bevande. E che la temperanza nel mangiare e nel bere quindi è fra i principali segreti della lunga vita. E' una saggezza antica, ma lo scienziato di Mosca l'ha elevata a certezza scientifica. I suoi studi sulla fame metodica riempiono già parecchi volumi. Massimo Conti SEIMILA ULTRACENTENARI IN QUELLE ASPRE TERRE DI MONTAGNA Questo è il pastore Shirin Gazanov fotografato ieri presso il villaggio di Chereken nell'Azerbaigian. Ha compiuto 150 anni nel giorni scorsi: beve molto latte, mangia molta verdura, non fuma e non beve alcoolicl (Tel.A.P.) iiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiimiiiiniiiiiiiiii iiiiiiimiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiuiiiiiiiiiiiimiiiiiii m

Persone citate: Agayev, Massimo Conti, Nicolaiev, Shirin Gazanov, Yuri Nicolaiev

Luoghi citati: Azerbaigian, Kiev, Lenkoran, Mosca