Altri due impiegati della Banca non riconoscono Guido Bergamelli

Altri due impiegati della Banca non riconoscono Guido Bergamelli Altri due impiegati della Banca non riconoscono Guido Bergamelli Il dramma della donna presa in ostaggio: giovedì aveva accusato Bergamelli, ieri ha detto piangendo: «Non sono sicura» - E' un carattere emotivo, ancora sotto l'impressione della tragedia - Dichiarazione di un cameriere: «Nei giorni della rapina il Bergamelli era a Torino» Altri due dipendenti della banca di Ciriè — il direttore Boria e il cassiere Bottino — messi ieri a confronto con Guido Bergamelli non lo hanno riconosciuto. Sono cosi sei gli impiegati delle banche assaltate a Ciriè e Alpignano ad escludere che il Bergamelli sia uno dei rapinatori. Contro questi sei « no » c'è il « sì » della signora Teresa Paravani in Braidotti, la donna di Borgaro che fu presa in ostaggio. Ma la signora Braidotti, ieri, quando ha letto sui giornali la notizia che lei accusava il Bergamelli, è stata colta da una crisi. Piangeva: «Non è vero. Non posso accusarlo. Non era uno di quei tre*. Ha subito telefonato alla Squadra Mobile di Torino per dire che non riconosceva il Bergamelli, ma la cosa non era di competenza della nostra polizia. Ha telefonato alla Mobile di Milano, le hanno risposto che lei aveva firmato quanto aveva ammesso il giorno prima. Si è rivolta al parroco di Borgaro, poi a «La Stampa*, infine è andata alla Procura della Re pubblica. Si ignora ciò che ha detto al magistrato, essendo segre to istruttorio. Ma dopo questo colloquio la signora Braidotti è apparsa finalmente serena. « Adesso sono tranquilla » ha detto. E' una donna che dal 16 gennaio — quando 1 tre banditi la tennero mezz'ora prigioniera — vive tra ansie e Teresa Braidotti: il dramma di una donna sconvolta paure, è stata parecchi giorni ammalata, ha ricevuto una infame lettera anonima che minacciava le sue bimbe perché lei aveva parlato con la polizia. Cose che avrebbero sconvolto anche una persona meno sensibile e meno emotiva della signora Braidotti. Per queste sue condizioni dì spirito era forse 11 testimone meno indicato per un confronto. Ma era anche il testimone principale, perché più dl ogni altro aveva visto i banditi e li aveva sentiti parlare. Perciò l'altro ieri è stata convocata a Milano. Ora ci dice che appena le hanno mostrato Guido Bergamelli ha escluso che fosse uno dei rapinatori. Poi è rimasta perplessa: qualche j tratto del viso le ricordava uno dei tre banditi, quello che era seduto davanti a lei, alla guida della «1300». Ma la sua indecisione è durata poco: no, il Bergamelli ha le spalle che sono quasi 11 doppio di quelle del guidatore, è assai più alto ed ha una corporatura più robusta « E poi — continua la signora Braidotti '— c'è un altro particolare importante. Bergamelli parla con la "erre" rotonda, come i Irancesi: si nota immediatamente. Nessuno dei tre banditi aveva Questa caratteristica ». Il guidatore della «1300», nella corsa da Ciriè ad Alpignano, aveva chiesto: « E' pronta la Bianchina? » e subito quello che sembrava il capo gli aveva detto di stare zitto. L'altro ieri questa frase è stata fatta ripetere al Bergamelli parecchie volte, ma la signora Braidotti continuava a dire che non le pareva la stessa voce, soprattutto c'era quella « erre » inconfondibile. 1 .11 confronto è continuato. La , slSnora . Braidotti afferma di essere stata- in questura quattro ore e mezzo. Ammette di avere detto alla fine: « Si, è lui », ma di essersi pentita più tardi. «Ho passato la notte senza dormire. Poi ho telefonato a tutti quelli che pensavo potessero aiutarmi*. Alla fine è andata dal magistrato. Ripetiamo: non si sa che cosa ha detto e, naturalmente, il prò curatore della Repubblica non lo ha rivelato. Guido Bergamelli è ancora in stato dl « fermo ». Quindi è probabile che la polizia abbia contro di lui non solo 11 riconoscimento della Braidotti, ma anche altri elementi. Sì dà molta Importanza ai suoi viaggi a Torino e si cerca di scoprire dove si recava e con chi si incontrava. Indagando negli ambienti della malavita — un lavoro estremamente paziente, che ha richiesto parecchi giorni — la polizia avrebbe raccolto una voce preziosa: quattro, cinque giorni prima delle rapine di Ciriè - Alpignano, Bergamini era stato visto a Torino, nel ristorante « Città Giardino », in compagnia di due francesi. L'altro ieri 1 proprietari e il cuoco del ristorante sono stati invitati a Milano per collaborare nelle indagini e ieri sono stati invitati la cameriera Anna Grazia Martelli e il cameriere Francesco De Stefania, il quale avrebbe confermato dl avere visto il Bergamelli nel ristorante un giorno imprecisato della settimana precedente le rapine. Bergamelli nega dl essere venuto a Torino. E ripete che il giorno delle rapine era a tagliare legna alla Forcella, sopra 11 suo paese, Pradalunga dl Bergamo. Qui parecchi sostengono ii suo alibi. In particolare, la posizione del Bergamelli sarebbe già stata controllata a suo tempo dal comandante dei carabinieri Albini, il quale avrebbe accertato che il 16 gennaio Bergamelli era realmente alla Forcella. Naturalmente, l'alibi è sostenuto anche dalla madre e dalle zie materne, concordi nell'affermare che Guido Bergamelli tornerà a Pradalunga quanto prima, perché nulla, dicono, può essere provato contro di lui. Le indagini continuano. Un altro dei sospettati, Gilbert Bonifaci, è stato Interrogato dalla polizia francese, ma ha potuto dimostrare di essere estraneo alle rapine: a quell'ora stava lavorando in un cantiere di Nizza. Imo indagini sulle rapine di Cirio e eli -Alpignano