Mezzo metro di acqua putrida allaga Porto Tolle a tre mesi dall'alluvione

Mezzo metro di acqua putrida allaga Porto Tolle a tre mesi dall'alluvione SitwM&LxioxiB desoiaMito «alle io ci del JPo Mezzo metro di acqua putrida allaga Porto Tolle a tre mesi dall'alluvione Dev'erano campi e borghi è una triste laguna con mucchi di legna e di fieno marcio, immondizie e, sotto le macerie delle case, carogne di animali - Esala un fetore nauseabondo - Il lavoro delle idrovore continua giorno e notte, ma ci vorranno venti giorni prima che la popolazione possa tornare su queste terre - E allora che cosa accadrà? - Stasera in Comune si prepara un piano per accogliere gli sfollati e dar loro modo di riprendere a vivere ed a lavorare (Dal nostro inviato speciale) Porto Tollc, 3 febbraio. Sono passati tre mesi dall'alluvione e qui, alle foci del Po, dove il disastro è stato più violento, la situazione è ancora desolante. Sulle Immense distese allagate dalla piena del fiume e dall'impeto del mare, stagna ancora uno strato di acqua alto in media 40 o 80 centimetri. E' 'una laguna morta, una palude mefitica da cui spuntano tronconi di case crollanti, cumuli di macerie, mucchi di legna, fieno, paglia, immondizie. L'acqua è ferma, bluastra, e sprigiona un tanfo di marcio. Abbiamo percorso chilometri e chilometri sopra gli argini, su strade che sembrano sospese sulle acque, e tutt'attorno è una visione drammatica. Nell'isola di Donzella, una delle frazioni di Porto Tolle, le case rimaste ritte 11 4 novembre scorso sono crollate quasi tutte, rose dall'acqua alle fondamenta. Case diroccate o immerse nell'acqua vediamo pure nel capoluogo di Porto Tolle, Ca' Tlepolo, da cui il municipio si è trasferito a Ca' Venier, e in altri abitati della zona, rinserrata da ogni parte dai rami del Po che si gettano in mare: 11 Po Grande, il Po di Donzella, il Po di Goro, di Pila, delle Tolle, di Maestra, di Levante: ogni ramo padano è un fiume turgido rinserrato fra argini e tutti sono intersecati da canali e scorrono fra laghi e paludi. Batterie di idrovore pompano acqua e, centimetro per ' centimetro, il livello dell'Inondazione diminuisce, ma ci vorranno ancora venti giorni, forse un mese prima che le terre siano asciutte. Ieri s'è fatto un passo avanti nei lavori di risanamento con l'intervento d'una azienda specializzata di Adria, la quale dovrà sgombrare i cumuli di legno fradicio,, di erbe marce, di Immondizie, sotto cui ci sono ancora carogne di vitelli, maiali, galline. Dopo lo sgombro, verrà compiuta una radicale bonifica igienica, irrorando il terreno e le macerie con disinfettanti, e a questo punto la popolazione potrà tornare alle proprie case 0 dove erano le loro abitazioni. Ma c'è gente coraggiosa alle foci del Po: in ogni gruppo di case o di ruderi, si vedono già uomini, donne, ragazzi guazzare con alti stivaloni nelle acque. Vuotano gli ambienti non crollati dalle immondizie e dalle macerie e ricuperano qualche oggetto rimasto salvo. Si preparano, Insomma, al ritorno che dovrà però esse re preceduto da una profilassi sanitaria contro il tifo e altri morbi. Questo è lo spettacolo desolante delle terre e delle acque di Porto Tolle. Il sindaco, Di no Campion, ci fa un rapido censimento della popolazione: «Porto Tolle aveva, 11 4 no vembre. 12.052 abitanti sparsi nel capoluogo e nelle frazioni Milleottocento hanno trovato ospitalità in vari centri di rac colta nelle provincia di Rovigo, Padova, Venezia, Mantova; altri 5000 abitanti, perduta la casa, sono emigrati tem poraneamente in altri comuni nelle provincia del Veneto, della Lombardia, dell'Emilia, del Piemonte, e aspettano il prosciugamento per tornare. A Porto Tolle sono rimaste poco più di 5000 persone alloggiate nelle frazioni di Ca' Ve nier, Polesine Camerini; e nelle poche case parzialmente abitabili delle altre frazioni ». 1 soccorsi tecnici e gli aiuti alla popolazione, dopo 1 primi gior ni di comprensibile confusione, giunsero con una certa ao bondanza. Lo slancio della popolazione italiana mandò aluti decisivi: «La popolazione ri masta a Porto Tolle — dice 11 sindaco — è vissuta 'con ciò che ci mandava la popolazione Italiana, specie nei primi giorni », Ora ad ogni cittadino danneggiato e privo di introiti, rimasto nel Comune, viene di stribulto un sussidio giornalie ro di. 500 lire con l fondi del la sottoscrizione nazionale in detta dalla Presidenza del Consiglio. A questo scopo è sta ta assegnata alla provincia di Rovigo la somma di 500 trullo ni. Porto Tolle, con la quota che gli spetta, potrà corrispon dere il sussidio finn al primi di marzo. Poi si vedrà. Le altre provvidenze stabi lite dalla legga sono le se guentl: un indennizzo di 500 mila lire per la pèrdita delle masserizie; un contributo fondo perduto di 500 mila lire ad artigiani, agricoltori e com merclanti per il ripristino del le loro aziende; un indennizzo per chi ha perduto la casa (11 90 per cento del valore per ca se Uno a tre ambienti ed una percentuale minore per edIAc più grandi). Fra quindici o venti giorni comincerà il rientro del profughi. Sarà un-momento deli cato. Troveranno case dan neggiate o inabitabili; pampi coperti da acqua o fango, che per un palo d'anni non daran no alcun prodotto: 1 problemi di una sistemazione appariranno In tutta la loro gravità. Il sindaco si è preparate ad accogliere questo rientro della popolazione. Pur fronteggiando 1 casi più penosi di famiglie colpite dall'alluvione, è riuscito ad accantonare una parte dei soccorsi volontari pervenuti da varie parti (anche t La Stampa », con la sua sottoscrizione, inviò a Porto Tolle più di 21 milioni) e dispone ora di una trentina di milioni con cui un'apposita commissione assegnerà un aiuto alle famiglie che torneranno nel Comune. Il difficile problema dell'accoglienza dei profughi sarà trattato domani sera, sabato, in una riunione consiliare, nella quale verrà pure nominata una commissione di tre tecnici (architetti, ingegneri) per elaborare un piano di ricostruzione, La solidarietà popolare, 1 soccorsi giunti spontaneamente, gli aiuti e le provvidenze del governo non risolvono la drammatica situazione di Porto Tolle e deìle altre zone più violentemente colpite dall'alluvione. La popolazione locale vive sotto l'Incubo di un av venire incerto. Che cosa sarà di Porto Tolle? Sarà an cora un paese agricolo sorto al riparo di argini sempre pericolanti? O potrà divenire un centro sicuro di abitazione per una popolazione agricola e industriale? «I cittadini — dice il sindaco — apprezzano gli aiuti ma sono stanchi di vivere di elemosina. Vogliono rientrare nella sicurezza per vivere del proprio lavoro». E' una popolazione laboriosa, intrapren dente e dignitosa: a Porto Tolle — ci è stato ripetuto — non si sono mal avuti mendicanti. : e. d.

Persone citate: Campion, Donzella, Tolle, Venier